L'AESVI (Associazione Editori Software Videoludico Italiana) ha presentato a Canne i dati relativi all'andamento del mercato videoludico in Italia relativo ai primi cinque mesi del 2010. I dati che ci sono stati riportati sono parziali ma indicano generalmente una crescita delle console di gioco home ed una flessione delle portatili, rispettivamente con il 34.4% in più a volume ed il 22.2% in meno sempre a volume. Crescita del 16.1% in più anche per il software console home, con una flessione del 15% in meno per le portatili. Il segmento giochi per PC vede una flessione del 18.7% a volume in linea con la fase di contrazione degli ultimi anni ma con un tasso meno negativo rispetto al 2009. Va sottolineato però che il settore dell'online gaming è escluso da queste percentuali.
E' stato in parallelo pubblicato il risultato di uno studio chiamato "Videogamers in Europe" realizzato da Game Vision per conto di ISFE e condotto nella primavera del 2010 su un campione di 2000 intervistati per paese tra i 16 e i 49 anni in 8 aree geografiche europee con l'obiettivo di fotografare profilo, abitudini e preferenze degli adulti europei in fatto di videogiochi. Tra i vari paesi oggetto dell'indagine è compresa anche l'Italia.
I risultati sono abbastanza interessanti e vedono i videogiocatori nostrani meno inseriti nel mercato rispetto ai nostri "colleghi" europei: in Italia il 17% degli adulti ha giocato negli ultimi sei mesi contro una media europea del 25.4%. In Italia, inoltre, è stato rilevato che la ripartizione dei videogiocatori all'interno della popolazione è del 24% per gli uomini e dell'11% per le donne, con una media europea del 31% per gli uomini ed il 20% delle donne. Maggiore quindi il dimorfismo sessuale per quanto riguarda le nostre scelte di svago rispetto all'Europa.
Per quanto riguarda la ripartizione per fascia di età l'Italia è invece in linea con gli altri paesi europei, con il 50% compreso fra i 16 ed i 29 anni ed il 20% fra i 30 ed i 49 anni.
Gli italiani appaiono invece giocatori appassionati dell'online, con una media del 76% contro quella europea del 71%. L'accesso principale (73%) è a giochi gratuiti, mentre il 22% accede a giochi a pagamento. Di quest'ultima fascia in Italia il 10% è rappresentato da giochi pay per play ed il 15% per i titoli con acquisto a pagamento ma privi di canone successivo. Un giocatore italiano su 5 gioca al genere degli MMORPG contro un francese su 3.