Un articolo-intervista molto interessante è stato pubblicato da Eurogamer.net, nel quale una serie di sviluppatori alquanto in vista nell'industria videoludica ha rivelato le ispirazioni maggiori ricevute durante la loro carriera.
Riportiamo qui alcuni elementi di fondo, consigliandovi la lettura completa a questo indirizzo. Tra i vari game designer interrogati, c'è Jonathan Blow (Braid, The Witness) che piuttosto inaspettatamente riferisce di aver trovato ispirazione in Counter-Strike, in particolare per lo sviluppo del suo più recente progetto. Tim Willits, impegnato in Rage, sostiene che la maggiore fonte d'ispirazione per il suo lavoro sia stata Doom, il primo, mentre Mike Simpson di The Creative Assembly si riferisce addirittura alla prima versione cartacea di Dungeons & Dragons.
Tameem Antoniades di Ninja Theory nomina Half-Life per i risultati raggiunti, Dave Perry di Shiny Entertainment riporta Populous e la produzione di Peter Molyneux come maggiore ispirazione. Keita Takahashi autore di Katamari Damacy mantiene fede alla sua visione originale nominando un gioco addirittura mai uscito, prodotto da Sony e chiamato Densen, per la capacità di mischiare elementi della vita quotidiana al gioco (una ragazza che appende i suoi abiti su un filo e poi ci scivola sopra). Per Muzyka e Zeschuk, i capi di BioWare, si tratta di due titoli per Apple II, rispettivamente l'avventura testuale Pirate Cove di Scott Adams per il primo e il proto-sparatutto Dogfight per il secondo, infine, per Peter Molyneux, il titolo che più l'ha affascinato negli ultimi anni e da cui ha successivamente tratto ispirazione è ICO.