Secondo quanto riferito da Bloomberg, Apple potrebbe ricevere una salata contravvenzione dalla Commissione Europea a seguito della prolungata disputa antitrust con Spotify.
La denuncia si concentra sulle regole "anti-steering" di Apple, che avrebbero impedito a piattaforme terze di promuovere in modo adeguato alternative di pagamento.
Le autorità antitrust dell'Unione Europea stanno esaminando le pratiche di App Store da diversi anni, e questa decisione potrebbe rappresentare una significativa vittoria per Spotify, come per altri sviluppatori che ritengono le regole applicate da Cupertino un ostacolo per la concorrenza.
In caso di conferma della sentenza, Apple potrebbe essere soggetta a una sanzione estremamente consistente, una somma vicina ai 40 miliardi di dollari.
Pratiche poco permissive
Per anni, Apple ha impedito ai servizi di streaming concorrenti di inserire link in-app di terze parti per i propri abbonamenti.
In particolare, Spotify ha evidenziato le restrizioni imposte da Apple riguardo ai pagamenti alternativi al sistema proprietario dell'App Store.
Questa pratica, in sostanza, costringe le aziende ad aumentare i prezzi per compensare la trattenuta del 15% da parte di Apple sugli abbonamenti.
Promuovere soluzioni alternative, come il pagamento tramite browser per eludere questa "tassa", risulta impraticabile a causa delle politiche restrittive della società.
Altri servizi, tra cui Deezer e Basecamp, hanno chiesto all'Unione Europea di intervenire tempestivamente.
La decisione finale è prevista per l'inizio dell'anno prossimo e, stando alle informazioni, la multa potrebbe raggiungere il 10% del fatturato annuale di Apple, si parla quindi di miliardi di euro di sanzione.
Tuttavia, è probabile che l'importo finale sia inferiore, perché l'UE tende a concentrarsi più sulla cessazione effettiva delle pratiche abusive anziché fare affidamento esclusivo sulle sanzioni come deterrente.
La buona notizia è che, in caso di conferma della sentenza, Apple sarà obbligata a rispettare le regole quando opera in Europa, ponendo fine alle pratiche anti-steering una volta per tutte.
Naturalmente, tutto rimane in sospeso fino a quando l'organo di regolamentazione non pubblicherà la sua decisione.
Ai ferri corti
L'Europa, in questo frangente, non affronterà le questioni legate agli acquisti in-app, poiché le commissioni ad essi associate sono state escluse dalla denuncia da febbraio.
Inoltre, è stata avviata un'indagine separata sulla tecnologia di pagamento tap-to-pay di Apple, con trattative in corso per risolvere la questione.
La decisione dell'UE potrebbe avere ripercussioni anche sulla disputa in corso tra Apple ed Epic Games negli Stati Uniti.
Lo scorso febbraio, le autorità europee hanno limitato l'ambito dell'indagine, non esaminando più la richiesta di Apple di utilizzare il proprio sistema di pagamento, bensì concentrandosi su come essa impedisca agli sviluppatori di segnalare in modo chiaro l'esistenza di alternative nei metodi di pagamento.
Contemporaneamente, l'entrata in vigore del Digital Services Act (DSA) ha imposto alle aziende di garantire maggiore apertura nei propri negozi digitali, rispondendo di fatto alle preoccupazioni sollevate da Spotify nel 2019.
Nonostante ciò, l'indagine separata ha proseguito il suo corso e sta per giungere a una conclusione.