Lo scandalo sul maschilismo all'interno di Ubisoft si allarga a macchia d'olio: secondo le ultime informazioni raccolte e condivise da Jason Schreier, Kassandra non è stata l'unica protagonista di Assassin's Creed Odyssey per un semplice motivo: "perché le donne non vendono".
Dopo alcune settimane di silenzio, Jason Schreier torna alla ribalta con un'inchiesta piuttosto delicata. Dopo aver parlato della cultura del superlavoro di Naughty Dog, il giornalista in forza a Bloomberg in queste settimane ha scavato in Ubisoft scoprendo diversi aspetti poco conosciuti del colosso transalpino.
Uno dei più controversi, ma che dovrebbe segnalare la mentalità dominante tra le alte sfere di Ubisoft, ovviamente se confermato, è la gestione dello sviluppo di Assassin's Creed Odyssey. Gli sviluppatori, infatti, avevano pensato a Kassandra come unica protagonista del gioco. Peccato che il marketing team e il capo creativo Serge Hascoët abbia bocciato la proposta con un secco "le donne non vendono".
Nel pezzo di Schreier, Serge Hascoët viene descritto come un intoccabile, il "ragazzo d'oro", anche per via dell'amicizia che lo lega al CEO Yves Guillemot. Colui che aveva il potere di far partire, o morire, un progetto e che, per via di questo potere assoluto, poteva anche permettersi degli atteggiamenti sopra le righe. Nel caso di Assassin's Creed Odyssey il suo potere era tale da poter imporre di raddoppiare il lavoro per fare in modo di avere il protagonista di entrambi i sessi. Perché le donne non vendono, nonostante Tomb Raider, Horizon Zero Dawn, HellBlade e tanti altri esempi, abbiano dimostrato il contrario.
Ultimamente il potere di Serge Hascoët sembrava in declino più per via dei flop di The Division 2 e Ghost Recon Breakpoint che per le sue uscite infelici e i comportamenti poco adegueti. Perlomeno fino ad ora, quando è stato aperto il classico vaso di Pandora.
Cosa ne pensate? Non avreste comprato Assassin's Creed Odyssey se ci fosse stato solo una donna come protagonista?