Ammettiamolo: a molti il nuovo Babylon's Fall non è proprio piaciuto. Cosa ha a che fare quel lento action cooperativo con il filmato con cui fu presentato ormai anni fa? Fin qui siamo nel lecito, perché sinceramente non ha fatto una buona impressione nemmeno a noi. Dirlo è lecito, nonostante il beneficio del dubbio lo si possa comunque concedere (sempre di PlatinumGames stiamo parlando).
Discorso simile per Bayonetta 3: molti vogliono ardentemente saperne di più e, non avendolo visto durante il Nintendo Direct dell'E3 2021 hanno espresso il loro disappunto cercando di capire che fine abbia fatto il gioco, annunciato più di tre anni fa.
Fin qui non c'è niente di strano, visto che la delusione può starci per entrambi i giochi. Il problema sorge quando questa viene accompagnata da accuse basate su pregiudizi infondati e basati sull'antipatia, che danno oltretutto addosso al soggetto sbagliato, ossia PlatinumGames.
Il problema, in entrambi i casi, sono stati gli annunci prematuri, basati su materiali non definitivi. Le relazioni pubbliche e il marketing non sono gestite dagli sviluppatori, ma dagli editori, cosa che i videogiocatori dovrebbero ben sapere (essere appassionati non significa solo tenere accesa la console per tot ore al giorno). Quindi sono Square Enix e Nintendo ad aver voluto, rispettivamente, rendere pubblici i vecchi video di Babylon's Fall e Bayonetta 3, pur in assenza dei due giochi.
Andando sui casi specifici, molti hanno accusato PlatinumGames di aver rovinato Babylon's Fall trasformandolo in un gioco live service. Anche in questo caso l'accusa è semplicemente assurda e denota anche una scarsa conoscenza dei rapporti tra editori e sviluppatori. Per Babylon's Fall PlatinumGames è sotto contratto con Square Enix, quindi non ha alcuna libertà sulla scelta del modello economico del gioco. Idiota anche pensare che gli sviluppatori abbiano modificato il gioco all'insaputa del publisher, oppure che ne abbiano tagliato delle parti perché troppo impegnati in altri progetti, perché Babylon's Fall è sì sviluppato da Platinum, ma la catena di controllo è in mano a Square Enix (è un suo diritto, visto che paga), che di suo non può non conoscere lo stato dei lavori.
Lo scenario più probabile è che il vecchio video di Babylon's Fall fosse basato su di un prototipo o che fosse semplicemente un pre-rendered game pitch, ossia un filmato costruito nell'engine, senza che i sistemi di gioco fossero ancora effettivamente implementati. L'errore è stato mostrarlo, visto che ciò che si vede in una fase così preliminare della lavorazione è destinato inevitabilmente a essere modificato durante lo sviluppo. Altra ipotesi molto più probabile delle fiabe da videogiocatori incattiviti: Square Enix potrebbe aver deciso in corsa di rendere Babylon's Fall un live service, costringendo PlatinumGames a modificare alcuni elementi per adattarli al nuovo modello economico.
Su Bayonetta 3 le cattiverie sono ancora più violente. L'accusa a PlatinumGames è di essere semplicemente incapace di chiudere il gioco. Non mancano le solite balle sulla pigrizia degli sviluppatori, che ci accompagnano purtroppo dagli anni '80. Stranamente nessuno punta il dito contro Nintendo, la vera responsabile dell'intera situazione, visto che dobbiamo a lei il logo animato, rimasto l'unico materiale del gioco mostrato finora.
Molti si chiedono: è normale che PlatinumGames impieghi così tanto tempo per svilupparlo?... Sì, perché no? I cicli di sviluppo medi dei moderni tripla A sono di quattro anni (chi più, chi meno), quindi Bayonetta 3 è perfettamente nei tempi. Purtroppo il logo non ci dice niente sullo sviluppo e non sappiamo a che punto fosse il gioco quando fu annunciato. Probabilmente era ancora in pre-produzione e Nintendo lo ha tirato nel mucchio solo per galvanizzare un po' l'ambiente (del resto le console devono venderle anche loro).
E i progetti falliti? Vogliamo giustificare Platinum anche per quelli? Sì, perché no? Tra il 2016 e il 2021 lo studio giapponese ha lanciato (alcuni li sta per lanciare), ben nove giochi, tra i quali alcuni gioielli come NieR: Automata e Astral Chain. Che sulla strada abbia fallito qualche progetto (Scalebound e Granblue Fantasy: Relink) è semplicemente fisiologico. Capita a tutti gli studi (chiedete a qualche sviluppatore), ma il bilancio di Platinum è indubbiamente positivo e sinceramente accusare uno degli studi più prolifici sulla piazza di scarsa produttività ci sembra davvero puerile.
Dispiace che purtroppo certe balle vengano diffuse da membri della stampa stessa, oltre che dai soliti influencer (a volte le figure corrispondono). Purtroppo per fare colpo sul pubblico spesso si preferisce puntare sulle tesi più umorali, invece di ragionare un attimo, così da trasformare i propri seguaci in piccoli fan ebeti, pronti a scatenarsi a comando. Ognuno ha il pifferaio di Hamelin che si merita, verrebbe da dire, se a farne le spese non fossero però sempre quelli che lavorano senza pretendere ribalte o amore incondizionato.