Stephen Totilo, giornalista di Axios, ha condotto da poco un interessante esperimento legato a ChatGPT, il generatore di testi basato su IA. Totilo l'ha utilizzato per creare una serie di domande a degli sviluppatori videoludici, con però un paio di accorgimenti: per evitare domande troppo generiche ha obbligato ChatGPT a usare una specifica parola nell'intervista; inoltre ha fatto scegliere la parola agli intervistati.
Con le prime domande, ChatGPT ha creato domande sensate, semplici e Totilo ha ottenuto le proprie risposte. In un caso, ad esempio parlando con Mads Vadsholt che ha lavorato a The Forest Quartet e che ha richiesto una domanda con la parola "jazz", l'IA ha creato una buona domanda sulle influenze jazz della musica del videogioco.
Le cose però si fanno complesse nel momento nel quale vengono scelte parole poco sensate per l'argomento. Gli autori di Immortality - avventura narrativa cinematografica - hanno richiesto l'uso della parola "sparatutto in prima persona". ChatGPT, in tutta sicurezza, ha quindi affermato che Immortality si è allontanato dai precedenti giochi FPS dell'autore e ha chiesto cosa avesse ispirato questa decisione. I precedenti giochi degli autori di Immortality sono tutti simili a quest'ultimo, quindi non vi è stato alcun cambiamento.
In contrasto, l'IA è stata in grado di inserire in modo più "naturale" la parola "banana" in una domanda sul sound design di God of War Ragnarok, chiedendo se fosse stato usato un qualche tipo di strano oggetto - come una banana appunto - per registrare il suono. Vi assicuriamo che non è una eventualità impossibile, frutta e verdura vengono facilmente usati per generare suoni di varia natura per film e videogiochi.
Gli errori hanno cominciato però ad accumularsi a un certo punto. Nel caso di Obsidian e del loro gioco Pentiment, è stato chiesto di usare la parola "manoscritto" (in tema con il gioco) e ChatGPT ha semplicemente inventato un pezzo di trama del gioco, affermando che l'avventura verte attorno a un misterioso manoscritto (non è così). Ha poi detto che John Romero è il creatore di DOOM (è co-creatore) e ha affermato che l'host dei GDC Awards di quest'anno aveva condotto l'evento anche in passato (era la sua prima volta, invece). Tutte le informazioni provengono da una lunga lista di tweet di Totilo, di cui potete vedere l'inizio qui sotto.
Infine, Totilo è giunto a tre conclusioni: le IA possono sbagliare facilmente, gli intervistati sono stati tutti molto gentili e hanno sempre cercato di dare risposte interessanti di fronte a domande sbagliate e il suo lavoro è salvo, non verrà sostituito da un'IA tanto presto.
Speriamo che lo stesso sia per ChaosGPT, un'intelligenza artificiale basata su ChatGPT che vuole distruggere il genere umano.