Un trentenne, anzi trentunenne, è stato denunciato dopo aver confessato candidamente ai carabinieri di essere fuori casa, nonostante il pericolo coronavirus, per andare a caccia di Pokémon. Ovviamente usando Pokémon GO. Dovrà pagare una sanzione amministrativa che potrebbe raggiungere la cifra di 206 euro.
Il fatto risale a domenica ed è avvenuto a San Fermo, in provincia di Como. L'uomo, che aveva appena accompagnato a casa la figlia, ha sentito l'impellente necessità di andare a caccia di Pokémon per le strade deserte del suo paese, usando il suo tablet.
Evidentemente da qualche parte nel suo cervello è spuntato il pensiero che andare in cerca di mostriciattoli con Pokémon GO fosse un valido motivo per violare il divieto di uscire di casa. Del resto, come hanno raccontato i carabinieri che lo hanno fermato, il tipo non ha fatto niente per nascondere quello che stava facendo e ha immediatamente confessato, lasciandoli stupefatti.
Dopo il caso dell'uomo uscito dalla sua città per andare a comprare PS4, ecco un altro fatto che dimostra... che dimostra? Diciamo che ribadisce come videogiocare non preservi dal virus dell'imbecillità.