Un truffatore di trentatré anni di origini napoletane, specializzato nella vendita di console tarocche, è stato arrestato grazie ai controlli in atto per prevenire la diffusione della pandemia da coronavirus.
Fermato da un posto di blocco stradale vicino a Spoleto, il truffatore è stato tradotto nella casa di reclusione di Maiano dopo una serie di accertamenti che hanno svelato l'esistenza di un ordine di carcerazione del tribunale di La Spezia. Oltre all'accusa di truffa, è stato segnalato in procura per aver violato le norme speciali in materia di prevenzione della diffusione del virus.
Attualmente le autorità non sanno perché il giovane venditore di console immaginarie si trovasse a Spoleto. L'unica certezza è che i molti chilometri che lo distanziavano da casa non sono stati motivati in modo convincente.
Oltre a quello emesso dal tribunale di La Spezia, a suo carico sono emersi altri cinquanta provvedimenti circa, tutti dovuti alla vendita online di console immaginarie. L'uomo riscuoteva le caparre o le somme intere dai suoi ingenui clienti, cui poi non consegnava alcuna console.
Non si tratta del primo caso curioso nato dalla pandemia di Coronavirus legato ai videogiochi. Giusto poche ore fa avevamo riportato dei due ventenni andati a giocare con PS4 a casa di amici, per non parlare dell'uomo di 77 anni che è stato multato a Madrid per essere andato in giro a caccia di creature per Pokémon GO.