Sembra che Disney+ stia proseguendo la sua lotta alla condivisione di password e account, visto che alcune testimonianze ora parlano dell'estensione dell'iniziativa anche agli USA, dove stanno arrivando le prime email che comunicano il cambio di politica al riguardo e al blocco della condivisione.
La questione era iniziata già l'anno scorso in Canada, con i primi movimenti da parte di Disney per cercare di frenare l'usanza della condivisione di password e account, in maniera simile a quanto fatto da tempo da Netflix, ma ora sembra che la cosa si sia estesa anche agli utenti USA.
Secondo quanto riferito da The Verge ed Engadget, Disney+ ha iniziato a inviare email agli utenti, notificando un cambio nei termini di utilizzo del servizio, che ora riportano esplicitamente l'impossibilità di condividere password e account al di fuori del proprio nucleo famigliare.
Un nuovo tier per i multi-account?
Un passaggio dei nuovi termini di servizio, in particolare, fa pensare alla possibile introduzione di un nuovo tier di abbonamento che potrebbe consentire un nucleo "allargato" e comprendere dunque diversi utenti all'eterno di uno stesso account generale.
Si parla infatti di impossibilità di condividere la password "a meno che non sia permesso dal proprio tier di abbonamento", cosa che fa pensare alla prossima introduzione di un livello aggiuntivo di abbonamento che potrebbe consentire la condivisione di password, in maniera simile a quanto fatto da Netflix con la possibilità di aggiungere account attraverso il pagamento di una "tassa" aggiuntiva sull'abbonamento standard.
Sembra inoltre che la comunicazione di Disney+ menzioni un controllo nell'uso dell'abbonamento e nel traffico dati per "determinare la conformità" nell'utilizzo del servizio, anche se non ci sono ulteriori informazioni al riguardo. "Stiamo aggiungendo limitazioni alla condivisione dell'abbonamento al di fuori del nucleo famigliare, e spiegheremo quali saranno le azioni da intraprendere in base all'adesione a queste limitazioni", pare riportino le email in questione.
A questo punto, attendiamo di saperne di più, considerando che l'iniziativa potrebbe presto estendersi anche all'Europa e all'Italia.