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Due terzi delle videogiocatrici sono ancora molestate online: è un miglioramento, ma non basta

Un nuovo rapporto svela che due terzi delle videogiocatrici sono ancora molestate online: è un miglioramento, ma non basta lontanamente. Vediamo cosa subiscono le donne che giocano.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   09/09/2024
Donna di colore che gioca con un latop in mano e un paio di cuffie e degli occhiali scuri in testa

I videogiochi dovrebbero essere uno spazio positivo, per divertirsi, emozionarsi e socializzare. Non è sempre così, però, soprattutto se si gioca online e soprattutto se si è una donna. Due terzi delle videogiocatori ancora segnalano di essere molestate quando giocano online.

Le informazioni provengono da un report di Sky News chiamato, in traduzione, "Perché il mondo dei videogiochi ha ancora un problema con le donne". La testata riflette sulla propensione alla misoginia e all'odio verso le donne negli spazi videoludici, in particolar modo all'interno di Discord e dei giochi multigiocatore.

I dati del report sulla misoginia nei videogiochi

Nella ricerca primaria condotta per il rapporto, la giornalista tecnologica Mickey Carroll ha raccontato di essere stata molestata e chiamata con una serie di insulti semplicemente perché la sua "foto del profilo mostrava che [era] chiaramente una donna".

Dopo aver ricevuto insulti su Discord "nel giro di pochi secondi", Carroll ha chiesto al molestatore di giustificare la sua posizione. In risposta, il giocatore maschio ha detto: "Sei una donna. Sei una sporca femmina. Non ci piacciono le femmine, ci piacciono gli uomini qui. Sei una sgualdrina. Lo sai, vero? Perché sei una fottuta femmina, tutte le femmine sono puttane, e tu sei scaduta. Sei una puttana per le strade. Fratello, lei è una pedofila, ama i bambini".

Jenny McBean di Bryter ha condotto il rapporto e ha scoperto che di norma si inizia con "commenti sessisti" ma poi vi è una crescita fino a minacce di vario livello.

Delle "circa mille" giocatrici intervistate nel Regno Unito e negli Stati Uniti, il 72% ha riportato esperienze di tossicità online nel 2022, ma la percentuale è scesa al 65% nel 2023. "È il primo cambiamento positivo che abbiamo visto [dall'inizio della ricerca nel 2019]. La percentuale si è ridotta al 65%, il che rappresenta un calo significativo", ha spiegato McBean. "È fantastico, ma non possiamo pensare che ora vada tutto bene. Si tratta ancora di due donne su tre".

I miglioramenti sono incoraggianti, ma ovviamente ancora non basta, anche perché il 20% delle donne afferma che molto semplicemente non gioca online a causa delle potenziali minacce. Una donna su dieci è stata minacciata di stupro, mentre giocava.

Inoltre, nel caso delle donne di colore il problema è ancora più accentuato, visto che si inserisce una componente razzista, oltre che misogina.

In riposta al report, Discord ha detto a Sky News che "reagisce immediatamente" quando una molestia è segnalata, insistendo che "la sicurezza [degli utenti] è integrata in ogni aspetto" del servizio, incluso "l'uso di un mix di strumenti proattivi e reattivi".

Il vero cambiamento dovrebbe però essere culturale e anche gli uomini dovrebbero esporsi contro chi molesta le donne durante le partite online, così da far comprendere - soprattutto nel caso vi siano giocatori giovani nella partita - che non è assolutamente accettabile mantenere questo tipo di comportamenti.