Michael era un quindicenne inglese morto il 22 maggio di quest'anno per una patologia incurabile contro cui ha combattuto per sei anni. Costretto a vivere in ospedale, ad Addenbrooke, la sua unica, grande passione, quella che gli ha permesso di non cedere fino alla fine, è stata Elite: Dangerous, il simulatore spaziale di Frontier Developments, cui cui si divertiva a esplorare la Via Lattea sulla sua astronave, supportato da suo zio Mat Westhorpe, un grande appassionato di videogiochi.
A metà maggio le condizioni del ragazzo sono peggiorate e suo zio ha deciso di pubblicare su Twitter un post per mostrare Michael mentre gioca con Elite Dangerous: "Fa male guardare mio nipote socchiudere gli occhi mentre prova a raggiungere i suoi obiettivi in Elite Dangerous, soprattutto perché probabilmente non riuscirà mai a farcela." Purtroppo la malattia aveva gonfiato il volto di Michael, che riusciva a stento a vedere lo schermo.
Fortunatamente la comunità di Elite Dangerous si è dimostrata particolarmente matura e sensibile, tanto da prendere a cuore il caso. Si sono così moltiplicati gli attestati di affetto e gli aiuti in gioco per Michael, con qualcuno che gli ha anche dedicato il nome di un pianeta.
Anche Frontier Developments ha fatto molto per lui. Intanto gli sviluppatori Sally Morgan-Moore e Paige Harvey sono andati a trovare Michael in ospedale portandogli una borsa piena di doni, a quanto pare apprezzata moltissimo dal ragazzo. Quindi David Braben, il capo dello studio, nonché una delle figure più importanti della storia dei videogiochi, gli ha inviato i suoi auguri di pronta guarigione.
Ma non finisce qui, perché dopo l'ulteriore peggioramento delle sue condizioni di salute, Zac Antonaci di Frontier ha lavorato con la community per creare una storia all'interno del gioco con protagonista il Comandante Michael Holyland, il personaggio di Michael, storia sceneggiata in una notte da Drew Wagar e doppiata da tre attori professionisti: Richard Reed, Jay Britton e Amelia Tyler. Il giorno successivo i ragazzi di Frontier sono tornati da Michael per fargli vivere quella storia, colma di riferimenti alla sua condizione. Alla fine il ragazzo era pieno di orgoglio e tanto felice per tutte quelle attenzioni.
Purtroppo ventiquattro ore dopo la malattia lo ha portato via, proprio durante una partita a Elite Dangerous in cui stava ascoltando di nuovo la sua storia. Come ultimo tributo, la comunità del gioco gli ha dedicato una targa commemorativa, che è stata apposta sulla sua bara.
Lo zio di Michael ha voluto raccontare questa storia sia per evidenziare il coraggio del nipote, sia per ringraziare la comunità di Elite Dangerous e Frontier Developments, che hanno reso più lievi gli ultimi giorni di vita dello sfortunato ragazzo.