In un'epoca in cui si parla molto di quale siano i "veri" Final Fantasy e si cerca di stabilire se Final Fantasy 7: Rebirth sia più vicino alla serie di Final Fantasy 16, vale la pena di leggere quanto Hironobu Sakaguchi, l'autore originale della serie, ebbe a dire in un'intervista concessa alla rivista giapponese Hyper Playstation, recentemente tradotta in inglese dal meritorio sito shmuplations, in occasione del lancio di Final Fantasy IX per la prima PlayStation.
Siamo nel 2000, Square era consapevole che la console stava vivendo i suoi ultimi anni prima dell'arrivo di PlayStation 2, per cui stava già realizzando Final Fantasy X. Già all'epoca si faceva un gran parlare delle differenze tra i vari capitoli della serie, con chi le accettava e chi provava a mettere paletti.
Parola d'ordine: libertà
Sakaguchi si trovò quindi a spiegare come mai per il nono capitolo fu scelto di tornare a uno stile fantasy più puro. Paradossalmente, la scelta venne dall'enorme successo di Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII, che avevano uno stile dei personaggi più realistico. Detta in breve, l'autore non voleva che la serie si fossilizzasse, quindi decise di puntare su di una direzione artistica completamente diversa, spiegando:
"Capisco che le persone si aspettino un altro gioco realistico come Final Fantasy 7 o Final Fantasy 8. Ma se lo avessimo fatto, penso che saremmo rimasti bloccati in questo pattern anche per Final Fantasy 10 e Final Fantasy 11, impossibilitati per sempre a creare qualcosa di nuovo. Per questo motivo sono voluto andare contro le aspettative di tutti sulla serie e ricordare che quello di Final Fantasy è un mondo libero dove tutto è possibile."
Leggere queste parole, in un periodo fortemente conformista in cui si cerca di ridurre tutto a dei canoni, è quantomeno rinfrancante, perché ci fa capire che spesso certi schemi mentali non esistono.