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Gamestop ha lanciato in USA dei negozi dedicati al retrogaming

La catena Gamestop ha lanciato negli Stati Uniti dei negozi dedicati espressamente al retrogaming, per coprire il crescente mercato della nostalgia.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   31/08/2024
La prima PlayStation

La catena GameStop ha avviato l'apertura di negozi dedicati al retro gaming negli Stati Uniti, con il marchio GameStop Retro. In questo modo mira a entrare nel mercato della nostalgia, che si sta facendo sempre più ampio e variegato. Del resto tutti invecchiamo e abbiamo un passato cui siamo aggrappati che i mercanti del tempio possono sfruttare a loro vantaggio.

Gamestop ha condiviso la novità tramite il suo account su X, dove ha anche elencato tutte le console del passato trattate dai negozi Retro, che avranno un'area specifica: ogni console Nintendo fino alla Wii U (inclusa). Ci sono anche Xbox e Xbox 360, così come ogni PlayStation fino a PlayStation3, inclusa PS Vita. Ci sono poi Sega Genesis, Saturn e Dreamcast. Stranamente, non viene menzionata PSP e non ci sono le console dell'"Età dell'Oro", quella della prima Atari. Insomma, retrogaming sì, ma quello più mainstream e facile da gestire, per così dire.

Amore o calcolo?

In linea di massima l'attenzione di una catena come Gamestop per il retrogaming è sicuramente una buona notizia, anche se molti temono che i già alti prezzi di questa grossa nicchia di mercato vadano letteralmente alle stelle, visto il maggiore traffico degli scambi garantito dall'alta diffusione dei negozi.

Inoltre, in tanti temono anche un raffreddamento della scena, ossia che la stessa finisca in mano ai soliti manager in giacca e cravatta che non hanno alcun interesse a creare una connessione tra il punto vendita e il pubblico, come avviene attualmente con i negozi di retrogaming più piccoli. Insomma in tanti temono che questo mercato, che vive anche di rapporti interpersonali, venga snaturato dall'ingresso in campo di un colosso come Gamestop, che di suo non potrà che applicare alla vendita e alla trattazione dei giochi delle logiche da multinazionale.

Del resto, fanno notare alcuni, è la stessa catena che ha chiuso dalla mattina alla sera una pubblicazione storica come Game Informer, dimostrando in questo modo che della storia dei videogiochi gli interessa molto poco.