Le voci che vogliono Google in procinto di lanciarsi sul mercato console si susseguono ormai da un bel po' di tempo, ma finora non hanno portato a nulla di concreto. Tuttavia, qualcosa di più dettagliato sembra essere emerso in questi giorni, soprattutto a partire dal solito ben informato Jason Schreier di Kotaku, il quale ha riferito di aver ottenuto qualche informazione segreta da non meglio identificati "insider". Si tratterebbe di una vera e propria nuova console Google, di cui i dettagli sono ancora ignoti, in grado di interfacciarsi in maniera privilegiata alla piattaforma streaming che viene identificata con il nome in codice Yeti, a quanto pare presentata in forma ancora confidenziale nel corso della GDC 2018, avviando già i primi sondaggi per partnership e supporto da parte delle software house.
Il fatto che Google possa permettersi un'operazione del genere sembra indiscutibile: si tratta di un gigante dotato di enorme potenza economica e soprattutto radicato nello sviluppo software e con una divisione hardware funzionante e rodata, a partire dalla produzione degli smartphone Pixel, dunque non dovrebbe nemmeno faticare troppo per costruirsi un know-how specifico nella ricerca, sviluppo e produzione di macchine da gioco. La convergenza dei vari hardware verso l'unico modello x86-64, inoltre, rappresenta già una facilitazione per chi avesse intenzione di adeguarsi in tempi relativamente brevi agli standard attuali dell'hardware da gioco high-end, trattandosi di un'architettura ormai matura e priva di particolari necessità in ambito di innovazione, al di là di ovvie ottimizzazioni specifiche in termini di potenza di calcolo, affidabilità e strumenti per lo sviluppo.
Tuttavia, questi punti di partenza non bastano a definire le potenzialità di una nuova console da lanciare su un mercato che sembra non poter garantire ulteriori spazi alla concorrenza. I tempi della caratterizzazione identitaria dell'hardware da gioco sembrano ormai lontani e un loro recupero alquanto difficile: di fatto delle tre concorrenti principali (in ambito console), due sono sostanzialmente sovrapponibili tranne che per una manciata di first party, con Nintendo Switch l'unica rimasta a fare da vera alternativa, sebbene con la necessità costante di integrare l'offerta attraverso un numero crescente di multi-piattaforma, che spesso soffrono proprio della scelta effettuata da Nintendo sulla differenziazione dell'hardware e del software di sistema per la propria console. All'interno di tutto questo, sembra non avere molto senso il lancio di un'altra console che potrebbe limitarsi a replicare il catalogo di PS4 e Xbox One, probabilmente con ancora meno esclusive in un primo momento.
Certo, è difficile escludere a priori il successo di un nuovo concorrente sulla scena videoludica: d'altra parte la storia ha insegnato che anche chi si è lanciato nell'ambito senza avere un grande bagaglio culturale al riguardo è comunque riuscito a resistere e infine anche ad affermarsi, come la stessa Sony o Microsoft, dunque anche Google potrebbe avere le sua chances, ma certo la situazione odierna del mercato rende molto più difficili gli esperimenti e le dimensioni raggiunte dalle produzioni videoludiche rendono i rischi particolarmente onerosi. Tuttavia, la console Google potrebbe differenziarsi in maniera sostanziale e forse trovare in questo la sua forza, magari proprio facendo leva sul servizio di streaming o sull'integrazione con Android, considerando la diffusione del sistema operativo che ha portato addirittura all'utilizzo frequente di emulatori su PC, come accade in maniera molto diffusa in territorio asiatico. Riesce forse più facile pensare che un dispositivo fondamentalmente diverso da PS4 e Xbox One (o PS5 e Xbox Scarlet, a questo punto) possa avere un senso all'interno della configurazione attuale del mercato, piuttosto che una console tradizionale e in netta contrapposizione con i concorrenti già consolidati, anche se quest'ultima rimane un'ipotesi comunque molto affascinante.