Anche il giornalista di Bloomberg Jason Schreier, probabilmente il più noto e importante del nostro settore, ha voluto dire la sua sulla questione Hogwarts Legacy, affermando che non c'è antisemitismo, ma ci sono solo tanta noia e tanti contenuti diluiti.
Ovviamente il riferimento è alla famosa recensione di Wired che ha dato 1/10 al gioco di Avalanche, con tra le altre l'accusa di antisemitismo, recensione che però rimane sempre sullo sfondo del discorso di Schreier.
"Avendo quasi finito Hogwarts Legacy vengo a informarvi che la storia non è antisemita, ma solo noiosa," ha esordito Schreier su Twitter, spiegando poi che "La parte più impressionante del gioco è il Castello di Hogwarts, che è riprodotto con grande cura. Ma il combattimento è ripetitivo e scomodo (devi passare tra quattro diverse ruote degli incantesimi) e, come la maggior parte dei giochi di questi tempi, l'esperienza è troppo diluita."
Quindi secondo Schreier il problema di Hogwarts Legacy non è nei suoi contenuti narrativi, ma nel fatto che sia un titolo noioso e che sia strutturato come la maggior parte dei tripla A moderni, in modo cioè da allungare il brodo oltre il necessario per fare felici quelli che vogliono vedere il conteggio del tempo di gioco salire, a prescindere da quello che poi sono chiamati a fare: "Sono sicuro che i fan più hardcore di Harry Potter ameranno questa roba, ma se avete deciso di boicottare Hogwarts Legacy o non ne volete sapere più niente del franchise a causa della Rowling, non credo che vi stiate perdendo molto."
Qualcuno ha poi provato a ribattere con Schreier dell'antisemitismo, facendogli notare di come la questione degli elfi sia sostanzialmente l'archetipo dell'accusa del sangue in versione Harry Potter, ma lui ha spiegato che in realtà se così fosse sarebbe più interessante di quanto non sia nel gioco, dove la storia principale è la solita solfa del prescelto che insieme a Silente va alla ricerca della magia antica. La ribellione degli elfi viene appena accennata e non approfondita "come la maggior parte dei temi più interessanti di Harry Potter". Il discorso non poteva che essere chiuso con una battuta sul franchise, che evidentemente Schreier considera sopravvalutato.