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Katsuhiro Harada contro Macron: il creatore di Tekken non accetta l'attacco ai videogiochi

Katsuhiro Harada ha risposto al presidente della Francia Macron dopo che questo ha dato la colpa ai videogiochi per le rivolte popolari.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   06/07/2023
Katsuhiro Harada contro Macron: il creatore di Tekken non accetta l'attacco ai videogiochi

Come vi avevamo già riportato, dopo l'escalation di rivolte in Francia in risposta alla morte di un ragazzo per mano della polizia il presidente Macron ha dato la colpa ai videogiochi e ai social network e ha invitato i genitori a tenere i giovani a casa. Ovviamente questo attacco insensato di Macron non è passato inosservato e ora anche Katsuhiro Harada ha risposto al presidente.

In un tweet che potete vedere poco sotto, Harada afferma che "dare la colpa a qualcosa è un ottimo modo per sfuggire al peso della responsabilità" e poi dà una serie di esempi ironici di ciò che i videogiochi hanno fatto, ovvero far smettere di studiare i bambini, rendere violente le persone, rovinare la vita quotidiana e a breve termine anche essere responsabili di ogni singola minaccia sulla faccia della Terra. Harada conclude affermando che un creatore di giochi che è in grado di creare una minaccia così grande è fenomenale.

Macron e la Francia: riassunto dei fatti

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Le rivolte in Francia sono arrivate in risposta alla morte di un ragazzo di diciassette anni, Nahel M. Il giovane era stato fermato dalla polizia mentre era alla guida, ma si è poi allontanato. Una volta raggiunto nuovamente dagli agenti, sulla base di alcuni video emersi in rete, uno di questi avrebbe puntato una pistola verso il Nahel. Quest'ultimo ha poi cercato di nuovo di allontanarsi e il poliziotto avrebbe sparato a distanza ravvicinata.

Il fatto è aggravato anche da potenziali motivazioni razziali, in quanto il giovane era di origine algerine e marocchine secondo quanto riportato dal Washinton Post. In Francia le minoranze africane e arabe sono spesso discriminate secondo vari attivisti francesi e questo caso è visto come un'ulteriore prova.

Il poliziotto è stato arrestato e Macron ha dichiarato pubblicamente che era colpevole, ma ovviamente questo non basta per fermare le proteste. Per tutti i dettagli, potete leggere la nostra notizia originale.