Molti danno l'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft come praticamente scontata. L'errore che commettono è quello di valutare come determinante soltanto la volontà delle due compagnie o di credere nell'onnipotenza delle cifre. "Se hanno deciso di spendere 68,7 miliardi dollari sapranno quello che stanno facendo", si legge spessissimo tra i commentatori dell'affare. Ora, senza addentrarci in questioni troppo specifiche riguardanti le società per azioni, che sono complessissime da comprendere in tutti i loro aspetti (ci sono fior fior di libri sull'argomento), guardiamo a una notizia di oggi, apparentemente non correlata al nostro caso, per capire come mai di scontato non ci sia ancora nulla. Parliamo ovviamente dell'acquisizione di ARM da parte di NVIDIA, che pare essere saltata. Il motivo?
"La difficoltà più grande è stata tuttavia ottenere un'approvazione dell'acquisizione: è lì che si è giocata la partita più importante e sembrerebbe che NVIDIA non sia stata in grado di raggiungere l'obiettivo che si era prefissata."
A quanto pare i sottovalutatissimi organi antitrust, che per alcuni sembrano essere quasi un mero fastidio burocratico, da togliersi di torno il prima possibile, hanno invece il potere di mettere i bastoni tra le ruote a simili affari, facendo richieste molto specifiche e vincolanti, su questioni che chi guarda questi processi dall'esterno non può nemmeno immaginare, richieste spesso in contrasto con quelli che sono gli obiettivi della compagnia acquirente, per evitare non solo di creare monopoli, ma anche danni ai concorrenti. Ora, non sappiamo ancora cosa sia successo tra NVIDIA e ARM e non sappiamo come procederà l'affare Microsoft / Activision Blizzard, che è completamente diverso e farà storia a sé. L'unica lezione che possiamo trarre da tutta questa storia è che prima di tirare fuori le bandiere e iniziare a sventolarle sarebbe meglio aspettare che la partita sia vinta, sennò si rischia di fare la figura degli inglesi agli ultimi europei di calcio.
Con questo non vogliamo dire che Microsoft non sappia ciò che sta facendo e che l'affare salterà sicuramente. Microsoft avrà già speso milioni di dollari per prepararsi all'acquisizione, affidandosi a studi legali specializzati e alle figure professionali necessarie per fluidificare il tutto. Avrà anche studiato la fattibilità dell'affare, cercando di dimostrarsi il più aperta possibile verso la concorrenza (vedasi messaggio d'amore inviato da Phil Spencer a Sony). Detto questo, sicuramente aveva fatto lo stesso anche NVIDIA prima di lanciarsi nell'acquisizione di ARM e tutti abbiamo visto com'è andata a finire.