Microsoft ha incassato 10 miliardi di dollari grazie ai videogame, facendo segnare una crescita del 39% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Sembra dunque che Xbox Game Pass abbia finora funzionato alla grande, da una parte determinando l'aumento di utenti, dall'altro evitando di cannibalizzare le vendite dei giochi in formato retail.
Il servizio in stile Netflix, attualmente in promozione a 9,99 euro per tre mesi per chi non si è mai abbonato, consente di scaricare e utilizzare un ampio catalogo di titoli per Xbox One e Xbox 360, e include tutte le produzioni first party dal day one.
Una mossa che giustamente ha indisposto alcuni retailer, ma che alla fine dei conti non fa che anticipare un futuro che tutti conoscevamo e avevamo previsto per il settore dei videogame, fatto esclusivamente di digital delivery e, sostiene qualcuno, di cloud gaming non appena le infrastrutture lo consentiranno.
Ciò che sorprende è che, almeno per il momento, dati alla mano, Xbox Game Pass non sta determinando minori vendite per le esclusive Microsoft: una consistente fetta di utenti crede ancora nel supporto fisico, per un motivo o per l'altro, e le ottime vendite di Sea of Thieves lo dimostrano in modo chiaro.
Ci troviamo dunque in una sorta di limbo che rappresenta la tradizionale situazione win / win: finché il digitale non prenderà il sopravvento, la casa di Redmond potrà sommare la distribuzione fisica a quella "virtuale" e incassare ricavi da entrambe queste realtà, accompagnando per mano il mercato e l'utenza verso quello che sarà il futuro del settore videoludico, pronta per entrambi i possibili scenari.
È insomma passato il tempo delle polemiche che avevano accompagnato il lancio di Xbox One e la visione originale dietro la console, che la voleva digital-only e con un sistema di DRM che avrebbe impedito la rivendita dei giochi. Game Pass non rappresenta che un'evoluzione di quel concetto, per quanto ragionata e ben implementata, e il suo successo rivela che a cambiare alla fine non è stata la politica di Microsoft bensì la percezione degli utenti, finalmente pronti a fare il grande passo.
