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Netflix censura le maratone TV e il binge watching

Netflix non gradisce chi parla di binge-watching e di Maratone TV: istruisce appositamente i propri dipendenti a non parlarne

NOTIZIA di Simone Pettine   —   30/08/2018

Le Maratone TV prima o poi verranno considerate patrimonio dell'umanità. Stiamo scherzando naturalmente, ma ormai i termini binge-watching e l'espressione "maratona TV" sono diventati piuttosto ricorrenti nel parlato, anche in quello italiano, basti pensare che numerose reti televisive rilanciano serie particolarmente famose o trilogie di film invitando gli spettatori a maratone non-stop per gustarseli tutti di seguito.

In tutto questo non c'è di certo nulla di male, almeno finché le maratone TV non diventano un eccesso (quasi ogni cosa va combattuta quando raggiunge l'eccesso, del resto): ma a Netflix le espressioni binge-watching e Maratona TV non vanno particolarmente a genio. Ha deciso espressamente di censurarle, invitando persino alcuni dei suoi attori o rappresentati a fare altrettanto, e anche con una certa insistenza.

Per esempio Netflix ha incentivato l'attore australiano Guy Pearce (Bendik Ben Halvorson in "The Innocents") a non fare mai riferimento in pubblico o durante le interviste al binge-watching. Non si capisce bene il motivo dell'avversione di Netflix per queste espressioni, probabilmente mira a combattere la teledipendenza dei propri utenti, altri ritengono che il riferimento all'"insaziablità" nei confronti delle serie TV potrebbe riferirsi almeno implicitamente ai disordini alimentari.