È da qualche anno che sentiamo parlare della nuova tecnologia proprietaria di NVIDIA, RTX IO, suite in grado di decomprimere le risorse di gioco e accelerare il caricamento rapido delle GPU. Dal 2020 ad oggi NVIDIA ha rilasciato poche informazioni a riguardo, ma è notizia di qualche giorno fa che questa nuova tecnologia è finalmente pronta ed ha visto il proprio debutto con Portal: Prelude RTX il 18 luglio e arriverà anche su Ratchet & Clank: Rift Apart il 26 luglio, ovviamente si intende nella versione PC.
RTX IO è qui!
RTX IO, acronimo scelto per focalizzare l'attenzione sull'Input/Output, lavora proprio su questi ultimi, andando a migliorare il processo che vede gli asset di gioco inviati dallo storage alla CPU per essere decompressi, e poi successivamente spediti alla GPU. Questo è il processo standard che contraddistingue la riproduzione dei giochi, ad esempio, con un carico di lavoro piuttosto impegnativo sul processore chiamato ad "alleggerire" il pacchetto di dati che poi la scheda grafica dovrà proiettare a schermo.
Tuttavia, i giochi moderni si sono fatti sempre più pesanti e carichi di dati, shader e asset da elaborare, tanto impegnativi da creare rallentamenti in questo processo, colpendo più duramente le componenti con qualche anno sulle spalle; anche gli SSD NVMe, nonostante le più elevate velocità di lettura, possono arginare queste code di decompressione.
Processore più snello
Come interviene dunque RTX IO? La tecnologia di NVIDIA aumenta la larghezza di banda, evitando il passaggio di dati attraverso il processore e facendo elaborare alla memoria di sistema il minimo indispensabile. Dallo storage i dati arrivano infatti direttamente alla scheda grafica che li processerà con lo standard di decompressione GDeflate; questo garantisce una trasmissione molto più efficiente lasciando libero la CPU di occuparsi di altri processi.
Con l'annuncio del lancio ufficiale di RTX IO, NVIDIA ha colto l'occasione per rilasciare alcuni dati sull'efficienza della propria tecnologia, concentrandosi sui tempi di caricamento delle texture e la riduzione di spazio sul disco. Nei grafici rilasciati dal produttore prendendo in esempio Portal: Prelude RTX, si può notare come i tempi di caricamento delle texture siano 5 volte più veloci e lo spazio occupato sul disco sia del 44% inferiore. Non ci sarebbe neanche bisogno di sottolinearlo, ma ovviamente RTX IO richiede una qualsiasi scheda video NVIDIA della famiglia RTX, quindi a partire dalla serie 20.
Più velocità, meno stuttering
Indirettamente, RTX IO è in grado di mitigare anche altri problemi come lo stuttering, nonostante il suo scopo principale non sia questo. Aumentando la velocità nel processo di decompressione ed elaborazione dati, di fatto la riproduzione dei giochi sarà più fluida, tanto da poter mitigare se non eliminare lo stuttering, il grande nemico dei giochi più recenti con ottimizzazioni non proprio eccelse.
Se sulla carta questo è tecnicamente possibile, al momento non vi è un riscontro o possibilità di testare quanto la teoria possa essere applicata alla pratica; di certo, per quanto sicuramente più piacevole da giocare, Portal: Prelude RTX non è un banco di prova sufficiente. Ratchet & Clank: Rift Apart, in arrivo su PC oggi, invece, è sicuramente un gioco dove poter mettere alla prova questa tecnologia che sarà coadiuvata da DirectStorage 1.2, rendendo il titolo di Insomniac il primo a beneficiare di questi nuovi processi di gestione dei dati.