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La petizione contro Assassin's Creed Shadows potrebbe essere fasulla, ma mostra cosa pensano i veri giapponesi

Assassin's Creed Shadows è stato attaccato da una petizione giapponese che si è rivelata fasulla, ma ci ha permesso di vedere cosa pensano veramente i giapponesi di tutta la situazione.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   03/07/2024
Una shinobi che salta di fronte a un sole con cielo rosso e un edificio giapponese a sinistra

In questi giorni ha fatto di nuovo molto rumore una petizione finalizzata a bloccare la commercializzazione di Assassin's Creed Shadows, il nuovo gioco di Ubisoft che porta gli appassionati in Giappone. La particolarità di questa petizione era il suo essere in giapponese, elemento che a un primo impatto potrebbe far pensare che effettivamente vi è una fetta particolarmente grande di giocatori nipponici infastiditi dalla presenza di Yasuke, il primo samurai di colore della storia.

Rapidamente si è scoperto che in realtà la petizione potrebbe essere stata creata da un tedesco (la petizione è stata aperta originariamente con la versione tedesca del sito) e, in ogni caso, il grosso delle firme a supporto provenivano da occidentali.

La risposta dei veri giapponesi

La parte più interessante è però che, come spiegato dall'analista Daniel Ahmad, vi sono una serie di commenti di veri utenti giapponesi a supporto della petizione, ma questi non si focalizzano affatto su Yasuke, che è una figura storica nota nel Sol Levante e che è apparsa più e più volte nei videogiochi così come nei manga.

Al momento X/Twitter ha dei problemi
e non è possibile caricare il post

No, le critiche sono rivolte a qualcosa di molto più specifico e probabilmente rilevante: una serie di errori architettonici e legati a norme culturali che, ovviamente, il giocatore medio occidentale non riesce nemmeno a vedere. Un esempio è il fatto che lo stemma di Oda Nobunaga è al contrario nei materiali condivisi da Ubisoft. Alcuni utenti su Twitter segnalano anche che una delle cose che ha turbato i giapponesi è il fatto che i tatami hanno una forma un po' troppo squadrata o il fatto che all'ingresso di un villaggio vi era un portale torii, legato di norma ad aree sacre. Si parla anche del fatto che nel mercato vengono venduti dei cachi (che sono autunnali) mentre gli alberi di ciliegio sono in fiore (il che avviene in primavera). Se scavassimo più a fondo potremmo certamente trovare ancora di più esempi, ma crediamo che il punto sia chiaro.

La verità è che Ubisoft non è mai stata poi così precisa con gli elementi storici. Sì, il grande edificio simbolo dell'area riprodotta viene realizzato nei minimi dettagli, ma la compagnia si prende varie libertà creative. Possono sicuramente essere criticate se si è grandi esperti e se lo si fa in modo positivo, per puro spirito di informazione, ma nel momento nel quale l'unico grande problema è il personaggio di colore in un gioco ambientato in Giappone, non smetteremo mai di credere che alla fine la questione sia sempre razziale.

Soprattutto quando al fianco di Yasuke vi è un personaggio giapponese - Naoe - ma visto che è una donna non conta, giusto? Ma se non vi interessa quel che pensiamo noi, allora ascoltate cosa ha da dire un vero giapponese, oltretutto uno sviluppatore veterano.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.