Parlare di delusione o di evento sottotono per quanto riguarda lo State of Play di marzo 2022 andato in scena ieri sera significherebbe, sostanzialmente, non aver compreso cosa sia questo canale comunicativo messo in piedi da Sony da un po' di tempo a questa parte. È vero che in passato è stato occasione di annunci di alto profilo, ma ormai è chiaro come si sia configurato in due tipologie fondamentali: gli State of Play "monografici", ovvero incentrati su un singolo gioco di grosso calibro, e quelli standard che solitamente forniscono aggiornamenti su uscite non troppo lontane e che possono essere condensate in pochi minuti tutte insieme, cosa che rende difficile la presenza di più giochi di alto profilo tutti insieme. In quest'ottica, dopo lo State of Play che aveva presentato i giochi indie del 2022, quello di ieri sera è stato interessante perché ha fornito una visione più ampia su alcuni giochi in arrivo da parte degli sviluppatori giapponesi, come sosteneva anche il messaggio di annuncio.
12 giochi in totale sono stati mostrati nell'arco di 20 minuti, ovviamente una concentrazione eccessiva per mettere insieme una lineup esclusivamente composta da titoli enormi, ma possiamo trovare un filo conduttore nelle novità mostrate nel corso dell'evento. È piuttosto chiaro come publisher e sviluppatori giapponesi stiano rilanciando le produzioni considerabili "medie" (se si considerano tripla A i maxi-titoli come Horizon Forbidden West e Gran Turismo 7, per rimanere in ambito PlayStation e protagonisti proprio di State of Play specifici), e come queste si possano adattare bene a nuove idee e quindi proprietà intellettuali inedite. Qualcuno ha detto che è stato lo State of Play in cui sono stati mostrati un non-Final Fantasy, un non-Dino Crisis, un non-Final Fantasy Tactics e un quasi-Valkyrie Profile, e la definizione effettivamente è molto vicina alla realtà, rispettivamente con Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin, Exoprimal, The DioField Chronicle e Valkyrie Elysium.
Sebbene la considerazione parta probabilmente dalla delusione, è comunque interessante vedere come anche publisher grossi come Capcom e Square Enix abbiano intenzione di provare cose nuove, slegandosi anche dai nomi famosi e rischiando qualcosa.
D'altra parte, non mancano comunque le produzioni maggiori, semplicemente alcuni team vengono impiegati su altri progetti che potrebbero dare origine a ulteriori serie di successo, o comunque rappresentare offerte più di nicchia che troveranno comunque il loro pubblico. In questo senso, è un bene che Square Enix abbia deciso di insistere sugli strategici proponendo anche DioField Chronicle a breve distanza da Triangle Strategy, nonostante non si tratti propriamente di un genere in grado di registrare numeroni. Proprio per questo motivo, sembra un progetto di dimensioni più contenute ma che può spaziare su novità inedite in termini di struttura ed elementi di gameplay.
Allo stesso modo, Exoprimal sembra essere divertente, se non altro un approccio veramente particolare all'action game multiplayer cooperativo e decisamente originale senza scordare un bel tocco di ironia, a dimostrazione della freschezza che Capcom può ancora apportare al mercato videoludico. Insomma, a fronte di un mercato ormai sempre più impostato sui due binari delle mega-produzioni da una parte e degli indie dall'altra, i progetti presentati da sviluppatori e publisher giapponesi (in particolare Capcom e Square Enix) nel corso dello State of Play di marzo 2022 sono stati veramente interessanti, quasi una boccata d'aria fresca, al di là ovviamente di gusti e preferenze personali (e il trattamento riservato a Valkyrie Profile con il nuovo capitolo non dubitiamo che susciterà notevoli discussioni sullo snaturamento degli originali).
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.