PlayStation VR2 sta per arrivare nei negozi: la data di uscita ufficiale del nuovo visore per la realtà virtuale è fissata al 22 febbraio, eppure si registra una certa cautela attorno al dispositivo prodotto da Sony, tanto che molti si chiedono se la casa giapponese disponga davvero delle risorse per farne un successo.
Di recente Bloomberg ha riportato alcune voci secondo cui Sony avrebbe dimezzato la produzione di PlayStation VR2 a causa dei preorder deludenti, rumor subito smentito dall'azienda ma francamente più che verosimile, se consideriamo il prezzo di vendita pari a ben 599,99€.
Si tratta di un ostacolo non da poco alla diffusione del visore, una cifra addirittura più alta rispetto a quella necessaria per acquistare una PS5 a cui collegarlo. Chi può permettersi di investire una somma simile a occhi chiusi? Molto probabilmente il grosso degli utenti aspetterà di vedere se stavolta il supporto software da parte di Sony sarà all'altezza della situazione.
Ed è qui che entra in ballo la capacità dell'azienda di sopportare l'enorme sforzo di lanciare una nuova piattaforma e fare in modo che la sua base installata raggiunga dimensioni tali da diventare appetibile anche e soprattutto per le terze parti, che a quel punto porteranno su PlayStation VR2 i loro più recenti titoli in realtà virtuale usciti su PC e/o Meta Quest 2.
È il software che vende l'hardware, da sempre, e Sony dovrà impiegare non poche risorse per realizzare le esclusive necessarie a portare questo nuovo dispositivo al successo. Dipenderà però anche e soprattutto dagli utenti, visto che il mercato della VR rimane una nicchia in continua attesa di un prodotto che possa sdoganare questa tecnologia presso il grande pubblico.
Sarà PlayStation VR2 questo prodotto? Parliamone.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.