Nonostante non sia più il fenomeno mediatico del 2016, Pokémon Go si è progressivamente trasformato sotto l'attenta guida di Niantic. Lo sviluppatore americano, infatti, è riuscito nell'impresa di trasformare un gioco pensato per essere giocato all'esterno in un'esperienza adatta ad essere giocata anche da casa. Si tratta di una trasformazione davvero inaspettata, che però non solo ha consentito a Pokémon GO di sopravvivere durante un anno nel quale non si è potuti andare in giro, ma gli ha fatto registrare anche ricavi da record. E di riflesso anche The Pokémon Company, la compagnia di riferimento del gioco e del marchio Pokémon, ha fatto registrare nel 2021 il miglior anno di sempre.
Nello scorso anno fiscale, infatti, The Pokémon Company ha detto di aver ricavano quasi 140 milioni di euro. 20 in più del 2016, anno del precedente record (e anno di uscita di Pokémon GO). Come il giornalista e analista francese Oscar Lemaire sottolinea, Pokémon Go è l'unica proprietà intellettuale che fa direttamente riferimento a Pokémon Company, con Niantic nel ruolo di sviluppatore e publisher.
I giochi classici, infatti, dividono i guadagni tra Nintendo e Game Freak, mentre per i prodotti derivati (tra i quali ricade anche Pokémon Go), le royalties vanno direttamente a TPC. Che comunque è una società privata che appartiene a Nintendo, Game Freak e Creatures, ma si comporta come un'entità separata i cui ricavi dipendono per la maggior parte da Pokémon Go.
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