Digital Foundry ha effettuato un test approfondito sui giochi PS1 PS2 e PSP in retrocompatibilità offerti su PS4 e PS5 attraverso il nuovo abbonamento PS Plus Premium , con risultati che non risultano soddisfacenti, anche in questo caso.
Avevamo già visto una certa bocciatura anche da parte di ElAnalistaDeBits, ma in questo caso l'analisi è molto più approfondita, come di consueto per Digital Foundry. In ogni caso, a detta della rubrica britannica, la retrocompatibilità di PS5 e PS4 "non è abbastanza buona". La buona notizia è che l'emulatore PS1 utilizzato non è lo stesso presente nella famigerata PlayStation Classic e si presenta più avanzato, ma condivide con questa un'ampia serie di problemi.
Per quanto riguarda il problema dei 50 Hz PAL utilizzati anche sui giochi NTSC, Digital Foundry sostiene che la soluzione non è comune a tutti i giochi, ma nella maggior parte sì. Stranamente, proprio i first party di Sony risultano tutti a 50 Hz al momento. Per quanto riguarda Ape Escape, per esempio, curiosamente ha le scene d'intermezzo a 30 fps, con vari problemi di frame pacing, mentre il gameplay è in effetti a 25 fps.
Lo stutter continuo e l'inconsistenza del frame-rate deriva dalla necessità di visualizzare un codice a 50 Hz in un contenitore a 60 Hz previsto per PS5, ma la situazione non migliora nemmeno selezionando i 50 Hz come output della console, visto che il rallentamento generale risulta comunque evidente. Anche Wild Arms, Jumping Flash, Kurushi, i due Worms ed Everybody's Golf sono tutti disponibili solo in versione PAL a 50 Hz, nonostante si tratti della lineup asiatica di PS Plus, mentre curiosamente Tekken 2 e Mr Driller vanno a 60 Hz e hanno un aspetto decisamente migliore.
Per quanto riguarda la risoluzione, su PS5 i giochi classici subiscono un upscale a 192x1440, che risulta in poligoni e texture molto più definite, ma secondo Digital Foundry emergono problemi in termini di accuratezza del sub-pixel, legati alla mancanza di precisione nelle operazioni a virgola mobile. Il risultato è una certa inconsistenza che è tipica dei giochi PS1, con modelli 3D instabili che hanno un effetto forse anche peggiore con la risoluzione incrementata.
Anche le opzioni per i filtri sono poco convincenti, rispetto ad altri emulatori o macchine apposite per il retrogaming: Default e Modern sono molto simili, con la seconda che incrementa il contrasto risultando in un'immagine più scura, mentre l'opzione Retro Classic introduce un filtro con scanline che ha un buon aspetto, anche se non si allinea perfettamente con la griglia di pixel effettivi, cosa che lo rende molto più grezzo di soluzioni apposite viste ad esempio nel RetroTink 5x Pro.
Anche le opzioni per l'aspect ratio pongono dei dubbi: l'opzione di default con il semplice 4:3 inserito in una finestra 16:9 funziona a dovere, ma le altre opzioni (1:1 e Square pixel) introducono delle distorsioni, schiacciando l'immagine con uno scaling errato. Secondo la rubrica, sembra che tali opzioni siano state inserite senza capire precisamente l'effetto che avrebbero dovuto apportare.
Per quanto riguarda l'emulazione PSP, questa non ha il problema dei 50 Hz, ovviamente, ma ne presenta altri. In particolare, con l'incremento della risoluzione dall'originale 480x272 a 1080p gli elementi 2D appaiono filtrati e sfumati. Inoltre, stranamente, su PSP sono presenti gli stessi filtri di PS1 comprese le scanlines, cosa piuttosto bizzarra considerando che la console originale aveva uno schermo LCD e non un CRT, dunque tali linee non hanno senso. Anche le opzioni per l'aspect ratio prese da PS1 non tornano, considerando che lo schermo originale era già in 16:9.
Per quanto riguarda l'emulazione PS2, infine, è sostanzialmente la stessa vista per i PS2 Classic su PS5, con la risoluzione incrementata e alcuni problemi rimasti invariati dall'emulazione vista in precedenza.