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PS5 e DualSense: la scelta di Sony di puntare sulle novità del controller funziona, Microsoft si adeguerà?

Considerando gli ottimi riscontri iniziali, il DualSense è diventato veramente un elemento di importanza cardinale per PS5, Microsoft risponderà a tono?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   12/11/2020

Con il senno di poi il primo contatto con PS5, dopo il famoso logo che fece tanto scalpore, è stato emblematico: si trattò infatti del DualSense, il nuovo controller progettato da Sony per la console next gen che rubò subito l'attenzione mediatica mondiale prima per il suo particolare aspetto e poi per le caratteristiche che vennero annunciate di lì a poco. Il feedback aptico e i grilletti adattivi sono stati annunciati come una rivoluzione nell'ambito dell'interazione videoludica e sebbene inizialmente in molti abbiano pensato a qualche gimmick di importanza relativa, le testimonianze recenti di chi ormai lo sta usando regolarmente ci spingono a pensare che ci sia qualcosa di veramente importante dietro. Intendiamoci, non si tratta di nulla di rivoluzionario in termini concettuali: l'HD Rumble di Nintendo Switch è già una tecnologia estremamente raffinata e i motori a vibrazione avanzata, avvertibili anche sui grilletti, sono su Xbox One fin dal lancio nel 2013, ma nel complesso il DualSense è in grado comunque di arricchire notevolmente l'esperienza di gioco con un buon apporto di novità.

Per quanto riguarda la vibrazione, l'innovazione è garantita dalla scelta di adottare il sistema Voice-Coil Actuator, specificamente dei Linear Resonant Actuator, in grado di attivarsi con un input a corrente alternata che produce una vibrazione a frequenza e ampiezza molto diverse, funzionando praticamente in base alle onde sonore. I vantaggi nell'utilizzo di questo sistema si trovano nella minore quantità di energia richiesta per funzionare, nel fatto che i motori si attivano molto più velocemente e anche per brevissimi attimi e che producono meno rumore dei motori ERM. Tuttavia, quello che sembra essere il maggiore "game changer" sono i grilletti adattivi, che grazie agli ingranaggi meccanici che possono modificare la resistenza dei grilletti in tempo reale portano a una effettiva modifica dell'interazione tra utente e gioco, con un feedback molto più consistente. Ci sarà ovviamente da valutare quanto e con che qualità questi sistemi verranno effettivamente utilizzati dagli sviluppatori, nonché quanto possano portare a una usura dei dispositivi (ingranaggi meccanici così complessi che entrano in azione migliaia e migliaia di volte sono sicuramente soggetti a maggiori rischi rispetto a grilletti analogici standard) e della batteria del controller.

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Tuttavia, nel complesso si può dire che la scommessa di Sony sia stata un successo. Stiamo parlando della volontà di puntare sul controller anche per compensare uno stacco non troppo evidente tra PS4 e PS5 in termini tecnici ben percepibili, almeno nella prima mandata di giochi. La questione ovviamente è dibattuta ma venne messa nero su bianco (salvo ovvie rettifiche e smentite successive) dal CEO di Immersion, non per nulla responsabile della tecnologia dietro il feedback aptico: "L'incredibile grafica di PS4 sarà migliorata da PlayStation 5, ma siamo vicinissimi al punto da avere un'esperienza eccezionale", disse, "Quindi la domanda da porsi è dove andare da qui in avanti, che poi è quello che riteniamo essere il motivo per cui Sony e altre console si stiano concentrando sulla tecnologia aptica. È una specie di terzo modo per immergersi maggiormente nei giochi." E a quanto pare è stata una scelta lungimirante, perché questa soluzione sta funzionando, con il DualSense che sta rubando veramente la scena in questo periodo di prove effettive su PS5.

Il tutto ci porta a una domanda: Xbox Series X e S risponderanno in qualche modo a questo avanzamento tecnologico? La casa di Redmond, nonostante abbia presentato un controller molto simile a quello di Xbox One sulla sua next gen, ha comunque lavorato molto sull'ergonomia e soprattutto sulla riduzione della latenza e dell'input lag, elementi che hanno comunque grande importanza e che per un hardcore gamer o un giocatore "pro" possono avere ben più rilevanza di una vibrazione avanzata (cosa che spesso viene direttamente disabilitata in contesti competitivi) o dei grilletti adattivi, che possono costituire anche dei fastidi per gli specialisti. Tuttavia, quelli elaborati da Sony sono elementi che hanno enorme impatto sul pubblico di massa e anche sui media, pertanto non è escluso che stabiliscano un trend. Non ci stupirebbe, insomma, se un Xbox Elite Controller Series 3 o una nuova versione del controller standard avessero un sistema di grilletti adattivi made in Microsoft, nel caso in cui la cosa dovesse definitivamente decollare, magari disattivabile per venire incontro ai pro player.