PS5 e Xbox Series X|S possono espandere il proprio storage installando un SSD M.2, come abbiamo visto negli ultimi giorni. Tuttavia le due console adottano in tal senso soluzioni decisamente diverse, che implicano vantaggi e svantaggi piuttosto chiari.
Come avrete letto nella guida completa a come installare un SSD M.2 su PS5, la piattaforma Sony può montare drive a stato solido di tipo standard, gli stessi che si utilizzano su PC, sebbene corrispondenti a requisiti molto rigidi.
Per installare un SSD M.2 su PlayStation 5, il dispositivo deve infatti possedere un'interfaccia PCIe Gen4 x4, la presenza obbligatoria di un sistema di dissipazione, una velocità di lettura sequenziale pari o superiore a 5.500 MB/s, una larghezza totale inferiore ai 25 millimetri e un formato compreso fra 2230, 2242, 2260, 2280 e 22110.
Montare il drive in questione è inoltre un'operazione relativamente complessa, che richiede l'apertura dello chassis della console, la rimozione di alcune viti e la regolazione di un fermo in punti differenti a seconda della lunghezza del modulo in nostro possesso.
Parliamo insomma di qualcosa di simile (sebbene sostanzialmente meno complesso) a ciò che viene fatto per assemblare un PC; e, allo stesso modo, di dispositivi di tipo standard, disponibili in qualsiasi negozio di informatica, soggetti come la totalità dell'hardware a un progressivo abbassamento di prezzo.
Se infatti in questo momento il costo di un SSD M.2 compatibile con PS5 è piuttosto alto (si parte dai 150 euro del Seagate Firecuda 530, come indicato nel nostro speciale sui dieci migliori SSD M.2 per PS5), fra qualche mese la situazione potrebbe migliorare sostanzialmente.
La soluzione adottata da Microsoft per Xbox Series X|S è invece molto diversa, come anticipato in apertura. La casa di Redmond ha optato per espansioni proprietarie, prodotte per il momento solo da Seagate e disponibili a un prezzo impressionante: 259,99 euro per il taglio da 1 TB.
Sull'immediatezza e sulla semplicità di questo approccio non ci sono dubbi: basta acquistare il dispositivo e inserirlo nell'apposito slot presente sul retro della console, un po' come accadeva con le memory card delle prime PlayStation. Non è necessario fare molto altro: il sistema riconosce automaticamente l'espansione di memoria e fornisce le opzioni per utilizzarla.
Il rovescio della medaglia, come immaginerete, è la natura proprietaria dell'espansione: sebbene sia possibile che a un certo punto anche altri produttori la realizzino, è chiaro che i prezzi saranno mediamente sempre più alti rispetto ai normalissimi SSD M.2 Gen 4 utilizzati da PS5, e soprattutto poco soggetti a cali nel corso del tempo.
Considerati i pro e i contro di queste due soluzioni, qual è la migliore? Ci spiace deludere chi si aspettava magari una risposta netta, ma in realtà la situazione è piuttosto bilanciata: da un lato abbiamo dispositivi meno costosi e più diffusi ma relativamente complicati da installare e con requisiti stringenti, dall'altra moduli plug & play che però bisogna pagare caro.
Scopriremo senz'altro quale approccio godrà del maggiore successo nel corso dei prossimi mesi e anni. Voi però come la pensate? Preferite l'approccio in stile PC di PS5 o quello proprietario di Xbox Series X|S? Parliamone.