Resident Evil 0, Code: Veronica e gli altri remake sono diventati il vero tesoro di Capcom: una fonte di esperienze pressoché inesauribile, a cui la casa giapponese può attingere nell'ambito di una strategia che, a conti fatti, offre solo vantaggi.
Parliamo infatti di prodotti concettualmente già pronti, che non richiedono sforzi di progettazione sul piano del concept e della struttura, non vanno dunque "reinventati" ma unicamente ridisegnati sul piano tecnico, nonché arricchiti in termini narrativi, artistici e di direzione.
Lungi da noi sottovalutare il peso di questi sforzi, ma si tratta alla fine dei conti di scommesse vinte in partenza: titoli che hanno già funzionato dannatamente bene ai loro tempi, che possono vantare una base di appassionati ansiosi di rigiocarli e che non costituiscono dunque in alcun modo dei progetti a rischio.
Ce ne sono altri due in arrivo
Discutere di come tali prodotti vadano a collocarsi all'interno delle strategie di Capcom è d'obbligo, alla luce di alcuni recenti sviluppi. Il noto leaker Dusk Golem, che in passato ha rivelato Resident Evil Village molto tempo prima dell'annuncio ufficiale, ha infatti dichiarato che i remake di Resident Evil 0 e Code: Veronica sono in lavorazione.
Si tratta di due capitoli "secondari" della saga, se così vogliamo definirli, ma entrambi possiedono delle peculiarità e una storia ricca di potenziale, essendo nati in origine come esclusive: quella di Code: Veronica per Dreamcast è durata solo un anno, mentre quella di di Resident Evil 0 per GameCube ha resistito molto più a lungo.
Entrambi vantano dunque un potenziale da non sottovalutare, e dopo aver "preso le misure" allo sviluppo dei rifacimenti con l'eccellente Resident Evil 4, arrivato dopo il mezzo passo falso di Resident Evil 3, immaginiamo che Capcom abbia le idee chiare su come riproporli nella maniera migliore.
Cosa più importante, progetti simili andranno a consolidare il successo e la popolarità di un franchise che vanta ad oggi 154 milioni di copie vendute, modernizzandone le storie e i personaggi mentre altri team interni lavorano ai capitoli inediti, come il tanto chiacchierato Resident Evil 9.
Solo pochi anni fa non avremmo mai pensato che la casa di Osaka potesse fare così bene semplicemente riproponendo i propri classici in una versione rinnovata, ed è lecito chiedersi se sia un bene o un male che gli utenti desiderino il ritorno di giochi del passato piuttosto che nuove uscite. Voi che ne pensate? Parliamone.