Se un alieno scendesse sulla terra in questi giorni e cercasse di capire il mercato dei videogiochi solo dagli eventi estivi appena andati in scena, di cui l'ultimo è stato il Nintendo Direct, ne dedurrebbe che Xbox e Nintendo sono in piena salute, mentre PlayStation molto meno.
Difficilmente capirebbe che Nintendo è in un momento delicato, quello in cui deve gestire il cambio di generazione (con tanto ottimismo, visti i risultati di Nintendo Switch), mentre Xbox sta trovando una difficoltà enorme nell'allargare il suo mercato, nonostante l'offerta scoppiettante di titoli di prime parti. Improbabile anche che capisca che Sony è leader di mercato, visto che è quella che ha presentato meno e peggio. Non parliamo solo di qualità apparente dei giochi, ma anche del modo di mostrarli. Naturalmente gli mancherebbero moltissime informazioni, ma non possiamo certo pretendere che degli alieni si aggiornino più di tanto sul mercato dei videogiochi.
Gli alieni non mentono
Insomma, quello che vedrebbero è un Nintendo Direct pieno di giochi di prime parti e di terze parti, un Xbox Showcase traboccante di novità di pregio e uno State of Play non proprio da prima della classe, per usare un eufemismo, salvato in corner solo da Astro Bot e figlio della pessima pianificazione degli ultimi anni.
Credo poco nelle esclusive, che ormai non determinano più il mercato. Le persone scelgono una piattaforma invece di un'altra per motivi che spesso non hanno niente a che vedere con l'offerta di giochi che non potrebbero trovare altrove. Del resto i più giocati su tutte le piattaforme sono generalmente titoli che si trovano (quasi) ovunque, come Fortnite, FIFA, Roblox, Minecraft, GTA 5 e affini.
Probabile che nel 2024 sia più importante seguire la comunità con cui si interagisce da anni che stare lì a fare valutazioni su questo o quel gioco in arrivo, valutazioni che vengono fatte da sempre meno persone. Come le vecchine che guardano sempre lo stesso programma in TV, valutando i cambiamenti che vengono apportati di edizione in edizione, molti videogiocatori sono più interessate agli aggiornamenti dei giochi che hanno sposato da anni, che alle novità in arrivo, cui probabilmente dedicheranno pochissima attenzione, attitudine riflessa ad esempio nell'evento principale del Summer Game Fest, dove gli aggiornamenti maggiori dei giochi esistenti hanno occupato buona parte della serata.
I videogiochi sono entrati da tempo nell'età adulta e sono diventati prodotti di massa che seguono le logiche economiche e sociali delle masse, infischiandosene del vecchio mondo. Che sia un bene o un male lo stabiliranno i posteri. A noi spetta solo di registrare il cambiamento.
In un quadro simile è chiaro che le vendite di una console come PS5 seguano linee differenti da quelle seguite ancora da PS4 o dalle console precedenti. Titoli come Final Fantasy VII: Rebirth o Final Fantasy XVI, che generano tanta eccitazione nei giocatori tradizionali, hanno finito per fare risultati modesti, lì dove i meno considerati, almeno a livello di chiacchiere di settore, Helldivers 2 e Sea of Thieves (per rimanere in ambito PlayStation), hanno fatto dei numeri enormi (li stanno ancora facendo).
Quindi non vorrei essere troppo caustico, anche perché personalmente ho apprezzato tantissimo il Nintendo Direct e l'Xbox Showcase, ma pensare che eventi simili determinino ancora chissà che cosa è abbastanza ingenuo. Nintendo ha dimostrato che Nintendo Switch è ancora viva e vegeta, Xbox che ha ancora molto da dire, ma rimane da vedere se questa forza performativa si tradurrà in vendite effettive. Nel caso di Nintendo è probabile, nel caso di Xbox lo spero, anche perché sarebbe un peccato vedere fallire studi e giochi del calibro di molti di quelli che sono stati fatti vedere, ma fatichiamo a immaginare un calo di PS5, pur a fronte della voragine di uscite di first party dei prossimi mesi.