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Star Wars Outlaws, sessisti all'attacco della protagonista, in sfregio alla sua caratterizzazione

Come accade ormai praticamente sempre, anche Kay Vess, la protagonista di Star Wars Outlaws è stata scrutinata in cerca di politicamente corretto.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   11/04/2024
Star Wars Outlaws, sessisti all'attacco della protagonista, in sfregio alla sua caratterizzazione

Come accade ogni volta che una donna appare in videogioco, anche per Kay Vess, la protagonista di Star Wars Outlaws, è partita la scansione approfondita delle sue caratteristiche fisiche per determinare se il personaggio sia coerente con i canoni estetici di una certa fetta di videogiocatori, quelli che non vogliono essere chiamati sessisti o misogini ma che non perdono occasione per dimostrare di esserlo.

Guardando il trailer della storia molti hanno notato l'aspetto leggermente trasandato della donna, nonché alcuni tratti fisici vagamente induriti rispetto all'attrice che la ha prestato le fattezze, ossia la venezuelana Humberly González.

Nemmeno a dirlo è partita immediatamente l'accusa ferale: è stata imbruttita per questioni di politicamente corretto. La cultura woke avrebbe colpito ancora, insomma, costringendo una ragazza di bell'aspetto a sparire dietro a un personaggio dall'aspetto considerato più modesto, per così dire.

Purtroppo da questi "ragionamenti", chiamiamoli così, manca qualsiasi considerazione della caratterizzazione di Kay Vess come personaggio, prima che come oggetto da controllare.

Accuse senza fondamentlo

Un esempio di post che accusa Ubisoft
Un esempio di post che accusa Ubisoft
Un altro esempio di post che accusa Ubisoft
Un altro esempio di post che accusa Ubisoft

Come è possibile notare nelle immagini , gli accusatori hanno preso dei fotogrammi del filmato, oltretutto a bassa risoluzione e con delle luci non proprio eccezionali per un ritratto, mettendole a paragone con delle fotografie professionali realizzate in studio dalla González, quindi molto tecniche, con illuminazione professionale e trucco studiato per ottenere un certo effetto sul volto. Già questo dovrebbe far capire quanto siano pregiudizievoli le accuse mosse a Ubisoft Massive, considerando l'assurdità della comparazione.

Del resto, se guardiamo un ritratto di Kay Vess preso in un altro momento del filmato, vediamo una donna che di brutto ha veramente poco.

Un altro ritratto di Kay Vess
Un altro ritratto di Kay Vess

Naturalmente non è questo il punto, ma far notare come siano state scelte delle immagini davvero specifiche per lanciare l'accusa non è secondario per capire l'assurdità della stessa.

Detto questo, e arrivando a parlare dell'aspetto trasandato del personaggio, non è chiaro che cosa abbia di politicamente corretto. Kay Vess è una ladra contrabbandiera, una che tira a campare da quando è nata, perché cresciuta in un quartiere proletario di Canto Bright, sul pianeta Cantonica, un luogo in cui vivere è decisamente duro, secondo la mitologia di Star Wars. In termini di caratterizzazione generale, è una Ian Solo al femminile, quindi non certo una che va in giro con tacco 12 e abiti da sera, o che passa il tempo a pettinarsi e truccarsi, con tutto il rispetto per chi ha deciso di dedicare la vita, o parte di essa, a queste attività.

È una che stando al recente filmato e al resto del materiale diramato da Ubisoft sul gioco viene cacciata a calci dai posti dove non è gradita, gioca a carte scommettendo forte, ammazza persone senza troppe remore, fugge da una parte all'altra dello spazio schivando i proiettili dei suoi inseguitori (figurativamente e realmente) e spesso evita la morte per il rotto della cuffia. Il suo aspetto è il correlativo oggettivo della sua vita, verrebbe da dire scomodando un concetto letterario, e sarà stato probabilmente concepito non in onore del politicamente corretto, ma della coerenza narrativa, tanto citata ma mai considerata davvero in fase di analisi. La sua pettinatura stessa, disordinata e poco ricercata, è immagine di questa sua precarietà esistenziale, se così vogliamo chiamarla.

L'alternativa, secondo i critici, quale doveva essere? Creare un modello 3D ultrapatinato, vestibile con costumini sexy e sempre impeccabile dal punto di vista del trucco, anche quando gli lanciano una granata termica addosso?

Non è che, più semplicemente, molti hanno frainteso il concetto di "politicamente corretto" e lo associano a ogni donna normale che appare su di uno schermo?

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.