Un altro interessante retroscena sulla situazione di Bungie e sulle sue recenti azioni è arrivato dal noto giornalista Jason Schreier di Bloomberg, il quale ha riferito che la cancellazione di The Last of Us Multiplayer è stata decisa da Naughty Dog in seguito a un valido consiglio da parte di Bungie.
Non si sarebbe dunque trattato di una bocciatura totale del progetto da parte di Bungie, nel suo nuovo ruolo di controllore dei titoli live service all'interno di PlayStation Studios, quanto piuttosto di una valutazione più profonda della situazione, almeno in base a quanto riferito da Schreier.
Con un nuovo post su X, il giornalista, il quale sembra stia raccogliendo informazioni per pubblicare prossimamente un articolo di approfondimento su Bungie, ha spiegato che "Bungie ha dato a Naughty Dog un feedback che il team ha considerato estremamente utile e che ha portato a prendere quella che sembra essere stata una decisione saggia sul non impegnarsi completamente su un gioco live service".
Una valutazione più profonda
In effetti, è un po' quello che venne riferito anche da Neil Druckmann all'epoca dell'annuncio della cancellazione di Factions, o come si sarebbe potuto chiamare il progetto The Last of Us Multiplayer s cui Naughty Dog aveva lavorato per alcuni anni.
In sostanza, più che una stroncatura netta del gioco in sviluppo, sembra che il feedback di Bungie sia stato più complesso e avesse lo scopo di far ragionare Naughty Dog sulle risorse e l'impegno richiesto per mantenere un gioco live service funzionante, portando il team a prendere la drastica decisione di chiudere il progetto per non doversi impegnare esclusivamente su un titolo rischioso, rispetto all'esperienza precedente dello studio.
Secondo Schreier, si sarebbe trattato di un consiglio saggio che ha portato a una decisione comprensibile: "Le persone che si lamentano di questa cancellazione dovrebbero davvero guardare alla storia degli studi principalmente single player che si sono impegnati di recente in giochi live service come Anthem, Suicide Squad, Marvel's Avengers, Redfall e altri", ha scritto Schreier.
Dal medesimo giornalista abbiamo anche ricevuto chiarimenti sulla presunta cancellazione di Destiny 3, che sarebbe inesatta, considerando che Payback, cancellato da tempo, non può essere considerato un vero e proprio terzo capitolo.