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The Last of Us Online: anche Naughty Dog rischia di essere ferita dal modello live service?

Il modello live service sta facendo molte vittime, l'ultima delle quali potrebbe essere Naughty Dog, uno degli studi di sviluppo più blasonati al mondo.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   05/06/2023
The Last of Us Online: anche Naughty Dog rischia di essere ferita dal modello live service?

Immaginate di essere Naughty Dog, uno degli studi di sviluppo dei videogiochi più blasonati al mondo, in particolare per le avventure single player di stampo cinematografico. Avete lanciato serie come quelle Crash Bandicoot e Uncharted, avete una serie come The Last of Us tra le più apprezzate della storia dei videogiochi, da cui è stata tratta una serie TV di immenso successo e, in generale, il solo pronunciare il vostro nome desta una grande ammirazione. Un giorno però qualche dirigente di Sony, la compagnia che vi possiede, arriva e vi dice "sapete che c'è, i live service sono il futuro, fatene uno proprio con The Last of Us, partendo dal multiplayer che state realizzando per The Last of Us: Parte II."

Come Redfall ha ampiamente dimostrato, anche uno studio capace di realizzare quello che viene visto come uno dei pinnacoli di un genere, leggasi Prey per gli immersive sim, può naufragare di fronte a un progetto che non è nelle corde dello staff e di cui non ha praticamente nessun know-how.

Ma torniamo a Naughty Dog e facciamo correre l'immaginazione verso The Last of Us Online, chiamato così per comodo, anche se non ne sappiamo niente, a parte che è in sviluppo da tempo e che sta avendo parecchi problemi. Possiamo ipotizzare che Druckmann e soci stessero impiegando per realizzarlo la stessa cura che hanno sempre messo nelle loro altre opere. La questione però è sempre la stessa: realizzare un live service che funzioni, che è ben altra cosa rispetto alla modalità online del primo The Last of Us, non è come realizzare un'avventura single player che funzioni, perché l'obiettivo è enormemente diverso, così come sono diverse le prospettive di vita commerciale del "prodotto", che finiscono per modificare enormemente la progettazione dello stesso.

Altro problema è che se non hai esperienza nel genere, ti mancano i numeri, leggasi le metriche, per valutare esattamente cosa stai facendo, fossi anche lo studio più grande del mondo. È anche per questo che Take-Two ha acquisito Zynga, così da avere una grossa spinta in ambito mobile, ed è anche per questo che Microsoft vuole a tutti i costi Activision Blizzard King, con il suo immenso database di dati. Tu magari stai semplicemente facendo Naughty Dog, quindi pensi di dover puntare all'eccellenza e speri di infilare l'esperienza che hai maturato nel corso di decenni di storia anche nell'online, ma qualcosa non va come dovrebbe, anche se lì per lì non te ne rendi conto. Hai assunto dei professionisti dei live service, ma evidentemente non sono bastati.

A dirtelo sono gli ultimi arrivati nella famiglia dei PlayStation Studios, gli amici di Bungie, cui la dirigenza ha affidato il compito di revisionare tutti i live service della compagnia per deciderne la vita e la morte. Tu sei Naughty Dog e hai fiducia nel tuo lavoro, ma viene fuori che hai sbagliato più di qualcosa, secondo gli schemi degli esperti, che sono tali perché forti di ormai quasi dieci anni di pratica nel genere, che del resto hanno contribuito a canonizzare con i Destiny.

Letto il rapporto di Bungie, senza stare a pensarci due volte la dirigenza ridimensiona il tuo progetto, cui magari hai lavorato per più di cinque anni sputando sangue. In fondo quello che conta è la prospettiva di guadagno e quelli che sono stati acquisiti (anche) per giudicare hanno sentenziato che il tuo gioco ha meno potenziale di quello che pensavi.

Ora tu sei Naughty Dog e recupererai sicuramente da questa ferita (ribadiamo che sono tutte ipotesi nate sulle recenti voci di corridoio sullo stato dei lavori del gioco, lì dove comunque il rinvio interno pare essere stato conferamto), magari con una nuova avventura single player di altissima qualità, ma il rischio è comunque che questa storia produca qualche strascico e che il malumore serpeggi per i corridoi dello studio. The Last of Us Online uscirà? Difficile dirlo. Probabilmente sì, visto che a questo punto dovrebbe essere in uno stato avanzatissimo di sviluppo. Però al recente PlayStation Showcase non c'era e chissà se apparirà ai vari eventi estivi dei prossimi giorni. Chissà anche se le modifiche richieste da Bungie saranno indolore su quanto fatto finora (diciamo che lo consideriamo impossibile, ma lasciamo aperta la porta a ogni ipotesi), ma è comunque uno stop pesante per qualcosa che si era vociferato come davvero grosso, ma a cui qualcuno sembra non credere più.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.