The Last of Us Parte 1 ha iniziato a mostrarsi in maniera sostanziale, attraverso video e immagini trapelate online e dando così modo di farci un'idea più precisa di cosa sia questa nuova produzione di Naughty Dog per PS5. Le reazioni non sono state tutte positive, anzi: sale ulteriormente la voce critica di coloro che vedono questo titolo come un mero "cash grab", ovvero un'operazione commerciale "acchiappa soldi" facili effettuata con poco sforzo, anche se quando si tratta di giochi con un livello tecnico così elevato bisognerebbe sempre dosare bene le parole. Che si tratti comunque di un altro gioco ai vertici della tecnologia di sviluppo videoludico, come spesso accade con i titoli Naughty Dog, sembra piuttosto indiscutibile, tuttavia alcuni dubbi sono giustificati da quanto è emerso finora dai leak di video e immagini pubblicati in questi giorni, visto che alcune cose sembrano contraddire quanto riferito dagli stessi sviluppatori sul lavoro svolto a partire dal capitolo originale.
Prima di tutto, bisogna sempre tenere presente che la versione mostrata in rete non è probabilmente quella definitiva, dunque è impossibile emettere ancora un giudizio netto sulle caratteristiche di The Last of Us Parte 1, ma è indubbio che quanto visto finora ci porti a vederlo come una sorta di rimasterizzazione molto approfondita, piuttosto che un vero e proprio Remake ricostruito da zero. Sebbene i modelli 3D e le ambientazioni siano comunque molto più ricchi e particolareggiati, le scene trapelate mostrano praticamente le stesse animazioni, routine simili per quanto riguarda l'intelligenza artificiale e in generale gli stessi elementi di gameplay, dunque senza quelle evoluzioni che invece caratterizzano il sistema di combattimento e le caratteristiche di gioco di The Last of Us 2, che in molti pensavano sarebbero invece state inserite in questo The Last of Us Parte 1, per renderlo una vera e propria evoluzione del primo capitolo.
Questo ha scatenato un'ondata di polemiche che ha investito social e forum di discussione, incentrate sostanzialmente sempre sul solito argomento: trattandosi sostanzialmente di una remastered arricchita, oltretutto prova del multiplayer "Fazioni" che era parte integrante del capitolo originale, in molti non considerando il titolo "degno" del prezzo di 80 euro richiesto da Sony, considerando anche che si tratta della terza volta che il gioco viene proposto sul mercato, dopo l'originale per PS3 e la Remastered uscita su PS4, che si comporta ancora egregiamente anche su PS5.
È un discorso già affrontato in passato, ma in questo caso si fonda su alcuni elementi che sembrano derivare in maniera oggettiva dalle testimonianze trapelate online, ovvero l'effettiva corrispondenza del gameplay all'originale, che fa decadere l'argomento della presunta evoluzione applicata al gioco vero e proprio.
Resta poi da vedere se alle proteste faranno seguito delle effettive prese di posizione da parte dell'utenza: è assai probabile che The Last of Us: Parte 1 sia destinato comunque a ottime vendite, come spesso accade alle produzioni first party Sony e in particolare a quelle di Naughty Dog. D'altra parte, la scelta di farlo uscire in prossimità del lancio della serie TV su HBO è un colpo strategico di notevole rilevanza, inoltre il gioco risulta ancora perfettamente godibile da tutti coloro che non hanno giocato la versione originale, e arrivando direttamente su PS5 ha anche l'attrattiva del gioco sviluppato per la console next gen in questione. D'altra parte, resta uno dei migliori giochi su piattaforma PlayStation in assoluto, dunque l'attrattiva certo non manca: casomai può far discutere il fatto di aver impiegato buona parte di Naughty Dog per un progetto del genere invece che in un gioco completamente nuovo, argomento che peraltro era già stato sollevato da un report di Jason Scheier sulla tendenza di Sony PlayStation a concentrarsi esclusivamente sui blockbuster.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.