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Ubisoft ha cancellato un GdR del designer di Dragon Age perché era peggio di Tolkien

Tra le accuse fatte a Serge Hascoët di Ubisoft c'è anche quella di aver cancellato un GdR su Re Artù creato dal designer di Dragon Age solo perché peggio di Tolkien.

NOTIZIA di Luca Forte   —   28/07/2020

Tra le accuse fatte da Jason Schreier a Serge Hascoët di Ubisoft c'è anche quella di aver cancellato un GdR su Re Artù creato da Mike Laidlaw, il designer di Dragon Age. Il motivo sarebbe che il celebre designer non era riuscito a rispettare le irrealistiche aspettative intorno al progetto: ovvero creare un universo fantasy migliore di quello di Tolkien.

Certo, se compariamo queste accuse con quelle di aver avuto comportamenti predatori e vessativi durante i suoi anni in Ubisoft, le nuove accuse fatte di Jason Schreier, firma ora a Bloomberg, sembrano essere all'acqua di rose.

Il collega, infatti, sostiene di aver scoperto per quale motivo l'azienda ha assunto a caro prezzo il design di Dragon Age Mike Laidlaw per poi lasciarlo andare via dopo pochi, infruttuosi anni. Il motivo sarebbe Avalon, un gioco di ruolo di stampo fantasy che avrebbe dovuto essere ambientato ai tempi di Re Artù.

Il vero problema è che Serge Hascoët aveva fissato un obiettivo piuttosto ambizioso per questo progetto: creare un universo fantasy in grado di essere meglio rispetto a quello di J.R.R. Tolkien. Sì, dovevano fare meglio di quanto fatto dallo scrittore de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, unanimemente considerato uno degli autori più influenti di sempre in campo fantasy e forse non solo.

Con un obiettivo simile, Mike Laidlaw non poteva che fallire e non passare il controllo qualitativo imposto da Serge Hascoët. Secondo Schreier questo obiettivo è stato imposto dal direttore creativo di Ubisoft per sabotare il progetto. Una tesi sostenuta anche dal fatto che abbia respinto tutte le proposte e le obiezioni fatte dall'ex designer di Dragon Age. Una situazione che si è protratta per un po', costringendo poi Mike Laidlaw a lasciare Ubisoft dopo appena 14 mesi.

Il racconto di Schreier fa comprendere il potere di vita e morte di un progetto nelle mani di Serge Hascoët. Un potere che, però, potrebbe lecitamente rientrare nei compiti e nelle deleghe intrinseche al ruolo che ricopriva in Ubisoft.

Ubisoft e il suo CEO Yves Guillemot hanno già chiesto scusa per i comportamenti di Serge Hascoët e questo aneddoto va ad aggiungersi al quadro di una persona sicuramente dispotica e difficile da gestire. La figura del direttore creativo sarà comunque ricordata a lungo sia per aver condotto il publisher transalpino al suo apice, sia per il comportamento quantomeno opaco tenuto dietro le quinte.

Tornando al gioco: vi sarebbe piaciuto un GdR ambientato all'epoca dei cavalieri della tavola rotonda?