Il sindacato che rappresenta i lavorati della sede parigina di Ubisoft, Solidaires Informatique, ha indetto uno sciopero peri il 27 gennaio 2023 in protesta contro le parole del CEO Yves Guillemot, scritte a commento della crisi della compagnia, definite catastrofiche.
Il nodo è il tentativo del dirigente di scaricare le colpe dei pessimi risultati fatti registrare dalla compagnia negli ultimi anni sui dipendenti, pur di fronte a scelte evidentemente sbagliate come lo sviluppo di dodici battle royale in contemporanea.
Come ricorderete Ubisoft ha annunciato un taglio delle previsioni dei ricavi dell'anno fiscale corrente, ha rimandato il lancio di Skull and Bones all'anno fiscale successivo e ha cancellato un totale di sette giochi in sviluppo nel giro di sei mesi.
Guillemot ha quindi scritto ai dipendenti, in un'email visionata da Kotaku che "Oggi più che mai, ho bisogno della vostra piena energia e del vostro impegno per assicurarci di tornare sulla strada del successo. Chiedo inoltre a ciascuno di voi di essere particolarmente attento e strategico nelle spese e nelle iniziative, per assicurarci di essere il più efficienti e snelli possibile".
Solidaires Informatique ha definito queste parole "catastrofiche" e ha accusato il CEO di aver pianificato: "riduzioni dello staff, chiusure silenziose dello studio, tagli ai salari e licenziamenti mascherati." Ha quindi scritto che "In diverse occasioni il Signor Guillemot ha provato a colpevolizzare (ancora una volta) gli impiegati," per poi aggiungere "Queste parole hanno un significato: straordinari, pressioni da parte dei manager, burnout ecc. Il signor Guillemot chiede molto ai suoi dipendenti, ma senza alcuna compensazione."
Pare che Ubisoft negli anni non sia riuscita a far crescere i salari di pari passo con l'inflazione, non abbia implementato la settimana lavorativa di quattro giorni (l'ha sperimentata nel 2021 e poi abbandonata) e non ha previsto protezioni per i team di sviluppo esausti dopo il completamento dei loro progetti.
Il sindacato chiede quindi un aumento immediato del 10% di tutti i salari, il miglioramento delle condizioni lavorative, una maggiore trasparenza nell'evoluzione della forza lavoro e un impegno concreto contro i licenziamenti mascherati, con la condanna delle politiche dirigenziali che spingano i dipendenti alle dimissioni.
Lo sciopero è stato indetto solo per i dipendenti parigini perché Solidaires Informatique è un sindacato francese.