Ubisoft sembra quasi stia vivendo una sorta di crisi d'identità nel tentativo di azzeccare il trend del momento. Nel giro pochi anni siamo passati dalla rischiosa (e fallimentare, con il senno di poi) strategia di cavalcare l'onda degli NFT e dei GaaS, in particolare i battle royale, a quella estremamente conservativa di concentrare il grosso degli sforzi su Assassin's Creed. Stando alle fonti di Insider Gaming, la compagnia avrebbe in cantiere anche vari progetti in sviluppo di stampo extraction shooter. Sarà la volta buona?
In realtà, la volontà mostrata dalla compagnia francese di trovare un nuovo trend da cavalcare è assolutamente comprensibile. I giochi tripla A stanno diventando sempre più rischiosi e costosi con il passare delle generazioni e Ubisoft non è l'unica che si sta guardando intorno in cerca di un business alternativo sostenibile e profittevole (vedi Sony con i GaaS). Del resto i tempi degli Assassin's Creed annuali sono ormai passati e alcuni dei franchise più importanti della compagnia non hanno più il lustro di un tempo, come Splinter Cell, Rayman e Prince of Persia (pare che The Lost Crown abbia piazzato solo 300.000 copie dal lancio), giusto per citarne alcuni.
Le critiche sono tuttavia nel modo forse fin troppo avventato in cui l'azienda transalpina vuole gettarsi in nuovi mercati e il suo pessimo tempismo. Ad esempio, pare che avesse in sviluppo di ben dodici battle royale differenti, uno sforzo in termini economici e di personale enorme, ma che non ha dato i suoi frutti: buona parte sono stati cancellati prima ancora di arrivare ai blocchi di partenza sulla base dei feedback poco incoraggianti dei playtest. E stendiamo un velo pietoso su Hyper Scape. Il problema sarebbe per l'appunto quello di aver puntato forte in un mercato ormai saturo e che non ha più la stessa forza attrattiva di un tempo, a parte alcuni nomi più blasonati come Apex Legends, Fortnite e PUBG.
L'altro problema è quello di voler prendere i proverbiali due piccioni con una fava, ovvero quello di tentare nuove strade facendo leva sui franchise di punta dell'azienda. Una strategia, anche in questo caso, che si è rivelata controproducente, come nel caso di Ghost Recon: Frontline, bocciato dai giocatori fin dall'annuncio ufficiale in quanto fin troppo differente da quello che desideravano dalla serie.
Il trend giusto al momento sbagliato?
Stando all'ultima soffiata di Tom Henderson, uno degli insider ritenuti più affidabili del settore, Ubisoft avrebbe in sviluppo almeno tre grossi extraction shooter, ovvero The Division Heartland (sprovvisto ancora di un periodo di uscita), Far Cry "Project Maverick" (previsto per il 2025) e una nuova IP ambientata nella Seconda Guerra Mondiale (in arrivo tra il 2026 e il 2027).
Per chi non lo sapesse, gli extraction shooter sono un sottogenere di sparatutto multiplayer dove, per riassumere brevemente, l'obiettivo non è solo eliminare gli altri giocatori, ma anche completare missioni, ottenere risorse e oggetti e fuggire con il malloppo prima che sia troppo tardi. Tra i giochi di maggior successo di questa categoria citiamo ad esempio Escape From Tarkov, Hunt Showdown e Marauders.
La fonte di Henderson afferma che tra gli sviluppatori c'è un certo scetticismo riguardo questi progetti, non tanto per la loro qualità, bensì perché a loro avviso ancora una volta la compagnia francese avrebbe scelto il trend giusto ma con un tempismo pessimo. Ovvero, c'è il rischio che tali produzioni arrivino sul mercato quando ormai i giocatori saranno passati alla prossima moda.
Preoccupazioni per certi versi comprensibili, ma quantomeno sembrerebbe che stavolta Ubisoft abbia preferito limitare gli "esperimenti" a un numero limitato di progetti, senza dunque gettarsi a capofitto in un mercato incerto. Nel mentre, come già detto, sappiamo che la compagnia ha intensificato gli sforzi su Assassin's Creed e vedremo i primi risultati di questa strategia già nei prossimi mesi con il titolo mobile Assassin's Creed Jade e il nuovo capitolo principale , che assieme ai progetti Hexe e Invictus dovrebbero andare a formare il nucleo iniziale di giochi di Assassin's Creed Infinity, la piattaforma che accoglierà varie esperienze della serie, sia single che multiplayer, e in molteplici setting storici differenti.
Insomma, l'idea è che la compagnia francese abbia intenzione di seguire una strategia relativamente sicura con la sua serie di punta e giochi su licenze famosissime come Avatar: Frontiers of Pandora e , e nel mentre sperimentare vie alternative, come gli extraction shooter e titoli minori (nel budget, non certo nella qualità) come Prince of Persia: The Lost Crown.