Alcuni sviluppatori di Ubisoft non sono stati per niente contenti dell'annuncio di Quartz, la piattaforma pensata per introdurre gli NFT nei giochi della compagnia. Molti non hanno semplicemente gradito la fretta con cui l'editore francese ha deciso di abbracciare questa nuova tecnologia, considerandola un boomerang a livello di immagine.
L'annuncio di Quartz, attiva per ora solo su Tom Clancy's Ghost Recon Breakpoint, è stato salutato da un coro di fischi da parte ella comunità dei videogiocatori, con il video che ha registrato più di 40.000 voti negativi. Evidentemente l'opacità degli NFT non piace nemmeno agli sviluppatori, almeno stando ad alcuni messaggi pubblicati su MANA, il social media hub interno di Ubisoft, che Kotaku ha avuto modo di leggere.
Secondo alcuni si tratta di una tecnologia che risolve dei problemi che non esistono, mentre altri temono di dover iniziare a infilare NFT in ogni gioco. Ad esempio uno degli impiegati ha scritto: "Non capisco davvero quale problema si vada a risolvere. Vale davvero l'enorme pubblicità negativa che ne deriva?"
Un altro impiegato ha chiesto, sottolineando alcuni dei problemi derivanti dagli NFT: "Come potete guardare alla proprietà privata, alla speculazione, alla scarsità indotta, all'egoismo e dire che va bene e che lo volete nella nostra arte?"
Un terzo ha aggiunto: "Normalmente prendo con ottimismo gli annunci della compagnia, ma questo mi ha fatto arrabbiare."
Insomma, gli sviluppatori di Ubisoft hanno sollevato le questioni tipiche di chi critica gli NFT e sottolineano come l'annuncio di Quartz sia stato un altro disastro per il marketing, in un periodo in cui la compagnia già non gode di buonissima fama, tra accuse di essere un ambiente lavorativo tossico e sessista e le critiche ai vari giochi pubblicati.
Del resto già i primi NFT di Quartz hanno fatto discutere, come quello che richiede di giocare per 600 ore a Breakpoint. Di fronte a obiettivi del genere molti temono che i giochi si riempiano di bot afk (away from keyboard) utilizzati solo per sbloccare gli oggetti unici, da rivendere poi agli altri giocatori per prezzi folli. Un grande futuro per il mondo dei videogiochi.