Dopo il recente annuncio della data d'uscita di Final Fantasy Pixel Remasters, che ancora una volta sarà disponibile su praticamente tutte le piattaforme esistenti tranne Xbox, è chiaro come Square Enix non abbia alcuna intenzione di tenere in considerazione le piattaforme Microsoft nei suoi piani di uscita e c'è davvero da chiedersi cosa sia andato storto tra le due compagnie, perché qualcosa ci dev'essere dietro. Non si parla di ritardi nelle uscite o di accordi di esclusiva temporale, che sono sempre esistiti e che specialmente tra publisher giapponesi e Sony sono ormai considerati la normalità, ma di casi in cui Xbox viene regolarmente esclusa nella pianificazione delle uscite, che magari comprendono comunque piattaforme multiple. Oltre al caso storico di Final Fantasy 7 Remake, il cui rapporto d'esclusiva sembrerebbe essere ormai scaduto ma che non è poi mai arrivato su tale console, si parla del suddetto Final Fantasy Pixel Remasters, Octopath Traveler 2 e vari altri.
L'idea più diffusa, sostenuta in maniera implicita anche dagli sviluppatori in alcune situazioni, è che i giochi Square Enix non vendano abbastanza su Xbox, ma anche questa è una motivazione che presenta diversi elementi dubbi. A parte che nel caso dei Pixel Remaster, come fatto notare anche da Jez Corden nel suo articolo sullo stato dei rapporti tra Square Enix e Microsoft, si parla di giochi che vengono messi a disposizione su qualsiasi formato, compresi gli Amazon Fire Tablet ma non su Xbox. In ogni caso per rinunciare con tale convinzione a una platea potenziale di 50-60 milioni di utenti (considerando Xbox One e Xbox Series X|S secondo stime molto in difetto) significherebbe prevedere regolarmente delle vendite pari quasi a zero, considerando come il costo di conversione di alcuni di questi titoli sembri essere estremamente basso e il recupero quantomeno di tale costo richieda vendite modeste, dunque sembrerebbe una previsione fin troppo pessimistica.
Le architetture hardware sono già particolarmente simili tra loro ma per di più, giorno d'oggi, se si esegue una conversione su PC il lavoro ulteriore da svolgere per lanciare il titolo su Xbox non è proprio proibitivo, e la maggior parte dei giochi Square Enix escono su piattaforma Windows. Certo vanno presi in considerazione i costi di licenza, certificazione, ottimizzazione e tutto il supporto conseguente, ma su un titolo già multipiattaforma dovrebbero essere recuperati anche senza raggiungere vendite sconvolgenti.
Tanto più che alcuni titoli conterebbero sicuramente su un pubblico potenziale, come Final Fantasy 7 Remake per il quale gli utenti Xbox hanno sempre dimostrate grande interesse o Final Fantasy 16: i capitoli precedenti usciti su tale piattaforma hanno venduto sicuramente molto meno rispetto a PlayStation, ma non una quantità tendente allo zero tale da giustificare l'eliminazione di qualsiasi progetto di port sulla piattaforma. Sembra dunque esserci dietro una sorta di scelta "politica", o qualche valutazione strategica che va al di là della semplice quantità di copie, anche perché l'andamento di queste esclusioni è piuttosto erratico visto che non riguarda alcuni titoli il cui potenziale commerciale su Xbox è quantomeno dubbio come The DioField Chronicle e Stranger of Paradise: Final Fantasy Origin, regolarmente usciti sulle console Microsoft. Abbiamo assistito anche all'assurdo caso di Octopath Traveler che ha il primo capitolo presente su Xbox ma non su PlayStation, mentre il secondo esce su PlayStation e non su Xbox: nonostante le spiegazioni date da Square Enix sulle vendite e la volontà di concentrare le risorse, il risultato è quantomeno bizzarro.
La questione sembra dunque legata a un rapporto difficile tra le due compagnie, come evidenziato anche da Corden su Windows Central, anche perché le scarse vendite retail potrebbero essere compensate da accordi legati a Xbox Game Pass, per esempio, ma su questo fronte anche la stessa Microsoft sembra non volersi impegnare più di tanto con il publisher giapponese. Dopo il periodo di grazia che ha portato al lancio di Outriders e Octopath Traveler al lancio sul Game Pass, qualcosa sembra essersi incrinato definitivamente. Addirittura, i rapporti difficili in termini di esclusive temporali e partnership potrebbero risalire alla famigerata esclusiva temporale di Rise of the Tomb Raider, visto che l'allontanamento tra le due entità sembra risalire a tale periodo e alle reazioni inconsulte che tale accordo scatenò tra pubblico e stampa. La spiegazione più semplice riguarda sicuramente la questione delle vendite più scarse sulle console Microsoft, ma l'idea è che possa comunque esserci qualcos'altro dietro. Questo magari non ha a che fare esclusivamente con accordi presi tra Square Enix e Sony, ma anche e forse soprattutto con la mancanza di armonia e capacità di accordo tra Microsoft e Square Enix.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.