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Chi ha paura dei fantasmi?

Un Wii ormai sul viale del tramonto accoglie il remake di uno dei migliori survival horror di sempre

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   09/07/2012
Project Zero 2: Wii Edition
Project Zero 2: Wii Edition
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Mettiamola così: poteva andare molto peggio. Perchè se è vero che ormai siamo ben oltre la frutta del ciclo vitale di Wii, nel momento in cui grossomodo si raschia il fondo del barile cercando la massima resa con la minima spesa, è altrettanto vero che un remake come Project Zero 2: Wii Edition rappresenta un ritorno quantomeno apprezzabile, una perla del genere survival horror ancor più gradita per chi se la fosse persa ormai 8 anni fa su Playstation 2 e Xbox. Certo, si potrebbe obiettare che, rinchiuso tra i confini giapponesi, giaccia ancora il cadavere ormai freddo del quarto capitolo, realizzato in esclusiva Wii da Grasshopper di Suda 51 4 anni fa e mai ritenuto meritevole di arrivare in occidente. Ma delle scelte opinabili di Nintendo in merito alle localizzazioni c'è una letteratura intera, e il gossip riferisce di una discussione tra la casa di Kyoto e Tecmo riguardo a modifiche sui controlli su cui non si riuscì a trovare un'intesa. Per fortuna esistono gli utenti, grazie ai quali sono state realizzate delle patch di traduzione facilmente recuperabili in rete. Ma basta parlare di ciò che non è stato, torniamo su ciò che è: Project Zero 2: Wii Edition, pronto a regalare brividi mai tanto graditi come durante un'estate bollente come questa in corso.

Fantasmi fotogenici

L'approccio al survival horror da parte di Tecmo non nasconde di certo le sue radici legate alla scena nipponica che tanto andava di moda anche dalle nostre parti circa un decennio fa: Silent Hill 2 per certi aspetti, ma soprattutto film come Ring e Ju-On solo per citarne un paio.

Chi ha paura dei fantasmi?

Un tipo di terrore quindi molto elegante, inquietante, disturbante e persistente, distante chilometri dai cervelli spappolati a colpi di fucile di Resident Evil tanto per intenderci. Le protagoniste sono due sorelle gemelle, Mayu e Mio, che si ritrovano misteriosamente all'interno di un villaggio giapponese infestato dagli spiriti e con una terribile storia alle spalle. In realtà uno dei maggiori pregi di Project Zero 2: Wii Edition sta proprio nella narrazione, e nella capacità di svelare lentamente e pezzo dopo pezzo la realtà e il legame tra le eroine e gli abitanti. Inutile dire che il rapporto tra di loro non sia certamente amichevole, e sono sufficienti pochi minuti per comprendere come i fantasmi costituiscano una minaccia che è bene non sottovalutare. Ma come possono due ragazze impaurite e fragili riuscire a tener testa ad un intero villaggio pieno di spettri? Presto detto, grazie alla Camera Obscura; una sorta di macchina fotografica decisamente vintage ma in grado di esorcizzare gli spiriti semplicemente scattandogli letteralmente delle foto.

Chi ha paura dei fantasmi?

La presenza di pellicole di diversa efficacia, di potenziamenti da raccogliere e qualità da migliorare spendendo degli appositi punti rende la Camera Obscura uno strumento affascinante da utilizzare, che riesce comunque a lenire solo parzialmente il senso di paura, insicurezza e oppressione che il gioco trasmette alla perfezione. Anche perchè il sistema di combattimento offre una sufficiente complessità, legata a tempi di inquadratura e vicinanza col soggetto da colpire per massimizzare il danno arrecato, tale da sposarsi perfettamente con gli equilibri di un prodotto del genere. La struttura di Project Zero 2: Wii Edition è chiaramente legata a doppio filo con i dettami dell'epoca del suo debutto originale; la progressione lineare, la necessità di risolvere semplici enigmi per la maggior parte legati alla ricerca di oggetti-chiave e la grande legnosità dei controlli sono le fondamenta della maggior parte degli esponenti del genere survival horror che visse il suo periodo d'oro proprio attorno a quel periodo. In realtà però, nonostante gli anni trascorsi, il gioco è invecchiato insolitamente bene; vuoi per il fascino retrò, vuoi perchè tecnicamente su Wii si è visto di molto peggio, vuoi semplicemente per la qualità dell'intreccio narrativo, Project Zero 2: Wii Edition si riesce ad affrontare nel 2012 senza troppa fatica. Certamente non mancano i "però"...

Sono venuti due etti e mezzo, lascio?

Per questa versione, Nintendo ha ben pensato di non limitarsi a fare il compitino convertendo direttamente il titolo originale; al contrario, sono state apportate modifiche e aggiunte più o meno importanti, a cominciare dall'aspetto estetico di Mayu e Mio. I modelli poligonali delle gemelle sono stati infatti pesantemente rivisti, donando loro un aspetto un po' più adulto e "moderno" tanto alla semplice struttura fisica che all'abbigliamento indossato. Se la leggera pulizia grafica, il supporto al wide screen, nuove sequenze di intermezzo e il riposizionamento della telecamera in terza persona sono dettagli graditi ma non destinati a toccare il gameplay, più interessante è invece la scelta di aggiungere una sorta di "minigioco" nelle occasioni in cui la protagonista si trovi a dover raccogliere un qualsiasi oggetti, situazione destinata a ripetersi moltissime volte nel corso dell'avventura. In realtà non è esattamente una idea inedita, in quanto già presente proprio in quel quarto capitolo mai pubblicato in occidente, ma tant'è; in pratica invece di dover semplicemente premere un tasto, la scelta dei programmatori è stata quella di richiedere al giocatore di tener premuto il bottone A durante l'intera azione.

Chi ha paura dei fantasmi?

Questo perchè, in maniera totalmente casuale, potrebbe capitare di vedere una rapida e lesta mano di un fantasma andare a carpire lo stesso oggetto, causando una perdita di energia che è possibile evitare solo ritraendo immediatamente il braccio togliendo il dito dal tasto. Una aggiunta che instilla tensione anche durante una azione tanto comune e apparentemente "sicura" come la raccolta degli oggetti, con un risultato che si può definire quindi riuscito. Dispiace non poter dire altrettanto invece del sistema di controllo, ovviamente legato a Nunchuk e Wiimote; se la mappatura dei tasti è pressochè esente da particolari critiche, al contrario la scelta di non utilizzare il puntamento a infrarossi ma semplicemente il giroscopio del Wiimote risulta difficilmente comprensibile, oltre che fonte di particolare frustrazione soprattutto durante le sequenze più concitate. Comprendiamo perfettamente che la legnosità e i limiti del controllo siano parte integrante dello stesso gameplay dei survival horror vecchio stile, fondamentale per creare un collegamento tra la debolezza e la vulnerabilità del protagonista e quella quindi "imposta" al giocatore. Ma restiamo convinti che si sarebbe comunque potuto fare di meglio senza snaturare tale necessità di base. Una ultima citazione per la modalità aggiuntiva inedita realizzata appositamente per questa versione, denominata "Casa degli Orrori" e completamente slegata dall'avventura principale. In sostanza si tratta di sezioni su binari all'interno di diverse ambientazioni, in cui la progressione è legata semplicemente alla pressione del tasto A. L'obiettivo è fondamentalmente quello di non farsi spaventare (e il sistema rileva l'eventuale paura dell'utente in base alle scosse di Wiimote e Nunchuck), eseguendo azioni come raccogliere bambole nascoste o fotografare fantasmi. Non si tratta a dire il vero di una soluzione particolarmente efficace, e l'effetto novità svanisce ben presto lasciando spazio ad una discreta noia.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.4
Lettori (39)
8.9
Il tuo voto

Project Zero 2 è considerato da molti appassionati come uno dei migliori survival horror "classici" mai apparsi sul mercato, e di conseguenza non si può che accogliere con piacere questa ripubblicazione per Wii che di fatto va a rappresentare l'edizione definitiva del gioco Tecmo; le aggiunte e i miglioramenti apportati infatti, pur non andando mai a modificare in maniera sostanziale i contenuti della versione Ps2, risultano sempre appropriati e graditi, sottolineando un rispetto per l'opera originale quantomai opportuno. Le uniche note dolenti, esclusi ovviamente i discorsi legati a meccaniche e gameplay vecchi di 8 anni, sono da ricercarsi in un utilizzo del sistema di controllo della console Nintendo che avrebbe potuto essere probabilmente migliore. Ma per i fan del genere, soprattutto quelli che non l'hanno giocato in precedenza, Project Zero 2: Wii Edition non può che essere un acquisto caldamente consigliato.

PRO

  • Uno dei migliori survival horror mai pubblicati
  • Atmosfera e trama eccellenti
  • Aggiunte rispettose e opportune

CONTRO

  • Sistema di controllo insoddisfacente
  • La Casa degli Orrori non è granché
  • Inevitabilmente datato nelle meccaniche