Perché i tie-in hanno una cattiva fama? Per chi ha un minimo di memoria storica è facile rispondere, basta tornare indietro nel tempo a quando, nel 1982, la trasposizione videoludica di "E.T. l'extra-terrestre" per Atari 2600 fu un fiasco talmente grosso da determinare, da sola, la crisi dell'intero settore e il declino di uno dei publisher di maggior successo dell'epoca.
Ci sono addirittura leggende che narrano di milioni di copie del gioco, invendute, sepolte nel deserto del New Mexico. Da allora la situazione non è che sia migliorata e il termine "tie-in" è spesso accostato a produzioni di qualità infima, che puntano unicamente sul richiamo della licenza per attrarre ignari acquirenti. Nel corso degli anni ci sono state pochissime eccezioni alla regola, verificatesi, non a caso, contestualmente a un innalzamento dei costi produttivi, fattore che ha reso necessario un maggiore controllo da parte dei publisher sul lavoro dei team di sviluppo. Sembra però che queste regole non siano poi così stringenti, visto che negli ultimi mesi abbiamo visto tie-in non proprio brillanti, come 007 Legends e Aliens: Colonial Marines, oppure davvero mediocri, come The Walking Dead: Survival Instinct. Ebbene, Fast & Furious: Showdown rientra proprio nella categoria delle trasposizioni di pessima qualità, prodotti realizzati in fretta e furia (appunto!), con budget molto bassi, con l'unico obiettivo di attrarre gli utenti meno esperti grazie alla popolarità della licenza, rinvigorita con l'uscita nei cinema di "Fast & Furious 6".
Fra sogno e realtà
Quale sarebbe la migliore formula possibile per un tie-in di Fast & Furious? Sappiamo bene che le gare clandestine costituiscono da sempre l'ingrediente principale della saga filmica, dunque la parte corsistica non dovrebbe mancare e bisognerebbe puntare con decisione anche sul fattore tuning, sia in termini di potenziamenti per le vetture che in termini di pura e semplice estetica: spoiler, cerchi, vernici, vinili, neon e così via.
Un bel sistema basato sui punti esperienza garantirebbe la necessaria progressione per partire dalla tradizionale utilitaria per arrivare poi a permettersi bolidi ultramodificati, mentre la solidità verrebbe garantita da una struttura sandbox in stile Need for Speed, ovvero con la possibilità di recarsi in varie zone della mappa per partecipare ai relativi eventi, sempre all'insegna dello spettacolo e della velocità. La ciliegina sulla torta di una produzione del genere potrebbe essere rappresentata da un ulteriore substrato alla Grand Theft Auto, visto che in "Fast & Furious" non si corre soltanto ma si lotta e ci sono anche degli scontri a fuoco. Accesa Xbox 360 e messo su il disco di Fast & Furious: Showdown purtroppo, finisce il tempo dei sogni e ci si imbatte nella dura realtà, che come accennato in precedenza è quella di una trasposizione fatta decisamente male. La scarna schermata principale riflette le nostre perplessità, consentendoci di accedere alle trenta missioni che compongono lo story mode oppure di cimentarci con una modalità sfida che garantisce solo in minima parte un'estensione della durata di gioco. Per completare il titolo di Firebrand Games bastano infatti tre ore scarse, e la presenza di una modalità multiplayer cooperativa in locale non migliora in alcun modo la situazione.
Obiettivi Xbox 360
Sono cinquanta gli obiettivi sbloccabili con Fast & Furious: Showdown. La maggior parte di essi si ottiene semplicemente completando le trenta missioni che compongono la modalità principale e le sfide, mentre per quelli di maggior valore bisogna portare a termine operazioni particolari, come ad esempio rispettare un determinato tempo in uno stage.
C'è da spostare una macchina
Gli sviluppatori di Fast & Furious: Showdown hanno seguito le recenti tendenze ed evitato di realizzare un tie-in basato specificamente su "Fast & Furious 6", preferendo un approccio più vago alla saga filmica e proponendoci dunque una serie di situazioni differenti che, stando alla storyline, si sarebbero verificate tra un capitolo e l'altro; con il comune denominatore della mancanza di Vin Diesel: evidentemente i diritti di sfruttamento della sua immagine sono separati rispetto alla licenza di base.
Dunque non avremo a che fare solo con gare clandestine, ma anche con qualche improvvisata sezione action, in cui magari il nostro obiettivo è quello di sparare alle vetture che ci inseguono oppure di agganciare con un rampino delle torri di comunicazione per tirarle giù. I compiti vengono generalmente divisi fra i due personaggi protagonisti dello stage, e infatti si può passare dall'uno all'altro tramite la pressione del pulsante Y oppure attivare un secondo controller per procedere in co-op con un amico. Quale che sia la nostra preferenza, la sostanza purtroppo non cambia: il gioco soffre di problematiche piuttosto gravi, che vanno dalla gestione della vettura (a meno che non sia normale che un'auto non riesca a fare le curve neppure in derapata, mentre un camion con rimorchio sì, dilettandosi di tanto in tanto con il NOS) a una fisica letteralmente inguardabile, in cui le reazioni scomposte e improbabili degli altri veicoli sono all'ordine del giorno.
Basti pensare che la famosa sequenza finale di "Fast & Furious 5", quella in cui due auto trascinano un pesantissimo caveau blindato, viene rappresentata in uno dei primi livelli e nel modo peggiore possibile, con questa enorme cassaforte che viene sbatacchiata da una parte all'altra dello schermo come se fosse priva di peso, mentre le catene che la collegano alle vetture passano allegramente attraverso qualsiasi ostacolo o mezzo nemico. I problemi si estendono anche all'intelligenza artificiale, con gli avversari che spesso e volentieri si autoeliminano centrando frontalmente un veicolo prima ancora di raggiungerci, e chiaramente riguardano anche il comparto tecnico, letteralmente indietro di una generazione fra texture a bassa definizione, modelli poligonali spigolosi e piatti, privi di qualsiasi effettistica, che si muovono all'interno di scenari spogli e privi di vita. Per non parlare degli evidenti cali nel frame rate non appena la situazione si fa un minimo movimentata.
Conclusioni
Fast & Furious: Showdown è un pessimo esempio di come talvolta si realizzino giochi scadenti con l'esclusivo intento di attirare l'utenza meno esperta, persone che magari non vanno a guardarsi i voti della critica prima di effettuare un acquisto e che vengono inevitabilmente attratte da un brand come quello di "Fast & Furious", a maggior ragione con il nuovo film della serie nei cinema. Dalla struttura di gioco al gameplay, dalla fisica dei veicoli alla grafica, dalla durata complessiva alla presenza di numerosi bug, è davvero difficile trovare delle giustificazioni per un tie-in che non fa che rinnovare il generale sentimento di sfiducia verso questo genere di produzioni, e che si pone senza dubbio come uno dei peggiori titoli dell'anno.
PRO
- Interessante l'idea di inserire fasi action oltre alle corse...
CONTRO
- ...ma la realizzazione di queste fasi è pessima
- Gameplay mediocre, fisica completamente sballata
- Grafica inguardabile, indietro di una generazione
- Si finisce in neanche tre ore
Fast & Furious: Showdown è un pessimo tie-in e di certo uno dei peggiori giochi dell'anno