Nella periferia di Liverpool, al quinto piano di una struttura a due passi dal fiume Mersey, gli sviluppatori di Lucid Games sono al lavoro su un importante progetto ancora non annunciato. Dei quasi quaranta dipendenti, il fulcro è composto da alcuni dei nomi storici di Bizarre Creations, e proprio negli ultimi mesi si sono fatte sempre più insistenti le voci che la compagnia sia segretamente coinvolta nello sviluppo di Blur 2 o, addirittura, di Project Gotham Racing 5. Si tratta però solo di congetture, e fatta eccezione per un arcade sempliciotto uscito lo scorso anno su App Store, l'unico progetto concreto nelle mani di Lucid Games è Jacob Jones and the Bigfoot Mystery, puzzle adventure per iOS e Vita che proprio nei giorni scorsi ha debuttato con l'uscita del primo episodio.
Sasquatch is my daddy
In maniera molto simile a quanto visto con Professor Layton e Puzzle Agent, Jacob Jones and the Bigfoot Mystery usa una veste da avventura grafica per nascondere quella che in realtà è una raccolta di vari rompicapo e indovinelli da Settimana Enigmistica. Il pretesto per collegarli l'un l'altro è la bizzarra avventura di Jacob, un ragazzino che, mandato dai genitori al campeggio estivo Aquila Piumata, incontra un Sasquatch con la fissa per il canto: la trama del primo episodio, "Un tonfo nella notte", scorre in maniera abbastanza prevedibile, vedendo i due improbabili amici aiutarsi a vicenda mentre cercano di nascondere il loro segreto ai direttori del campo.
È una storiella semplice e senza grosse pretese narrative, ma allo stesso tempo riesce a dimostrarsi tenera e divertente grazie alla caratterizzazione dei vari personaggi e ai dialoghi con gli altri ragazzini del campeggio, tutti con qualche rotella fuori posto, chi più e chi meno. A rendere il tutto ancora più grazioso ci pensa lo stile artistico scelto dall'art director Chris Davie: visivamente, il gioco mescola personaggi caricaturali con ambientazioni e menù che sembrano fatte di cartoncino, e nel complesso si ha la sensazione di vedere piccoli giocattoli di plastica muoversi in una sorta di colorato diorama. Quando poi si passa dall'esplorazione alla risoluzione degli enigmi, i modelli poligonali dei personaggi lasciano il posto a illustrazioni completamente 2D, anche in questo caso in linea con lo stile "cartonato" dei menù. Sebbene nella versione iPad si noti qualche spigolo, il risultato finale è coerente, azzeccato ma, soprattutto, originale, in grado di dimostrare la versatilità di Unreal Engine sia con scenari 3D che con schermate bidimensionali. Per spostarsi all'interno o all'esterno del campeggio bisogna semplicemente strofinare un dito per ruotare la visuale, quasi come se si stesse sfogliando un libro, toccando i percorsi da seguire, gli oggetti da raccogliere o i personaggi con cui chiacchierare. Tuttavia, come già accennato, questi momenti esplorativi non fanno altro che portare il giocatore da un enigma all'altro, e sono proprio i puzzle a rappresentare l'elemento chiave del gioco di Lucid Games, nonché la più somiglianza più evidente con la serie di Level-5.
Un indovinello chiede ad esempio di tagliare una pizza in fette più piccole stando attenti agli ingredienti su ogni fetta e ai gusti dei vari personaggi; in un altro bisogna invece disporre zainetti e bagagli sui vari scaffali stando però attenti a seguire le severe istruzioni dei loro proprietari. Gli autori hanno insomma provato ad assicurare un minimo di varietà tra un puzzle e l'altro, ma i fan del Professor Layton e gli appassionati di enigmistica non troveranno nulla di particolarmente originale in Jacob Jones and the Bigfoot Mystery. Il livello di difficoltà è abbastanza elevato da offrire una sfida non banale anche a chi è un po' più esperto, ma il rischio di restare bloccati e non riuscire a superare un enigma particolare si risolve grazie a un sistema di indizi che, anche in questo caso, attinge dai già citati Professor Layton e Puzzle Agent. Raccogliendo delle lattine per terra, il giocatore può accumulare un certo numero di crediti telefonici, i quali vanno utilizzati per mettersi in contatto con amici e parenti in grado di dargli una mano: tra i tre gradi di aiuto, quello più originale è senza dubbio il primo e più economico, grazie al quale collegarsi ad un finto social network chiamato Suggerilibro, dove tra i vari messaggi pubblicati dagli amici solo uno è utile a risolvere il puzzle. Gli enigmi portati a termine vengono salvati in un menù a parte e possono essere ripetuti in qualsiasi momento, ma il punteggio ottenuto cambia ovviamente a seconda dei tentativi utilizzati. Va detto che trovare le lattine nascoste nello scenario può essere una pratica divertente, dal momento che spesso bisogna inclinare il dispositivo per spostare la telecamera sullo scenario, ma la loro abbondanza fa in modo che il giocatore non sia mai dissuaso dall'utilizzare uno, due o tre indizi al primo enigma più complicato.
Conclusioni
Il primo episodio di Jacob Jones and the Bigfoot Mystery si porta a termine nell'arco di tre ore, e considerando che Lucid Games ha in cantiere altri quattro capitoli è lecito aspettarsi un'avventura complessiva abbastanza corposa. Pur essendo molto lontano dalla cura e dalla ricchezza delle storie di Layton, Jacob Jones ha cominciato col piede giusto, offrendo un'alternativa tutto sommato valida ai possessori di dispositivi iOS o PS Vita. È però necessario che il team inglese si inventi qualcosa per rendere le prossime ore di gioco più varie e coinvolgenti, sia dal punto di vista della storia, finora tenera ma troppo banale, sia nell'originalità degli enigmi proposti.
PRO
- Stile artistico vivace e originale
- Dialoghi buffi e personaggi teneri
- Un buon numero di enigmi
CONTRO
- Puzzle mai davvero originali
- Trama sempliciotta e poco coinvolgente
Pur essendo molto lontano dalla cura del Professor Layton, Jacob Jones ha cominciato col piede giusto