Sarebbe stato bello trovarci qui a parlare di un episodio tutto nuovo di Zelda per Wii U, magari di quel capitolo rivoluzionario più volte anticipato da Eiji Aonuma e destinato a svecchiare le meccaniche classiche della serie.
Senza dubbio l'uscita di un pezzo da novanta, uno degli assi più importanti nella manica di Nintendo, avrebbe consentito alla nuova home console di Kyoto di vivere questi primi mesi di vita in maniera meno affannata, senza quell'ansia da prestazione (di vendite e giochi) che ne sta mettendo in discussione il futuro. Sarebbe stato bello, poco ma sicuro; tuttavia, le cose più importanti necessitano di tempo, e la pazienza non è mai stata un problema per i fan di Nintendo. Per rendere l'attesa meno difficile, però, ecco giungere un remake, in quell'opera di riciclo che non sempre è in grado di eccitare particolarmente l'utenza affamata di novità. In questo caso si parla però di The Legend of Zelda: The Wind Waker, e se l'idea non aggiunge nemmeno un battito in più al vostro ritmo cardiaco, probabilmente avete qualcosa che non va.
Isolato
Sono oramai passati più di dieci anni dall'esordio su Gamecube di quello che è senza dubbio l'episodio più controverso della saga di Link, sviluppato con il peso sulle spalle di doversi confrontare con i precedenti Ocarina of Time e Majora's Mask. Certo è che Nintendo ci mise del suo, perché lo stile grafico di The Wind Waker venne rivelato quando oramai tutti si erano assuefatti e preparati a trovarsi di fronte l'evoluzione della oramai famigerata tech demo dello Space World 2000, contraddistinta da tinte cupe e da un look decisamente adulto.
E invece un anno dopo, all'edizione successiva della stessa manifestazione, Miyamoto si presentò con uno Zelda in cel-shading, coloratissimo, fresco, "infantile", e realizzato per "estendere la serie a tutte le età" (cit.). Le reazioni furono polarizzate tra chi apprezzò la svolta e chi invece la detestò, arrivando a proporre petizioni e boicottaggi per far tornare Nintendo sui propri passi. Inutile dire che nulla di ciò accadde fino all'uscita nei negozi e, malgrado il perfect score di Famitsu e la buona risposta della critica, The Wind Waker finì per essere una delusione in termini di vendite, con numeri molto distanti da quelli del già citato Ocarina of Time e del successivo Twilight Princess. Ma si sa, il tempo è galantuomo, e col passare degli anni il livore dei fan più accesi si è placato per lasciare spazio perlomeno all'apprezzamento di fronte al fascino di un episodio coraggioso, imperfetto, ma anche unico e proprio per questo nettamente distinguibile dal resto dell'epopea di Link. Che The Legend of Zelda: The Wind Waker HD su Wii U sia un riempitivo in attesa (si spera) dei fuochi d'artificio in arrivo prossimamente, è piuttosto evidente; ciò nonostante, il risultato complessivo di questo remake è non soltanto piacevole nell'ottica di quell'agrodolce sapore dei "bei tempi andati" che contraddistingue spesso le operazioni nostalgia, ma al contrario sorprendente proprio per la straordinaria modernità di un prodotto che porta sul groppone più di dieci primavere. Pensateci bene: quanti sono i giochi della stessa età che potreste riprendere in mano oggi senza avvertire il peso del tempo? Che potreste godervi dall'inizio alla fine, come se foste tornati in quel periodo quando Microsoft acquistava Rare, sul mercato usciva il Game Boy Advance SP, e Nokia tentava l'avventura di N-Gage? Perché, sia chiaro, The Legend of Zelda: The Wind Waker HD è contenutisticamente lo stesso gioco di allora, con soltanto qualche gradita correzione più o meno incisiva. Ma non ci sono nuovi dungeon, né nuove isole, nemmeno quest aggiuntive o revisioni della trama. E' la stessa emozionante avventura, da gustarsi in egual misura tanto che si tratti della prima volta, quanto che al contrario sia un ritorno a bordo del Re Drakar.
The Legend of Zelda: The Wind Waker HD è, semplicemente, uno spettacolo
Splendido splendente
The Legend of Zelda: The Wind Waker HD non è però un remake svogliato e sbrigativo, o peggio lezioso, e per comprenderlo bastano pochi istanti, il tempo necessario per muovere i primi passi sull'Isola Primula di un Link ancora inconsapevole del suo epico destino. Le parole magiche sono quattro: 16:9, texture, illuminazione, 1080p. Questa è la formula tramite la quale il team incaricato di ridare lustro all'originale è riuscito a confezionare un prodotto che, senza toccare la complessità poligonale, appare esteticamente semplicemente meraviglioso oggi, Anno Domini 2013.
Certo, si parte da una base di un certo livello, e per molti versi estremamente incline a non subire troppo l'incedere del tempo; l'utilizzo del cel shading, il look stilizzato, l'aspetto da cartone animato e i colori accesi sottintendono una soluzione stilistica che non sottostà alle logiche dell'esercizio tecnico muscoloso, ma piuttosto a quelle della qualità artistica nella semplicità del bello. Perché The Legend of Zelda: The Wind Waker HD è proprio questo: bello, da ogni angolo lo si guardi. Il formato widescreen permette di ampliare e dare respiro alle ambientazioni, siano queste nel chiuso di un dungeon che - ancora meglio - nel variopinto minimondo delle isolette o ancora nel favoloso blu del mare da solcare a bordo della piccola imbarcazione parlante. Le texture completamente rinnovate e con colori più vibranti aggiungono dettaglio e pulizia, eliminando ogni tipo di freno di natura tecnica all'idea originale di Aonuma e dei suoi straordinari artisti. L'illuminazione, il fattore più discusso e temuto dai fan dell'originale, non comporta in realtà alcun tipo di dramma; tutt'altro, contribuisce nel rendere più vivo, solido e realistico il mondo di gioco, con l'ambientazione e gli oggetti che la compongono che finalmente producono ombre dinamiche basate sulla posizione del sole o della fonte di luce.
Anche durante le battaglie coi boss si può godere dell'importanza di tale elemento, ma ogni descrizione a parole non sarebbe in grado di rendere giustizia al lavoro svolto da Nintendo: bisogna trovarsi di fronte Gohma per la prima volta per capire di cosa stiamo parlando. L'effetto bloom, tanto vituperato nei forum, non ci è sembrato inoltre affatto fuori posto; forse appena un filo eccessivo, ma si tratta davvero di dettagli che non meritano nemmeno lontanamente i fiumi di inchiostro virtuale speso dai detrattori. E infine i 1080p, full HD a 30 frame al secondo che permettono di godere di una pulizia e definizione dell'immagine impeccabile ed esaltante. Graficamente, The Wind Waker HD è un gioco che non finisce mai di stupire: poetico, evocativo, brillante, emozionante. Salpare con la barca, issare la vela, lasciarsi alle spalle l'isola appena visitata e osservare il sole che muore in fondo all'orizzonte è una scena che rappresenta senza dubbio un punto a favore di chi trova elementi di contatto tra l'arte e il videogioco.
Ti aggiusto io
Sebbene i contenuti dell'originale, come detto in precedenza, non siano stati intaccati, ciò non significa che tutto sia rimasto immutato. Aonuma ha infatti colto l'occasione sia per perfezionare alcuni aspetti, sia per sfruttare in maniera intelligente le maggiori capacità tecniche di Wii U.
Di The Wind Waker si può parlare benissimo, ma certamente non si può dire che fosse uno Zelda privo di difetti; per esempio la fase esplorativa del mare, più che necessaria in ampie porzioni della trama, diventava tediosa al limite dello sfinimento per la lentezza della barca, ma soprattutto per la necessità di modificare continuamente la direzione del vento eseguendo con la bacchetta l'apposita melodia e sorbendosi la relativa animazione. Per ovviare a tale oggettivo problema è stata aggiunta la nuova vela veloce acquistabile, dopo aver superato il primo dungeon, nella casa d'aste dell'isola Taura. Purtroppo il fatto che la sua esistenza e disponibilità non venga espressa palesemente rende il suo ottenimento tutt'altro che certo da parte dei giocatori meno informati o "curiosi". Un peccato, perché la facoltà di muoversi al doppio della velocità e col vento sempre a favore è una comodità che trasforma letteralmente (in positivo) l'esperienza di gioco. E anche la missione della raccolta dei pezzi della Triforza in prossimità della fine del gioco è stata ripensata, richiedendo di recuperarne soltanto 3 anziché 8. Il ritmo di gioco ha goduto poi enormemente dell'utilizzo del GamePad, ed è piuttosto sintomatico il fatto che un remake di un gioco di dieci anni fa sfrutti il controller di Wii U in maniera più convincente di tanti altri titoli attuali. Sta di fatto che il touch screen permette di agire rapidamente tra i menu senza necessità di mettere mai in pausa il gioco o interrompere l'azione; nel dettaglio si possono quindi gestire e modificare gli oggetti dell'inventario di Link trascinandoli sull'associazione ai tasti dedicati, consultare la mappa dei dungeon o del mare e suonare le melodie direttamente toccando il display.
Ovviamente non manca l'opzione per trasferire l'intera azione off screen sul GamePad, premendo semplicemente il tasto "meno". Più in generale è stata ottimizzata l'interfaccia, resa maggiormente gradevole e funzionale, limitando quindi la necessità di spostare continuamente oggetti dall'equipaggiamento; in tal senso si apprezza l'utilizzo della croce digitale per richiamare la bacchetta e, in mare, il cannone e il gancio di recupero, rendendoli quindi sempre immediatamente disponibili. Nella modalità in prima persona, poi, utile usando l'arco, il boomerang o il rampino, ci si può muovere liberamente, come introdotto da Skyward Sword. Novità anche sul fronte Miiverse, che di fatto rimpiazza il Tingle Tuner che nell'originale sfruttava il collegamento con il GBA; in questo caso si possono invece lasciare messaggi in bottiglia che altri utenti potranno recuperare in maniera casuale durante la propria avventura. Anche le immagini scattate con il Picto Box, che ora ne contiene fino a 12, possono essere condivise, e Link di fronte all'obiettivo può anche prodursi in quattro diverse espressioni associate alle direzioni dello stick. Concludono la lista delle novità sostanziali il reparto audio, rimasterizzato ad alta qualità, e la modalità Eroica, attivabile fin dalla prima partita o in qualsiasi momento e che aumenta la difficoltà complessiva del gioco.
Conclusioni
The Legend of Zelda: The Wind Waker HD è un bersaglio centrato in pieno, un pollice in alto convinto, un sorriso ampio e pieno, una promozione con pacca sulla spalla. Il più bistrattato degli Zelda, ma anche il più poetico e affascinante, trova su Wii U la sua completa realizzazione con tutta una serie di modifiche e correzioni capaci di rendere giustizia ad un'opera coraggiosa, imperfetta ma assolutamente unica e indimenticabile. Esteticamente meraviglioso e ottimizzato negli aspetti del gameplay meno riusciti, questo remake rappresenta quindi una autentica rivincita per Aonuma e per il suo team dell'epoca, ingiustamente messo in croce per aver scelto di percorrere una strada diversa e non convenzionale. Sia nel caso in cui abbiate già giocato all'originale, sia in caso contrario, l'acquisto di The Legend of Zelda: The Wind Waker HD rappresenta di conseguenza una sorta di obbligo per ogni fan di Nintendo che abbia la triforza nel cuore.
PRO
- Straordinario dal punto di vista grafico
- Correzioni azzeccate del gameplay
- Un'avventura poetica e indimenticabile...
CONTRO
- ... ma, come nell'originale, la seconda metà è un po' meno ispirata
- Disponibilità della vela veloce poco chiara