È un peccato che Grinding Gear Games difficilmente verrà apprezzato dai posteri nella maniera che merita. Nel corso degli anni di sviluppo di Path of Exile il team neozelandese è riuscito a mantenere un profilo coerente, deciso e caratterizzato da un ideale senso di rispetto verso l'utenza. Quando il co-fondatore Chris Wilson ribadì la volontà del team di rendere il proprio free to play avulso da una mentalità legata all'invasiva necessità del contenuto a pagamento, in pochi potevano credere che l'umile modello potesse avere una vita così lunga e dignitosa. Certo, bisogna pur dire che la campagna di crowdfunding avviata in passato all'apertura della beta portò nelle casse di GGG qualcosa come 245.000 dollari in sei giorni, bottino arrivato nell'ottobre scorso a circa 1,2 milioni; i soldi non fanno la felicità, ma sono sicuramente utili per assicurare un piano di sviluppo rilassato e lontano da frettolose scadenze. Il titolo, uscito finalmente dalla fase di prova, è libero di entrare in quella post-beta, momento in cui problematiche e bug non hanno più scuse di esistere: dopo tantissimi mesi di test, al team si prospetta una prova finale di credibilità che dovrà convincere gli scettici dell'esistenza di free to play indipendenti di ottima qualità. Compito difficile, ma centrato in pieno.
Gratuito, divertente, profondo: Path of Exile è tutto questo, e molto di più!
Mettere le corna al diavolo
Quando si parla di hack and slash, il pensiero fluttua spontaneo verso i mostri sacri che hanno reso famoso ed apprezzato il genere, con Diablo e Torchlight a reggerne la fiaccola. E mentre se ne osserva la cima, è curioso notare come tra i sentieri del sottobosco del web la creatura di GGG stia scalando velocemente la montagna, grazie ad una somma delle parti veramente eccellente e seconda a poche altre. Onestamente, chi avrebbe mai pensato che fosse bastato un free to play fuori dagli schemi per minare la grandiosità di franchise storici?
Path of Exile si pone con intelligenza, riprendendo uno stile veloce, frenetico ed una generazione casuale degli scenari per fonderla con sistemi di gioco e caratterizzazione degli eroi praticamente sconfinati, il tutto in maniera gratuita. E quando scriviamo gratuita, lo intendiamo veramente. Le micro-transazioni inserite non rientrano affatto nella categoria dei "pay to win" in quanto gli elementi acquistabili non sono nemmeno lontanamente fondamentali per proseguire e risplendere nel gioco. Il titolo fornisce senza timidezza tutto quello che occorre per rendere variegata ed autosufficiente l'euforia nel riempirsi di equipaggiamento, lasciando attingere quasi esclusivamente ad una sfera di estetica audio/video i contenuti a pagamento proposti. Gli elementi acquistabili sono superflui: sembra quasi che Grinding Gear abbia volutamente fornito agli utenti un modo per ripagare la casa di sviluppo degli sforzi compiuti grazie ad una mascherata attività di finanziamento a posteriori, perfetta per chiunque non avesse piazzato fondi in passato. Path of Exile è un prodotto solido, conferma tangibile degli impegni e delle promesse fatte del team in passato e portate degnamente a compimento. Andiamo a vedere quali sono gli elementi focali che possono rendere gli sviluppatori fieri della loro creatura.
Tanta classe, poche classi
Partiamo subito dalla fase di creazione del personaggio, caratterizzata da sei classi tra le quali scegliere.
Calcolando, però, l'evoluzione praticamente infinita che attende lo sviluppo del nostro alter-ego, non è sbagliato dire che la classe iniziale è quasi un paravento piuttosto che un vero e proprio percorso a binari tra forzate abilità ed aumenti di caratteristica. Path of Exile è infatti reso unico da un albero di evoluzione incredibilmente vasto che rende unici l'avanzamento e la personalizzazione di ogni sessione di gioco. Le abilità, i miglioramenti, i raggiungimenti di determinate sezioni della griglia dipendono unicamente dalla volontà del giocatore di svilupparsi verso una o l'altra sezione, in linea con la tipologia di gioco sulla quale focalizzarsi. E se non bastasse un profondo percorso di avanzamento, ecco intervenire un intelligente sistema per rendere varia e mai scontata la gestione dell'equipaggiamento trovato negli ambienti. Si, perché se altri esponenti del genere basano sulla preponderante importanza di oggetti magici la dignità della ricerca, Path of Exile, oltre che sulle caratteristiche intrinseche del pezzo trovato, sceglie di infondere una potenziale importanza a qualsiasi oggetto grazie alla presenza o meno di rune. L'equipaggiamento è caratterizzato da slot di rune rimovibili da incastonare all'interno; di vari colori e caratteristiche, le rune evolveranno di anima propria acquistando esperienza e salendo di livello, dando così accesso a nuove abilità. Gli slot delle rune sono combinabili per formare sinergie d'intenti, così da rendere anche un'armatura non magica ma ricca di slot un elemento da non sottovalutare e, cosa ancora più importante nell'economia della rigiocabilità, da non disprezzare.
Crafting in rete
Path of Exile si differenzia per l'assenza di reali monete di scambio o di acquisto; GGG ha scelto di rendere degli artefatti chiamati Orbi la valuta pratica del gioco. Di varie tipologie, la collezione di orbi permette di migliorare l'equipaggiamento a disposizione oppure di acquistarne di nuovo dai mercanti nei punti di ritrovo dei personaggi non giocanti.
Il sistema funziona, in quanto non si concentra unicamente sul loot degli artefatti bensì anche sul loro reperimento dalla vendita di equipaggiamento più o meno importante, rendendo quindi sensato il tornare nei luoghi di combattimento per razziare, inventario permettendo, il maggior numero di possedimenti nemici. È forse proprio la limitatezza della sacca a disposizione per accumulare equipaggiamento una delle maggiori pecche di gameplay; non saranno rare le occasioni in cui il flusso di gioco verrà spezzato proprio dall'impossibilità di raccogliere ulteriori oggetti, costringendo talvolta il giocatore ad un backtracking quasi forzato, a meno di evidenti sacrifici di inventario. Il sistema di scambio con altri giocatori funziona agilmente: grazie ad istanze ben confezionate, ogni hub è popolato da giocatori, lasciando quindi da parte sentimenti di solitudine e permettendo un aggiornamento costante dell'offerta di scambio merci ed eventuale PvP associato. In realtà, il baratto è solo una parte della struttura online del titolo: se l'avventura in singolo è studiata per offrire meno di una dozzina di ore la prima volta, il sistema di end-game basato su mappe e di cooperazione funziona alla perfezione. A difficoltà normale non avrete problemi di avanzamento, ma il divertimento aumenta in compagnia, in quanto la curva di difficoltà si innalza in maniera proporzionale al team in campo, rendendo il gioco più interessante e remunerativo in termini ludici.
Curiosità
Per quanto mai apertamente rivelato, non sono pochi i tratti che il team di Grinding Gear Games riprende dai più influenti episodi di Final Fantasy. L'aspetto più risaltante è senza dubbio il sistema di avanzamento a griglia, che riprende a piene mani la Sferografia di Final Fantasy X. A conti fatti, l'albero di migliorie di Path fo Exile è ancora più grande di quello del titolo Square Enix. Altro elemento facilmente accomunabile riguarda la sinergia tra orbi da incastonare in armi e armature, elemento di gameplay che ricorda moltissimo i collegamenti sinergici degli slot di materie di Final Fantasy VII!
Fantarandom
Il fantasy non passa mai di moda, specialmente quello stile oscuro, senza fronzoli di una volta, quando il bene combatteva il male senza troppi giri e sottotrame. L'arte di Path of Exile è sufficientemente bilanciata per garantire un viaggio per puristi attraverso lande lussureggianti, sporche prigioni, navi e montagne innevate, il tutto con un motore in grado di gestire agilmente anche una moltitudine di nemici a schermo.
Con abili trucchi di rifrazione la proposta visiva di Grinding Gear Games stupisce per la sua apparente semplicità, riuscendo a donare un piacevole retrogusto di dark fantasy degli albori a chiunque si lasciasse catturare dal mondo di Wraeclast, che non a caso è la terra dei dannati. Il motore di creazione casuale degli ambienti e dei nemici non splende, complici algoritmi di level design non particolarmente brillanti che rendono ogni esplorazione non troppo dissimile dalla precedente, ma calcolando la vastità degli ambienti a disposizione il rischio di deja vu riesce a lungo a rimanere una chimera lontana. Il comparto audio svolge degnamente il suo compito, garantendo con degli effetti ben indirizzati la giusta immersione, anche se avremmo apprezzato almeno un tema dominante che rendesse Path of Exile un piacevole ricordo acustico anche in un lontano futuro, ma d'altronde non si può chiedere molto di più al team d'oltreoceano. Con un'interfaccia minimale ma funzionale e una finestra di chat perennemente aperta sui dialoghi dei gruppi di avventurieri connessi, Path of Exile restituisce in maniera gratuita un titolo con qualche compromesso ma molta ambizione: la promessa di Wilson è stata mantenuta.
Conclusioni
Con Path of Exile, Grinding Gear Games ha dimostrato non tanto di aver creato un titolo capace di gareggiare con brand ben più blasonati, quanto di aver vinto una difficile scommessa. Il mondo dei free to play, diciamolo, non è amato né tanto meno rispettato dall'universo dei giocatori, eppure Path of Exile si inserisce sotto i riflettori non solo per affermare la proprio dignità di esistenza, ma per ribadire che si può essere profittevoli anche senza vessare continuamente premendo sul pay to win. Ad uscirne fuori è un titolo per tutti divertente, frenetico, affascinante ed estremamente appassionante. Con contenuti end-game praticamente illimitati e sessioni in multigiocatore ad aggiungere mordente, Path of Exile dona quantità e qualità senza chiedere alcunché in cambio. Difficile fare meglio di così.
PRO
- Profondo e appassionante
- Ambientazione congeniale allo scopo
- Materiale a pagamento completamente accessorio
- Corposi contenuti endgame
CONTRO
- Trama principale non particolarmente longeva
- Interfaccia ed inventario migliorabili
- I server collassano facilmente
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core 2 Duo a 1.6 GHz o AMD equivalente
- Scheda video: X1950 Pro o GTX 7900
- RAM: 1 GB
- Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core 2 Duo a 2.2 GHz o AMD equivalente
- Scheda video: HD 4770 o GTX 8800
- RAM: 2 GB
- Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista, Windows 7