Dobbiamo delle scuse a Nintendo. Perché allo scorso E3 di Los Angeles, quando venne presentato per la prima volta Super Mario 3D World, non descrivemmo certamente con particolare entusiasmo la nuova avventura dell'idraulico italiano più famoso del Mondo.
Né l'annuncio durante il Nintendo Direct né la successiva prova sullo showfloor ci impressionarono, lasciandoci al contrario la sensazione di un episodio "minore", votato più alla declinazione in ambito tridimensionale della formula multiplayer di New Super Mario Bros. che all'appagamento della voglia di single player "alla Galaxy" che molti fan stavano provando. Va detto però, a parziale scusante, che la casa di Kyoto ci mise del suo: prima la scelta di abbandonare la "festa" della classica conferenza losangelina in favore appunto di un più sintetico e sobrio Direct, poi l'installazione di demo non in grado di dare la prospettiva del reale valore di Super Mario 3D World. Ma, guardando il bicchiere mezzo pieno, è anche vero che in questa maniera ci siamo veramente goduti il piacere della scoperta, l'entusiasmo di fronte al totale capovolgimento delle convinzioni con cui abbiamo impugnato il GamePad per la prima volta, affrontando il livello 1-1, senza immaginare che quello sarebbe stato l'inizio di un viaggio straordinario e divertentissimo...
Super Mario 3D World è il gioco che i possessori di Wii U stavano aspettando
Da uno a quattro
Di solito capita che un gioco offra una grande esperienza single player affiancata da un multiplayer aggiunto quasi per obbligo, oppure al contrario ci si imbatte in prodotti espressamente indirizzati all'utilizzo in compagnia di avversari umani che includono esilissimi se non deprimenti story mode a dir poco dimenticabili. Super Mario 3D World è invece l'unione perfetta dei due mondi, proprio perché essi non vengono gestiti come entità separate, bensì come ingredienti fondamentali di un unico impasto.
Ma allo stesso tempo, la fatica di EAD Tokyo è un prodotto con una qualità, quantità e varietà di contenuti da lasciare quasi senza parole, anche perché semplicemente rappresentano fattori che non siamo più abituati al giorno d'oggi a vedere tutti insieme nello stesso gioco. E invece Super Mario 3D World è proprio questo: un condensato sorprendente di idee capaci di incastrarsi alla perfezione l'una con l'altra come in un magnifico puzzle.
Il punto di partenza del progetto è stato quel Super Mario 3D Land apparso due anni fa su Nintendo 3DS, e che di fatto ha rappresentato una sorta di prototipo, di embrione per un nuovo approccio nello sviluppo di un platform di Mario capace di porsi a metà strada - come dichiarato dagli stessi sviluppatori - tra le anime 2D e 3D della serie; da lì, il concept è praticamente esploso, dando vita a quello che di fatto è il primo vero must have per Wii U.
In Super Mario 3D World si può prendere il controllo di un personaggio a scelta tra Mario, Luigi, Peach e Toad (più un quinto da sbloccare, come forse avrete letto); ognuno di essi è fortemente distinto nelle caratteristiche che riguardano velocità di corsa e salto, offrendo un ventaglio di scelte in grado di portare sostanziali differenze all'atto pratico. Come detto in precedenza, si può scegliere se affrontare l'avventura da soli o in compagnia fino a un massimo di quattro partecipanti; tutto ciò all'interno degli stessi identici livelli, senza dover operare particolari selezioni o navigare tra menù. Tutto è lì, a portata di mano, distante al massimo la pressione di un tasto.
Proprio per questo motivo, la produzione Nintendo offre la possibilità di scegliere tra un ventaglio di controller che include praticamente tutti quelli compatibili con Wii U: GamePad quindi, ma anche Wiimote (con o senza Nunchuck) e Pro Controller. Ad eccezione del solo Telecomando, che soffre un po' - ma non troppo a dire il vero - per l'assenza di una levetta analogica in un mondo tridimensionale, tutti i diversi tipi di periferica garantiscono un'esperienza grossomodo equivalente, senza quindi dare a nessuno particolari vantaggi. E si tratta di un elemento questo di grande importanza, perché Super Mario 3D World è un gioco in egual misura contemporaneamente cooperativo e competitivo: il primo per la presenza di obiettivi comuni e per la condivisione delle vite, il secondo per la classifica che viene stilata inesorabilmente alla fine di ogni livello, decretando un vincitore destinato a poter indossare nello stage successivo l'ambita corona. Che in realtà all'atto pratico serve soltanto a garantire un piccolo bonus nel punteggio, ma rappresenta un feticcio destinato a tirar fuori il peggio di ognuno nel tentativo di possederla strappandola al proprietario. Giocato in multiplayer, Super Mario 3D World è un'esperienza spesso caotica ma ciò nonostante eccezionale, equilibrata, tarata alla perfezione e mostruosamente divertente, a patto che i partecipanti possiedano capacità perlomeno simili.
Il gattaro
L'espediente narrativo stavolta vede il solito Bowser rapire non la principessa, bensì sette fatine a cui il giocatore dovrà restituire la libertà per poter riportare la pace nel regno. Si tratta ovviamente di un semplice canovaccio utile soltanto a dare motivazione dell'esistenza di Peach come personaggio giocabile, ma la storia non riveste certamente un ruolo importante in un prodotto di questo tipo.
Ciò che è invece fondamentale è come la fatica di EAD Tokyo rappresenti la concretizzazione e realizzazione di un fermento dentro al team di sviluppo, di una voglia di stupire, di una motivazione a riempire quanto più possibile il gioco di contenuti per garantire davvero un approccio nuovo a un genere che di fatto è stata la stessa Nintendo a inventare, plasmare e definire. La padronanza assoluta della materia è forse l'elemento più evidente in Super Mario 3D World, e non saremmo davvero in grado di giustificare altrimenti l'incredibile valore di ogni singolo elemento che compone un prodotto di queste dimensioni. Già dalla mappa di gioco si intuisce il carattere innovatore della produzione Nintendo; sebbene i singoli livelli siano ancora collegati tra loro da un percorso ben delineato, questo non costituisce più l'unico e limitante spazio di movimento per il giocatore. Al contrario, ora la stessa area di selezione degli stage è un livello a sé liberamente esplorabile in cui raccogliere monete, scoprire segreti, scorciatoie e quant'altro. Una piccola rivoluzione che rende tale elemento di fatto molto più che un semplice menu di selezione come lo era invece in passato, trasformandolo invece in una sorta di giocattolo con cui interagire e divertirsi. Tale spinta verso la sperimentazione, l'estensione dei limiti imposti si avverte in ogni istante di gioco. E la più evidente e naturale rappresentazione di tale filosofia sta nella tuta gatto, la nuova trasformazione introdotta per l'occasione, che consente appunto di assumere le sembianze di un felino guadagnando non solo un attacco "a zampata", ma anche l'abilità di arrampicarsi su pareti verticali raggiungendo zone altrimenti del tutto inaccessibili.
Una caratteristica che è stato ovviamente ben sfruttata dal level design: oltre a permettere di arrivare al termine del livello attraverso vie "alternative", è soprattutto nella raccolta di segreti, stelle verdi e timbri che la tuta gatto si rivela spesso e volentieri fondamentale. Le stelle sono distribuite in gruppi di tre per ogni livello, nascoste in maniere che vanno dal "molto evidente" al "decisamente ingegnoso", richiedendo spesso un certo grado di impegno per poterle recuperare. Uno sforzo, questo, necessario però non soltanto per i feticisti del 100%: le stelle verdi sono infatti una sorta di chiave tramite la quale sbloccare livelli sia secondari che al contrario altri fondamentali per la progressione, e le quantità richieste sono tali da richiedere spesso di andare a ripetere gli stage già affrontati per poterle recuperare tutte. I timbri invece, più di 80 in tutto e anch'essi celati abilmente, posso essere utilizzati per rallegrare, personalizzare e arricchire i messaggi del Miiverse. Stelle verdi + timbro + salto al culmine della bandiera sono i tre elementi che permettono di ottenere la valutazione massima in un singolo livello: un obiettivo destinato a stimolare e impegnare anche i giocatori più esperti, ve l'assicuriamo. La tuta gatto non è però certamente l'unica trasformazione a disposizione di Mario e compagni: Fire, Boomerang e Tanooki Suit sono comprese nel pacchetto, ma ce ne sono anche diverse altre da scoprire.
E luce fu
Probabilmente risulteremo ripetitivi, ma ci teniamo a sottolineare come sia proprio la stupefacente combinazione tra abbondanza e calibro dell'offerta a sorprendere nell'esperienza con Super Mario 3D World. Il numero dei livelli presenti è semplicemente incredibile e - piccolo spoiler - va decisamente al di là di quelli da affrontare fino al divertente e impegnativo scontro con Bowser che porta ai titoli di coda.
E anche la crescita graduale e costante della difficoltà costituisce un elemento in grado di garantire accessibilità e divertimento a giocatori di qualsiasi abilità: se nei primi mondi infatti Super Mario 3D World può essere quasi assimilato a un party-casual game con cui intrattenere parenti, figli piccoli, fratellini o fidanzate, in quelli avanzati bisogna sudare le proverbiali sette camicie, gestendo alla perfezione precisione e tempismo delle proprie azioni. Tutto questo sempre e comunque con un sistema di controllo impeccabile e un level design da lacrime agli occhi, compatto, denso, ispirato ed equilibrato, esaltato da una varietà sia estetica che stilistica fuori parametro: c'è il livello ispirato a Mario Kart in cui si corre a perdifiato, quello con visuale dall'alto che richiama gli sparatutto da sala giochi, ci sono le esilaranti sezioni in sella al dinosauro Plessie, le ambientazioni innevate e su un atollo in riva al mare, i livelli subacquei e la casa infestata e quelli di Capitan Toad Esploratore che spingono su una variante puzzle davvero ben riuscita. E questa è soltanto una frazione del totale, senza ovviamente dimenticare gli scontri coi boss: tanti, diversi, spettacolari, anche se quasi sempre un po' facili. Giusto per farvi capire la bontà del pacchetto confezionato da EAD Tokyo, basti sapere che nella marea di stage affrontati, ce ne sono stati forse due o tre che abbiamo trovato leggermente sottotono. Stop. Anche dal punto di vista tecnico, Super Mario 3D World è uno spettacolo senza mezzi termini. Lo stile grafico utilizzato, particolarmente "morbido" e arrotondato, ci mette veramente un istante per convincere senza esitazioni; ma, al di là della assodata bontà degli artisti Nintendo, è anche nello sfruttamento dell'hardware di Wii U che il gioco è in grado di alzare l'asticella verso un nuovo punto di riferimento. Per esempio, la qualità delle texture è qualcosa di spettacolare, senza nemmeno una singola sbavatura o un passo falso; e ognuna di esse svolge la sua funzione nel dare solidità e spessore agli elementi presenti su schermo, aumentando la vivacità di un mondo vibrante e coloratissimo. Ma se dovessimo indicare una singola componente dell'engine grafico capace di spiccare su tutto il resto, probabilmente sarebbe l'illuminazione.
Da questo punto di vista è piuttosto chiaro come Nintendo abbia lavorato parecchio, perché si tratta di un elemento di spicco che accomuna buona parte dei giochi first party passati, presenti e di futura uscita: Nintendo Land, Pikmin 3, The Wind Waker HD, Mario Kart 8 e appunto questo Super Mario 3D World sono tutti titoli in cui la eccellente gestione delle fonti di luce costituisce la componente chiave per distinguere e definire il passaggio generazionale sulla nuova home console. E il fatto che la risoluzione sia "soltanto" a 720p ha un impatto quantomai trascurabile sul risultato finale, dove invece i 60 frame al secondo costanti e rocciosi hanno una valenza ben più importante. In tutto ciò, la decisione di utilizzare una telecamera fissa parallela al piano di svolgimento dell'azione appare quantomai corretta sia per ottimizzare il lavoro del motore grafico, sia per garantire un punto di vista ottimale per sostenere le sessioni multiplayer. In singolo invece è possibile agire sulla visuale tramite GamePad, anche se sinceramente la bontà della impostazione di default non ce ne ha mai fatto sentire la necessità. Approfittiamo della citazione del controller di Wii U per descriverne l'uso: oltre alla classica modalità off screen che consente di giocare a TV spenta, il touch screen è utilizzabile per stordire i nemici o interagire con elementi dell'ambientazione, mentre nel microfono si può soffiare per spostare determinate piattaforme o allontanare gli avversari più piccoli. Roba marginale insomma, ma comunque piacevole. Merita invece più che una parola la componente audio, non solo per la qualità degli effetti (da notare come i suoni diventino ovattati sott'acqua, per esempio) ma soprattutto per i brani orchestrati che spaziano dai temi classici a nuove melodie create per l'occasione; in ogni caso il risultato è splendido, corposo ed esaltante, un autentico passo avanti capace di contribuire davvero aumentando il valore complessivo dell'esperienza di gioco.
Conclusioni
Se Super Mario 3D World fosse uscito al lancio di Wii U, probabilmente ora staremmo raccontando una storia diversa per la nuova console Nintendo. La fatica di EAD Tokyo è infatti un gioco per cui si fa fatica a risparmiare i superlativi, un prodotto capace di racchiudere in sé una tale quantità, qualità e varietà di contenuti da lasciare a bocca aperta. E tutto questo fondendo e mescolando assieme le anime single e multiplayer, che trovano spazio e dignità in egual misura senza spostare il baricentro nemmeno di un grammo da una parte o dall'altra. In qualsiasi maniera intendiate giocare a Super Mario 3D World, ciò che troverete è un titolo capace di esistere unicamente su una console Nintendo. E questo sarà sempre il principale motivo per continuare ad amare la casa di Kyoto.
PRO
- Esperienza eccezionale in singolo e in multiplayer
- Quantità, qualità e varietà di contenuti incredibile
- Level design al top della categoria
- Tecnicamente eccellente
CONTRO
- Un paio di livelli meno riusciti: tutto qua