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Tù colors is megl che uan

Con Outland, Housemarque torna a sviluppare per PC, piattaforma dalla quale mancava da ben quindici anni

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   03/10/2014
Outland
Outland
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Nel corso degli ultimi anni, il team indipendente Housemarque ha saputo dimostrare la propria versatilità, realizzando progetti abbastanza diversi tra loro. Tra questi, abbiamo per esempio visto in tempi relativamente recenti Resogun, scelto da Sony per accompagnare l'uscita di PlayStation 4 come titolo scaricabile, alla luce di una collaborazione che ha portato e porterà altri giochi sull'ecosistema di piattaforme della società giapponese. Lo studio con base a Helsinki può comunque vantare nel proprio curriculum una storia che ha avuto inizio nel 1996, al cui interno ha avuto luogo anche la pubblicazione di Outland nel 2011, un interessante platform approdato su PlayStation 3 e Xbox 360 sotto la bandiera di Ubisoft: a distanza di ben quindici anni dall'ultimo titolo sviluppato per PC (Supreme Snowboarding), Housemarque ha deciso insieme allo stesso publisher franco canadese di far arrivare a sorpresa lo stesso titolo anche su questa piattaforma, dove è stato reso disponibile pochi giorni fa attraverso il solito Steam. Approfittando di questa nuova giovinezza del gioco, siamo tornati volentieri nell'universo di Outland, per capire se ci sono differenze con le versioni già arrivate sul mercato, ma soprattutto per dare modo a chi tre anni fa non era in possesso di una delle due console sopra citate, di valutarne l'acquisto.

Housemarque torna su PC con la conversione di Outland, uscito su console nel 2011: speriamo ci rimanga!

Un eroe a due colori

A beneficio di tutti gli utenti PC che non hanno seguito a suo tempo la prima uscita di Outland, ricordiamo che il titolo sviluppato dal team finlandese ci mette nei panni di un personaggio inizialmente inconsapevole di ciò che lo aspetta.

Tù colors is megl che uan

Turbato da alcuni sogni, il nostro eroe si rivolge prima alla medicina, per tentare invano di fermarli, passando poi alle cure di uno sciamano, che gli racconta di una serie di eventi risalenti a migliaia di anni prima, in cui un suo antenato riuscì ad avere la meglio sulle Sorelle del Caos, intenzionate a distruggere il mondo. A poco a poco, il nostro alter ego virtuale si renderà conto di avere dei profondi legami con l'eroe leggendario, scoprendo di poter acquisire anche degli straordinari poteri grazie a essi: dovrà naturalmente usarli per affrontare di nuovo le due Sorelle, scappate dalla lunga prigionia che le aveva rese innocue per tutto questo tempo. La struttura della crescita del nostro personaggio è abbastanza semplice, anche perché ormai abbastanza classica per i videogiochi dedicati alle figure degli "eroi decaduti": andando avanti nell'avventura, riusciremo a sbloccare nuove abilità, da usare sia in combattimento, sia nelle fasi prettamente platform del gioco, ottenendo così la possibilità di raggiungere luoghi che ci erano precedentemente preclusi. Alla modalità singola principale, in grado di occupare il giocatore per un tempo pari a circa sette ore, se ne aggiunge un'altra di sfida, in cui completare i livelli sbloccati in un determinato intervallo di tempo, ma soprattutto quella cooperativa online, grazie alla quale aggiungere ulteriore divertimento a un titolo che, come stiamo per vedere, ne garantisce a volontà.

Platform camaleontico

Man mano che si va avanti in Outland, si finisce per apprezzare quelli che sono gli elementi che il lavoro di Housemarque attinge da diversi titoli del genere a cui appartiene, per farli propri e metterli sapientemente insieme.

Tù colors is megl che uan

Sezioni platform e combattimenti ricordano per certi versi i vari Prince of Persia, Metroid e Castlevania (la cui fusione ha dato origine a un genere ben preciso, il "metroidvania") mentre il richiamo più forte è sicuramente quello a Ikaruga, citato praticamente ovunque si parli di Outland, a ragion veduta. Tra le abilità del nostro eroe, troviamo infatti l'uso di poteri magici ereditati dalla vecchia lotta contro le due Sorelle: una di esse controlla infatti l'energia legata alla luce del sole, mentre l'altra quella legata alla luna e all'oscurità. La facoltà di cambiare "colore" tra rosso e blu deve essere utilizzata in più occasioni: per combattere i nemici di colore opposto, visto che essi possono essere sconfitti solo usando l'energia contraria a quella da loro posseduta, ma anche per saltare su alcune piattaforme, attivabili usando un determinato colore, e infine come scudo per i raggi energetici che vengono sparati da alcuni avversari e altri elementi presenti su schermo. Attivando lo stesso colore del raggio, si diventa infatti invulnerabili a esso. Tutto ciò dà vita a fasi di gioco molto interessanti e spesso anche impegnative, in cui occorre cambiare ripetutamente tra un tipo di energia e l'altra per avanzare: immaginate per esempio una scena in cui trovate un nemico di un determinato colore a rincorrervi, mentre dovete saltare su una piattaforma attivata dal colore opposto passando attraverso un raggio di uno dei due colori, e capirete come Outland sia spesso impegnativo nelle sue dinamiche. Per abbassare un po' la difficoltà, gli sviluppatori hanno comunque introdotto alcuni punti vita su cui contare, piuttosto che dare al giocatore un'unica possibilità di successo prima di tornare al checkpoint: il rovescio della medaglia è che spesso nelle situazioni più concitate si può decidere di buttarsi semplicemente nel mezzo della mischia, sacrificando uno dei propri cuori per andare avanti senza troppi ragionamenti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP
  • CPU: Intel Core 2 @ 2GHz / AMD Athlon 64 X2 4200+
  • RAM: 2 GB
  • Hard Drive: 650 MB
  • Scheda Video: 512 MB Nvidia GeForce GTX 460/550, AMD Radeon HD 5770
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema Operativo: Windows 7
  • CPU: Intel/AMD Quad Core @ 2.3GHz
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: 1 GB Nvidia GeForce GTX 560/640+, AMD Radeon HD 6850+
  • DirectX: 11.0

Le dimensioni contano

L'aspetto grafico di Outland si poggia completamente su una visuale a due dimensioni, facendo uso di sfondi in parallasse che cambiano al punto di vista che si ottiene muovendo il personaggio. L'aspetto tecnico generale risulta gradevole e ispirato, mettendo il giocatore nel mezzo di un'ambientazione tribale favorita anche da delle musiche di ottima qualità, scelte per accompagnare l'avventura insieme all'unica voce narrante.

Tù colors is megl che uan

In termini di design, la varietà dei livelli avrebbe potuto probabilmente essere un po' più marcata, così come invece lo sono gli ottimi combattimenti contro i boss di fine livello: essi risulteranno man mano sempre più forti, da battere facendo uso delle abilità acquisite nel corso della storia, attraverso dinamiche che possono impegnare nello scontro anche per diversi minuti. L'esperienza in singolo di Outland è arricchita, come accennato, dalla modalità cooperativa, in grado di trasformarne abbastanza radicalmente l'esperienza: ognuno dei due giocatori può attraversare il livello a proprio piacimento, senza essere presenti nella stessa schermata, ma il loro legame porta la partita a interrompersi nel caso in cui uno dei due muoia. Sono inoltre presenti nei vari schemi alcuni portali che danno accesso a sfide co-op, attivabili solo nel caso in cui si stia giocando ad Outland insieme a un altro essere umano. Per quanto riguarda la conversione da console a PC, non si notano particolari cambiamenti: caldamente consigliato l'uso di un joypad, visto che il "keybinding" per il controllo via tastiera è un vero e proprio delirio e non può purtroppo essere ridefinito.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
8.2
Lettori (9)
8.6
Il tuo voto

L'arrivo di Outland su PC segna per Housemarque un gradito ritorno alle origini, su una piattaforma dove il team di sviluppo ha dichiarato di voler tornare a investire in futuro. Per il momento, l'avventura bicolore che possiamo vivere sui nostri monitor resta del tutto simile a quella già conosciuta su console: per questo motivo, chi nel 2011 ha già avuto modo di completarla difficilmente vorrà rifarlo ora. A chi per qualsiasi motivo fino a oggi non ne sapeva l'esistenza, non possiamo invece che consigliare questo gioco: Outland è infatti estremamente godibile, nel suo mettere insieme dinamiche classiche dei platform d'azione, riuscendo però a mantenere un'identità propria. Un'identità che sarebbe potuta essere però anche più marcata: questa speranza ce la porteremo con noi fino all'uscita di un eventuale sequel, spirituale o meno che sia.

PRO

  • Ottimo rapporto tra qualità/quantità e prezzo
  • Boss fight impegnative e divertenti
  • Co-op online con elementi esclusivi

CONTRO

  • Controlli via tastiera da dimenticare
  • Storia appena abbozzata
  • Niente co-op offline