Un titolo come Chariot non ha bisogno di molte presentazioni: sono ormai settimane che il gioco staziona con orgoglio sulle maggiori piattaforme di distribuzione digitale.
Mancava solo l'eShop, e non potremmo essere più felici per i possessori di Wii U nel constatare come Frima Studio abbia confezionato un port impeccabile, seppur con una chiara anima amanuense. Non ci sono infatti né aggiunte né implementazioni che ne migliorino l'offerta o sfruttino l'hardware di Wii U, ma se state già sbuffando perché il GamePad è ancora una volta semplice specchio del flusso video a schermo, frenate la delusione: Chariot va benissimo così. L'opera canadese gode di una sua chiara autosufficienza ludica, che non necessita di ulteriori stravolgimenti forzati o astruse idee; la propria posizione conservatrice nei confronti del secondo schermo di Nintendo rappresenta quindi una valore e non una mancanza. Questo passaggio ci serve per parlare del titolo a tutto tondo, senza limitarlo a prestazioni o eventuali differenze tra le versioni disponibili, tutte assolutamente equivalenti. Bisogna anche dire, per ragion di cronaca e rispetto, che Chariot è si un titolo indie, ma non nasce propriamente dal basso. Con al suo interno centinaia di dipendenti, Frima Studio è una realtà estremamente solida del panorama nord-americano; in più, ad aiutare il team nello sviluppo sono intervenuti appositi fondi stanziati dal governo canadese per la cultura digitale. Una bella fortuna, insomma, che in altre parti del globo non ci sia solo un paracadute con il quale addolcire la caduta, ma addirittura due.
Ispirato, divertente e da giocare in compagnia, Chariot è il ritorno ideale al 2D di qualità
Gamepad
Lo schermo del GamePad supporta in pieno l'off-screen play, garantendo quindi la stessa visuale del flusso video principale, compreso l'HUD. Non vi è invece assoluto supporto, all'interno dell'avventura, del pennino e quindi del touch resistivo.
C'era più di una volta
Lo stile giocoso, molto leggero utilizzato da Frima serve solo da collante al gameplay. Frizzante al punto giusto da strappare più di un sorriso, la novella pop-fantasy narra di un Re ormai defunto che in forma eterea sogna di raggiungere una tomba che sia degna della sua grandezza; ad assecondare i suoi spettrali desideri la figlia e il fidanzato. Presupposti semplici che fondano su poche quanto riuscite linee di testo la propria originalità, accompagnando i protagonisti lungo tutti i 25 livelli che ne compongono il percorso. Ebbene si, contrariamente al suo DNA Chariot può vantarsi di possedere un'avventura piuttosto lunga e corposa, assolutamente sopra la media della quasi totalità dei platform indipendenti a due dimensioni. Sono questi però i casi in cui bisogna valutare la qualità del tempo speso, le idee messe in campo, la bontà delle meccaniche e la piacevolezza tecnica della campagna; non sarebbe corretto consigliare basandosi puramente sulla quantità, ma per fortuna Chariot mantiene ogni promessa.
Considerando l'abilità e la versatilità tecnica di Frima Studio nel fornire ai propri titoli un motore fisico modificato per l'occasione, non stupisce di trovarsi di fronte ad una gravità chiaramente irreale, ma estremamente funzionale al gameplay. Il cuore ludico del titolo si riassume in fretta: ogni personaggio può lanciare la propria corda per afferrare un estremo della biga con all'interno la bara del Re, trasportandola su e giù, a destra e sinistra, lasciandola a penzoloni sfruttandone il peso, utilizzandola per raggiungere punti elevati e tanto altro. Non esisterebbe soddisfazione nel fare ognuna di queste azioni se non ci fosse una fisica in grado di restituire un feedback corretto, permettendo quindi di ragionare sulle evoluzioni da far compiere alla biga per risolvere i puzzle, e per fortuna Chariot soddisfa: la risposta ai comandi è immediata, fluida, giusta e assolutamente priva di frustrazione.
A spasso con il morto
È un level design eccellente il vero vanto dell'opera canadese: con un'enfasi quasi d'altri tempi e una passione di nintendiana memoria, il team fornisce livello dopo livello soluzioni di design molto competenti ma soprattutto divertenti. Tante sono le idee condensate all'interno: l'entusiasmo di completare il viaggio viene accompagnato da tanti piccoli puzzle ambientali disseminati qua e là, alcuni accessori altri no, in cui perdersi e divertirsi, tutti caratterizzati da un approccio veloce e per questo perfettamente digeribile da una fascia d'utenza variegata. Grazie al doppio binario di movimento - da una parte i protagonisti a piedi, dall'altra la biga con le ruote - Frima Studio fonde con abilità elementi del livello per sdoppiare spesso le strade, spingere l'interazione tra i due protagonisti nel movimentare la biga e ostacolare il cammino con trovate sempre nuove e azzeccate. Molte sezioni hanno uscite segrete così come collezionabili e monete - da difendere dall'attacco di fauna ostile - utilizzabili per sbloccare nuovi potenziamenti ed equipaggiamento nel negozio extra-schema. È anche grazie a questa trovata che Chariot si assicura un back-tracking intelligente, in virtù di punti di respawn ben piazzati che non costringono a rifare tutto il livello ma mettono nelle mani dei giocatori la scelta se comparire in punti avanzati.
Se lo avete notato, fino a ora abbiamo sempre parlato al plurale, sottolineando come l'anima del titolo risieda nel multiplayer offline da divano: è così, lo ribadiamo con forza poiché Chariot è un prodotto che abbraccia in pieno la filosofia del couch-play portandola all'estremo, nel bene e nel male. Non stiamo dicendo che il gioco sia scadente in singolo, però è innegabile come la costruzione di ogni centimetro sia stata proposta con l'idea ben chiara di due giocatori che fanno della prossimità fisica il proprio mezzo comunicativo d'eccellenza. Un fine nobile, riuscito, che quindi mette giocoforza in secondo piano un qualsivoglia approccio single player, anche il più tecnico. Il prodotto rimane comunque godibile, ma è la presenza di un altro giocatore il fulcro attorno il quale ruota la struttura creativa partorita dai canadesi. Lato tecnico, Chariot si difende benissimo. Ben mosso e ispirato nelle ambientazioni, sprite e disegni creano un fiabesco quadro d'insieme che denota un netto passo in avanti nell'animazione indie nel campo delle due dimensioni, per quanto - lo ripetiamo - la produzione alle spalle non è certo da garage. La semplicità dell'offerta da i suoi frutti nelle parti esterne così come negli interni, magari illuminati da una torcia, rinnovando un caposaldo di design: in questo genere videoludico l'arte regnerà sempre sopra la tecnica. Qualche cosa di più si sarebbe potuta offrire sul fronte musicale: quanto proposto da Frima è un insieme di motivi ambient in background che alzano il proprio livello di decibel solo in determinate situazioni, lasciando per la maggior parte dell'avventura con la sola compagnia degli effetti audio. Una decisione strana e poco lungimirante: la natura riflessiva del titolo si sarebbe unita bene ad arrangiamenti leggeri ma sempre presenti. Per incrementare la rigiocabilità, il gioco incorpora inoltre molti obiettivi, alcuni anche ostici, che porteranno verso l'alto il contatore di ore per i più perfezionisti.
Conclusioni
Chariot è un ulteriore esempio di come le due dimensioni, se modellate da mani appassionate e creative, possano ancora dare moltissime soddisfazioni. Il titolo indipendente regala diverse ore di un level design sopraffino, piacevole e molto digeribile anche senza particolare esperienza sul campo. Certo, il meglio viene dalla cooperativa, lasciando la modalità in singolo solo a chi, fisicamente, non può circondarsi di un altro giocatore. Se aggiungiamo un comparto artistico ben curato e tanti collezionabili, possiamo dire che il 2015 è iniziato piuttosto bene per l'eShop.
PRO
- Artisticamente ottimo
- Level design di qualità
- Molto ispirato nelle meccaniche
CONTRO
- Fuori dal co-op perde molto
- Audio sottotono
- Nonostante il ritardo, stesso prezzo di altre piattaforme