Un tizio ha un incidente in bicicletta che lo fa cadere a terra sbattendo la testa. Se vuole salvarsi ha soltanto il tempo di seicentotrenta battiti del suo cuore, o dieci minuti e trenta secondi, o tempo illimitato disattivando il timer, per ricordare chi è e rialzarsi. Retention parte col botto, di un cranio, e prosegue nello stupore del giocatore, costretto a scoprire che gli hanno venduto, fortunatamente per 0,99€ IVA inclusa, una galleria d'immagini. Se non abbiamo capito male l'intento degli sviluppatori era quello di creare una specie di flusso di coscienza visivo con i ricordi del protagonista, l'affascinante penetrazione nei ricordi di un individuo attraverso le fotografie della sua vita. Il giocatore deve selezionare una tra le tre fotografie che appaiono nelle caselle temporali della barra che rappresenta il tempo dell'esistenza dell'incidentato. Non vengono dati indizi: si ha poco tempo e bisogna fare la selezione il più velocemente possibile per evitare la morte.
Retention è una galleria di immagini travestita da videogioco, niente di più, niente di meno
Perché non funziona
Tradotto in termini di gameplay si clicca istintivamente su delle immagini come se non ci fosse un domani, leggendo dei testi che dovrebbero dargli un senso legandolo alla storia o ai sentimenti del morente, ma che creano solo ulteriore confusione. Scorsa tutta la barra e selezionata un'immagine per ogni casella che la compone, si accede a uno dei quattro possibili finali. Cosa determina il finale? Semplice da capire: ogni carta assegna punti al finale cui è associata. Fatte tutte le selezioni, il finale con più punti vince. Il problema è che non è facile capire le associazioni, così, a parte andando per esclusione, è difficile definire come arrivare a un finale invece che a un altro. Ma non è questo il punto, dato che i finali sono tutti formati da singole foto con del testo appiccicato sopra, visibili anche se non li si è sbloccati. Il punto è... non c'è punto.
Non che Retention non abbia senso, visto che ce l'ha sia filosoficamente, sia meccanicamente. Solo che dopo circa mezz'ora, ossia il tempo di finirlo tre volte, ci si rende conto non solo di trovarsi di fronte a un mero slideshow di immagini spacciato per videogioco, ma anche a un qualcosa di concettualmente sbagliato, almeno dal nostro punto di vista. Di fatto al giocatore viene chiesto di costruire un flusso di ricordi di qualcuno che non è lui, flusso la cui conclusione è riassumibile in termini ludici in "ci hai azzeccato" oppure "non ci hai azzeccato". Avete presente quei test che si trovano sui settimanali di cultura popolare che attraverso una serie di quesiti o asserzioni a scelta multipla conducono a un profilo ideale? Ecco, Retention è qualcosa del genere, con l'aggravante di non porre domande mirate a stabilire un tratto di chi risponde, ma di accumulare sullo schermo foto della vita di qualcuno che non conosciamo, di cui ci interessa poco o nulla, non certo per mancanza di sensibilità nostra, ma perché non ci viene dato nessun appiglio emotivo per interessarcene. Insomma, è come se il titolo ci volesse psicanalizzare disinteressandosi di chi siamo. L'inganno è così manifesto che diventa immediatamente fastidioso. Immaginate di pagare uno psicologo che invece di farvi sdraiare sul lettino e iniziare la terapia, prendesse a raccontarvi i suoi problemi. Qualcuno si starà chiedendo a questo punto se almeno le foto sono belle. A parte che finché non le si è selezionate, se ne può vedere solo un frammento; comunque possiamo dire che alcune sono ben scattate, altre meno. Peccato che stiamo andando fuori strada: non è che per far diventare bello un videogioco basti mettere da qualche parte una bella opera di un altro medium, altrimenti piazzando la Gioconda ovunque si avrebbero tutti capolavori. Semplicemente, Retention è il tentativo di qualcuno di farci giocare con il suo album dei ricordi, senza preoccuparsi di farci sapere perché dovrebbe interessarci farlo.
Conclusioni
Dobbiamo davvero aggiungere altro per uccidere la vostra malsana curiosità verso questo titolo? Se volete vi possiamo consigliare delle gallerie su Flickr con foto più belle, che potete ammirare in quanto tali, senza particolari sensi di colpa. Come scritto nella recensione, Retention è uno slideshow di immagini con pretesi risvolti psicologici, che non dà niente e non lascia niente. Forse sarebbe tollerabile come browser game gratuito, ma è talmente poca cosa che non vale la pena spenderci altre parole sopra.
PRO
- Costa 0,99€ (conviene comunque attendere i saldi... per non prenderlo, ovviamente)
- Dura poco (ditelo leccandovi le labbra)
- Occupa poco spazio su hard disk (la deframmentazione ringrazia)
- Fa miagolare di meno il gatto (se ne avete uno)
- Aiuta con i problemi di erezione
CONTRO
- Niente di rilevante da segnalare, oltre l'intero gioco