Per la generazione cresciuta a picchiaduro a scorrimento, ovvero chiunque abbia vissuto l'era videoludica di fine anni '80 e prima metà dei '90, un titolo come Phantom Breaker: Battle Grounds rievocherà piacevoli ricordi. I beat 'em up non sono morti e la dimostrazione pratica l'abbiamo potuta vedere recentemente con la pregevole sorpresa di un titolo del calibro di Dragon's Crown. È giusto anche ricordare che spesso le rievocazioni moderne di capolavori del genere, di un passato non così remoto, sono purtroppo passate tra le mani di qualche software house che ha sfruttato il brand per tentare di riportare in vita saghe che forse è meglio lasciar riposare nella memoria, piuttosto che violarne il nome, leggasi Double Dragon Neon o Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time Re-Shelled.
Phantom Breaker: Battle Grounds rievoca piacevoli ricordi a chiunque abbia vissuto gli anni '80 e '90
Nei panni di un liceale
Il corposo roster di giovani guerrieri vi permetterà di impersonare il combattente ideale per affrontare le legioni di nemici del malefico Phantom. Lo stile cartoonesco si sposa alla perfezione con gli sprite a 8-bit dei vecchi cabinati; le armi spaziano dalle classiche spade, lance, artigli e un pizzico di magia che non guasta mai. Le tre tipologie di attacchi base permettono di affrontare i mostri, alcuni più deboli a determinati attacchi rispetto altri, così da mantenere minimamente variabile il sistema di combattimento, anche se nel complesso, potreste premere a caso per ottenere lo stesso risultato.
La differenza infatti sta nel fatto che maggiore sarà la vostra abilità nel conseguire combo di attacchi uno dietro l'altro, maggiore sarà il loot e il caricamento di una barra di energia che permette di effettuare un super colpo in grado di spazzar via chiunque sia presente sul vostro schermo. Naturalmente potreste accontentarvi di sfruttare una parte dell'energia accumulata, senza che questa abbia raggiunto il 100% per infierire dei danni minori alle forze del male. Il movimento dei personaggi è bidimensionale, questi ultimi scorreranno lungo una linea orizzontale, anche se premendo un tasto sarà comunque possibile saltare su un secondo livello posto sullo sfondo. La quantità di avversari su queste due linee, tra il primo e secondo piano, vi impediranno a volte di capire dove sarete, in quanto ci sarà spesso qualche essere che coprirà la visuale. In generale il livello di difficoltà non desterà alcun tipo di problema, se non forse giusto un minimo con il boss di fine schema, ma considerando che il vostro personaggio potrà giovarsi di un aumento di livello e delle proprie statistiche di attacco, la cosa si risolverà con i primi upgrade. Ottima la varietà dei nemici, peccato che, salvo alcuni pattern specifici, sia più un elemento estetico. La durata complessiva della storyline si attesta intorno alle due ore, ma potrete sempre decidere di effettuare il gioco in co-op o nell'arcade mode. Quest'ultima è una modalità di sopravvivenza in cui partire dall'inizio alla fine, senza interruzioni, e tentare di portare a termine l'avventura senza mai morire, in quel caso vi verranno conteggiate le statistiche con le vostre prestazioni. Al termine della storia principale potrete ricominciare l'avventura, magari ad un livello di difficoltà superiore, anche se, come ho detto sopra, il livello della sfida è medio-basso, per quanto sia vario e divertente.
Love bugs
Quello che troverete su Steam sembra essere un porting diretto della versione uscita sul marketplace di Xbox 360. Al caricamento del gioco, infatti, viene ancora chiesto di non spegnere la console, senza contare che, nonostante la tastiera sia supportata, dal menù delle opzioni, tra i comandi, sia visibile solo il controller della sopraccitata piattaforma Microsoft.
Peccati veniali, a cui però va aggiunta anche una latenza nei tempi di risposta delle azioni da tastiera, tipica di uno sviluppo ottimizzato per pad. La disposizione dei comandi sulle keyboard non è il massimo, o almeno non si raggiungeranno tutti i tasti con comodità senza staccare gli occhi dallo schermo. Nonostante ciò abbiamo portato a termine il titolo senza l'ausilio del pad, con qualche imprecazione, anche per capire fino a che punto la cosa potesse castrare l'esperienza e così non è stato, o almeno non del tutto.
Conclusioni
Phantom Breaker è divertente, e ha una longevità che potrebbe farvelo rigiocare più volte, cambiando personaggio, provando la sfida di sopravvivenza o magari in compagnia. Peccato per alcune scelte degli sviluppatori che non permettono a questo beat 'em up di raggiungere una maggiore profondità, nonostante resti una piacevole distrazione.
PRO
- Gli amanti dei beat 'em up si sentiranno a casa
- Buona varietà dei nemici
- Un ottimo modo di rovinarsi del dita...
CONTRO
- ...anche se il caos incontrollato non sempre diverte
- La scelta di due livelli di profondità vi impedirà a volte di capire dove siete
- Senza pad rischierete di non raggiungere con comodità tutti i pulsanti utili