Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars è una sorta di rivoluzione per Nintendo: non certo per i contenuti in senso stretto, dal momento che si tratta di un episodio decisamente fedele ai dettami della serie, quanto piuttosto per il fatto che il puzzle game in questione sia di fatto il primo titolo della casa di Kyoto ad offrire una funzione cross-buy tra Wii U e Nintendo 3DS. Ai sorrisini sarcastici di chi, seppur giustamente, ricorda come si tratti di una modalità di vendita già estremamente rodata su altri lidi, va però detto a parziale giustificazione di Nintendo che le sue due console hanno avuto molte meno occasioni di contatto e di sovrapposizione rispetto a quelle, per esempio, di Sony. Laddove PlayStation Vita è infatti espressamente uno strumento indirizzato a replicare buona parte dell'esperienza ludica dell'home console, il Nintendo 3DS è invece un qualcosa di differente rispetto a Wii U, sia per capacità tecniche che per filosofia. E di fronte ai dati di vendita dei due handheld, non si può certo dire che si sia trattato di una scelta così sbagliata, tutto sommato. Sta di fatto che, soprattutto per alcuni titoli indie o prodotti "minori", l'entrata in campo del cross-buy non può essere vista che con favore dall'utenza Nintendo, nella speranza che si tratti di un punto di svolta destinato a risolvere problemi più impellenti come quello della gestione dell'account slegato dalla console fisica.
Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars è un puzzle game piacevole che non aggiunge quasi nulla alla serie
Vecchi amici
Chiusa la parentesi, dedichiamoci però a Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars per quanto ha da offrire in senso stretto. Come detto in apertura, si tratta di un episodio che si inserisce senza traumi né scossoni all'interno delle meccaniche di un franchise ormai piuttosto rodato e apprezzato. Descritto in due parole, si tratta della versione di Lemmings in salsa Nintendo. Elaborando un po' di più, ciò che viene richiesto al giocatore è di consentire a delle marionette meccaniche con le sembianze di Mario, Peach, Toad e compagnia (i Mini) di raggiungere sani e salvi l'uscita di ogni livello.
Il problema principale sta nel fatto che non ci si trova a controllare direttamente i personaggi, che al contrario in maniera totalmente sconsiderata si limitano a proseguire il proprio cammino incuranti di qualsiasi cosa gli si ponga davanti; al contrario, il gameplay richiede di gestire tutta una serie di oggetti (nastri semoventi, trampolini, tubi, piattaforme, ascensori ecc), da manipolare e collocare in maniera corretta sul percorso dei propri preziosi amichetti, così da spianare loro la strada verso la porta. Ovviamente tutto è molto più semplice a dirsi che a farsi, perché i livelli sono realizzati in maniera tale da rendere il compito tutt'altro che agevole: trappole di ogni tipo e nemici da evitare o eliminare vanno tenuti in considerazione costantemente, con uno sforzo mentale destinato a crescere man mano che la progressione porta con sé situazioni sempre più complesse ed elaborate. Il pregio maggiore di Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars sta proprio nella gratificazione che offre al giocatore, nel senso di soddisfazione una volta ottenuta la valutazione massima in un'area appena superata. Questo perché i puzzle, pur non avendo necessariamente una unica soluzione, necessitano di una pianificazione precisa per essere portati a termine nella maniera migliore, quella ricompensata poi con "tre stelle". Alla prima fase di gioco, quella di studio, analisi ed elaborazione del livello, deve seguirne poi una successiva di rigida e scrupolosa concentrazione per eseguire nel modo giusto (e spesso molto rapidamente) tutte le operazioni che si ha pianificato. Le marionette non possono essere fermate, e il tempo che scorre è un fattore determinante nella composizione della valutazione finale; inoltre, va considerata anche la raccolta di monete e gettoni sparsi in giro, perché anch'essi sono fondamentali per ottenere il punteggio massimo. Insomma, Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars è un gioco che, dietro ad un aspetto colorato e che richiama tematiche infantili, si rivela al contrario complesso, impegnativo e a tratti anche frustrante.
Un cantiere aperto
Accanto alla modalità principale, capace di offrire un centinaio di livelli di complessità crescente tra mondi standard e bonus, Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars porta con sé anche l'editor - denominato Cantiere - già apprezzato in passato e che ben si adatta al contesto di gioco in oggetto. Attraverso di esso infatti, è possibile creare da zero i propri livelli più o meno diabolici, da condividere poi online con la community del Miiverse. Una opzione interessante che, se sarà ben gestita e soprattutto adeguatamente supportata, potrebbe allungare non di poco le gambe del prodotto.
Per fornire qualche stimolo in più in tal senso, Nintendo ha scelto di integrare un sistema di "mance" tramite le stelle precedentemente guadagnate nella modalità principale (da qui il sottotitolo, appunto). Si possono infatti donare stelle agli altri utenti come premio per la qualità delle proprie creazioni, e la raccolta di queste permette di sbloccare ulteriori elementi dell'editor all'interno di una sorta di negozio. Una idea tutto sommato interessante, anche se non molto incisiva alla prova dei fatti. Dicevamo poi del cross-buy: in realtà nella visione di Nintendo, e a causa anche dei limiti attuali degli account, tale funzione non avviene in maniera automatica. In pratica, comprando il gioco per una piattaforma, si riceve il codice download per l'altra. Non esiste quindi l'obbligo di utilizzarlo per sé stessi, anzi si può ad esempio regalarlo ad un amico. Possedere entrambe le versioni consente di accedere sia da Wii U che da 3DS alle proprie creazioni dell'editor, mentre l'assenza di cross-save impedisce di mantenere i progressi nella modalità principale, riducendo quindi il valore del risultato finale. Per il resto, le due edizioni sono praticamente identiche, fatta eccezione ovviamente una maggiore pulizia visiva sulla home console. A Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars sembra nel complesso però mancare una certa ambizione, il coraggio necessario per far decollare una serie che ha nel passato vissuto diversi ripensamenti, guadagnandosi lusinghiere valutazioni senza però mai riuscire a raggiungere vette di eccellenza assolute. Messa da tempo da parte la formula platform dell'esordio su Game Boy Advance del 2004 e dimenticata anche la parentesi "alla Pipe Mania" del più recente Minis on the Move, quest'ultimo capitolo torna ad offrire quindi quelle che evidentemente sono state le meccaniche più gettonate nel corso degli anni, e quindi anche quelle più fortemente associate al franchise. Una scelta coerente senza dubbio, ma che sottolinea anche la modesta volontà di Nintendo di investire nella crescita del brand: Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars è un piacevolissimo prodotto che vale i soldi che costa (19,90€), ma appare tutto sommato prevedibile, incapace di sorprendere o di lasciare un segno profondo.
Conclusioni
Mario Vs. Donkey Kong: Tipping Stars è il sesto episodio di una serie che ha conosciuto qualche crisi di identità nel corso degli anni, vissute attraverso trasformazioni del suo gameplay che non gli hanno però mai permesso di toccare vette di eccellenza assolute. Dopo la variante di Minis on the Move si è tornati quindi alla formula 2D "alla Lemmings", con un capitolo che in realtà non aggiunge nulla di sostanzialmente nuovo o incisivo, limitandosi a fare bene il proprio compitino. Il risultato è un buon puzzle game venduto a un prezzo corretto, adatto a riempire efficacemente qualche pomeriggio, ma che comunque si conferma un progetto minore per Nintendo e a cui evidentemente manca il quid dei grandi classici made in Kyoto.
PRO
- Gameplay piacevole e stimolante
- Cross-buy
- Prezzo corretto
CONTRO
- Non aggiunge nulla di nuovo alla formula
- A tratti frustrante
- Lontano dai capolavori del genere