9

Cambi di rotta

Quanto può fare bene a un gioco subire cambiamenti drastici a fine sviluppo?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   09/03/2015
Afterfall: Reconquest Episode I
Afterfall: Reconquest Episode I
News Video Immagini
Cambi di rotta
Notate differenze con la versione Accesso Anticipato (prima immagine in alto)?
Notate differenze con la versione Accesso Anticipato (prima immagine in alto)?

Vi confessiamo che abbiamo faticato non poco a riconoscere Afterfall Reconquest Episode I al primo avvio. La versione finale è completamente diversa da quella Accesso Anticipato che abbiamo provato qualche tempo fa. In questo caso potete leggere l'affermazione precedente in modo letterale, visto che il team di sviluppo ha deciso di cambiare strada facendo l'art direction, abbandonando i colori cupi e l'atmosfera dark per un più convenzionale bianco e nero con dettagli rossi. Si tratta di un passaggio non indolore, visto che in un videogioco una decisione del genere comporta dei grossi problemi e il bianco e nero non è facile a gestire come potrebbe sembrare. Ad esempio il rischio di un'implementazione tardiva e frettolosa è quello di vedere svanire i dettagli dello scenario in un mare di grigio, come accade esattamente in Afterfall Reconquest Episode I. Fotograficamente parlando non ci troviamo di fronte a un titolo eccezionale da vedere, con le masse grigie che dominano l'immagine, e stentiamo a capire perché si sia abbandonata la livida atmosfera semi-horror, che era uno dei pochi punti di forza della versione Accesso Anticipato. Oltre al problema della qualità visiva c'è anche quello della personalità del gioco, che in questo modo risulta in gran parte compromessa. Un cambio di rotta così radicale restituisce la visione di un team di sviluppo con le idee molto confuse su quello che sta facendo e che vuole ottenere. Fortunatamente anche il gameplay ha avuto molte modifiche che hanno risolto la gran parte dei problemi riscontrati nelle versioni beta. È bello poter scrivere che non c'è più lo spawn selvaggio, ossia che i nemici appaiono in modo più plausibile, e che la difficoltà è stata calibrata molto meglio, nonostante la permanenza di alcuni squilibri che comportano sezioni davvero facili affiancate ad altre molto difficili. Niente di paragonabile al passato, comunque, il che porta a chiedersi se non ci troviamo di fronte a un caso di relazione con il pubblico ben sfruttata, in cui la pubblicazione anticipata è servita davvero a migliorare un titolo altrimenti destinato all'oblio.

Afterfall Reconquest Episode I è uscito dall'Accesso Anticipato, stupendo per i cambiamenti ricevuti.

Meglio di prima

Il gioco è in sé è uno sparatutto in terza persona dall'ambientazione post-apocalittica, ambientato nello stesso universo del survival horror Afterfall: Insanity. La versione definitiva offre un gameplay decisamente più strutturato rispetto a quella Accesso Anticipato, dove bisognava limitarsi ad avanzare e sparare.

Cambi di rotta

Qui ci sono anche personaggi con cui parlare, che possono assegnare quest da svolgere al giocatore, andando a raccontare una storia che complessivamente non è affatto male, grazie anche a dei dialoghi incredibilmente buoni, o quantomeno superiori rispetto alle aspettative. La risoluzione delle quest richiede di esplorare a fondo i livelli alla ricerca di nemici da eliminare ed elementi dello scenario con cui interagire. Le missioni sono strutturate in modo tale da favorire la perlustrazione completa delle non grandissime mappe, tutte collegate tra loro tramite vari accessi (solitamente gallerie sotterranee). I nemici sono di due tipi: delle bestie mutanti che attaccano a testa bassa il protagonista e dei mutanti antropomorfi capaci di usare armi e decisamente più pericolosi dei loro amici quadrupedi. Di fatto sono gli stessi visti nella vecchia versione, ma qui sono usati molto meglio e si sono risolte le situazioni assurde del passato, con nemici di ogni tipo che attaccavano contemporaneamente, anche in aree dove teoricamente non avrebbero dovuto esserci. Insomma, la volontà di migliorare il gioco c'è stata ed è ben visibile e, nonostante alcuni problemi, è difficile non rimanere in parte ammirati dalla capacità dimostrata dal team di sviluppo. Peccato solo per la scelta del bianco e nero e per qualche problema di contorno, come la telecamera che in alcune, fortunatamente rare, occasioni s'incanta rendendo difficile gestire la situazione.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7 -4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP2, Windows 7, Windows 8
  • Processore: Intel Core 2 Duo @ 2Ghz / AMD Athlon 64 X2 o equivalente
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 460 / ATI Radeon eqivalente (con 256 MB di VRAM)
  • RAM: 4 GB
  • Spazio su disco: 3 GB

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 8
  • Processore: Intel I5 o AMD equivalente
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780/ATI Radeon equivalente
  • RAM: 8 GB

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
7.1
Il tuo voto

Afterfall Reconquest Episode I non sa quello che vuole. È il classico caso di titolo alterato profondamente dal contatto con il pubblico e, probabilmente, dalle ansie di chi lo ha sviluppato. La sostanza è che non è riuscito a trovare una rotta precisa da seguire, perdendo nel processo di mutazione parte della sua identità, pur guadagnando un gameplay più solido e definito. Insomma, ci troviamo di fronte a un titolo ambivalente, per certi versi debole caratterialmente, ma che è complessivamente molto migliore di come si era mostrato in passato. Il prezzo decisamente basso aiuta a tenerlo a galla, così come l'ottima storia. Nonostante gli evidenti difetti, una possibilità sicuramente la merita, sperando che nel caso arrivi un secondo episodio, si dimostri maggiormente definito nella visione dei suoi autori, invece di rivoluzionarsi a ogni soffiare di vento.

PRO

  • Prezzo molto basso
  • Meccaniche di gioco migliorate rispetto alla versione Accesso Anticipato
  • Storia ben raccontata

CONTRO

  • La scelta di cambiare radicalmente l'art direction non è stata felice
  • Squilibri nella difficoltà a volte fastidiosi
  • Qualche problema con la telecamera